Recensione
Dato l'enorme successo de "L'attacco dei giganti", nel corso degli anni sono stati realizzati numerosi spin-off cartacei e animati incentrati su qualche personaggio secondario o addirittura su avvenimenti antecedenti la storia originale, come nel caso de "L'attacco dei giganti - Before the Fall". Tra queste storie minori troviamo anche "Lost Girls", un manga di due volumi incentrato su alcuni eventi passati riguardanti Annie e Mikasa.
Le storie narrate contengono dei riferimenti a fatti già raccontati nella serie di Isayama, quindi, prima di iniziare la lettura, è consigliato aver letto almeno i primi otto volumi del manga originale oppure aver visionato la prima serie animata.
Il primo volume è dedicato ad Annie, a cui è stato affidato il compito di indagare sulla scomparsa della figlia di Eliot G. Stratmann, un ricco imprenditore che gestisce un servizio di trasporto con carrozze. Lungo le indagini incontrerà persone di ogni genere, compresi ladri e trafficanti di droga, il che la costringerà a proseguire con cautela e astuzia per risolvere il caso e allo stesso tempo non rivelare la sua vera identità.
Il secondo volume, invece, è incentrato sull’infanzia di Mikasa e tratta più nel dettaglio la sua vita familiare e il suo primo incontro con Eren. Effettivamente questo volume è più difficile da seguire rispetto al precedente poichè vengono raccontati molti particolari che dovranno essere ricollocati nel momento giusto sfruttando ciò che ha già raccontato Isayama nella storia originale, ma tutti i dubbi verranno chiariti definitivamente nell’ultimo capitolo che a mio parere chiude degnamente il flashback rendendo ancora più evidente come questi eventi abbiano cambiato drasticamente e in modo irreversibile la vita dei personaggi, privandoli della possibilità di avere una vita normale e tranquilla come quella di molte altre persone presenti all'interno delle mura.
Non ho idea se i disegni siano stati realizzati esclusivamente da Ryousuke Fuji o se in parte ci abbia lavorato anche Isayama ma, se devo fare un paragone con il manga originale, direi che il tratto di questi due volumi è molto più pulito e deciso. Lo stile quasi abbozzato di Isayama in questa serie è praticamente assente. Inoltre, anche nelle scene d’azione, le vignette sono decisamente più chiare grazie ad un uso più contenuto dei retini. La mia idea è che Isayama si sia occupato delle bozze, mentre Fuji dei disegni veri e propri ma, a prescindere da ciò, posso affermare che le tavole sono sicuramente migliori, quindi, non dovrebbero creare alcun tipo di fastidio a chi ha scartato il manga originale a causa dei disegni.
Questi due volumi non sono indispensabili, ma sono senz'altro interessanti perchè ci permettono di osservare più da vicino due personaggi secondari molto importanti e di cogliere varie sfaccettature del loro carattere che non abbiamo potuto cogliere nel manga di Isayama. I volumi, attualmente distribuiti dalla Planet Manga, sono quelli classici privi di sovraccoperta, ma ugualmente robusti ed economici, quindi si tratta di soldi ben spesi.
Le storie narrate contengono dei riferimenti a fatti già raccontati nella serie di Isayama, quindi, prima di iniziare la lettura, è consigliato aver letto almeno i primi otto volumi del manga originale oppure aver visionato la prima serie animata.
Il primo volume è dedicato ad Annie, a cui è stato affidato il compito di indagare sulla scomparsa della figlia di Eliot G. Stratmann, un ricco imprenditore che gestisce un servizio di trasporto con carrozze. Lungo le indagini incontrerà persone di ogni genere, compresi ladri e trafficanti di droga, il che la costringerà a proseguire con cautela e astuzia per risolvere il caso e allo stesso tempo non rivelare la sua vera identità.
Il secondo volume, invece, è incentrato sull’infanzia di Mikasa e tratta più nel dettaglio la sua vita familiare e il suo primo incontro con Eren. Effettivamente questo volume è più difficile da seguire rispetto al precedente poichè vengono raccontati molti particolari che dovranno essere ricollocati nel momento giusto sfruttando ciò che ha già raccontato Isayama nella storia originale, ma tutti i dubbi verranno chiariti definitivamente nell’ultimo capitolo che a mio parere chiude degnamente il flashback rendendo ancora più evidente come questi eventi abbiano cambiato drasticamente e in modo irreversibile la vita dei personaggi, privandoli della possibilità di avere una vita normale e tranquilla come quella di molte altre persone presenti all'interno delle mura.
Non ho idea se i disegni siano stati realizzati esclusivamente da Ryousuke Fuji o se in parte ci abbia lavorato anche Isayama ma, se devo fare un paragone con il manga originale, direi che il tratto di questi due volumi è molto più pulito e deciso. Lo stile quasi abbozzato di Isayama in questa serie è praticamente assente. Inoltre, anche nelle scene d’azione, le vignette sono decisamente più chiare grazie ad un uso più contenuto dei retini. La mia idea è che Isayama si sia occupato delle bozze, mentre Fuji dei disegni veri e propri ma, a prescindere da ciò, posso affermare che le tavole sono sicuramente migliori, quindi, non dovrebbero creare alcun tipo di fastidio a chi ha scartato il manga originale a causa dei disegni.
Questi due volumi non sono indispensabili, ma sono senz'altro interessanti perchè ci permettono di osservare più da vicino due personaggi secondari molto importanti e di cogliere varie sfaccettature del loro carattere che non abbiamo potuto cogliere nel manga di Isayama. I volumi, attualmente distribuiti dalla Planet Manga, sono quelli classici privi di sovraccoperta, ma ugualmente robusti ed economici, quindi si tratta di soldi ben spesi.