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9.0/10
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Sono una persona che crede che il 10 vada solo ad anime che potrebbero definire un genere intero, che possano essere usate come metro di paragone, un olimpo di pochi scelti. Devo dire in tutta onestà che "Haikyuu" ci va molto vicino, ma è solo l'inizio di quella che sembra essere una delle più interessanti serie spokon, a tratti shonen, giapponesi.
Se non vi siete mai approcciati al genere sportivo, questo è il momento perfetto per iniziare. "Haikyuu" è un anime sportivo travolgente che vi prenderà tantissime ore fino alla fine... finché la partita non sarà finita, e la palla avrà toccato terra.

Forse il motivo perché questa serie mi è piaciuta tanto, è che insegna tanti valori che molti sottovalutano, è un anime che inspira a credere in se stessi, di combattere fino alla fine, di non arrendersi mai. Insegna che nella vita, bisogna farsi il culo per giocare, non ci sono altre vie, e si, se un giorno verrai sconfitto beh, non è ancora finita. Per "giocare" non intendo la pallavolo, tema centrale della serie, ma giocare al gioco della vita. Sono anche un romantico, mi emoziono facilmente. Non mi vergogno a dire che ho provato emozioni forti guardando questa serie, che ahimé ho divorato in poche ore, ma sicuramente la serie ormai avrà un posto particolare nel mio olipo degli anime.

Il punto forte di questa serie è il legame che c'è tra i personaggi di questa serie, come al solito, nella natura degli anime, estremamente caricati alcuni, mentre molto credibili altri. Ho adorato ogni singolo giocatore e personaggio, perfino le squadre avversarie sono curate dal punto di vista caratteriale (e anche fisico). Una serie che va vista anche solo per vedere come il legame di questa squadra si allaccia, e come si rafforza episodio dopo episodio.

Se non vi ho ancora convinti, devo dire che a livello di atmosfere siamo al top, disegni interessanti e curati, personaggi in primis. Musiche mi sono piaciute tutte, anche le varie sigle. Tecnicamente la serie è geniale, le partite vengono una multidufine di punti di vista e "quick time-event" che rendono la scena estremamente complessa e dinamica, che lascia spazio alla suspence, e soprattutto, alla strategia che rende ogni episodio più interessante dell'altro.