Recensione
"Yon & Mu" è una versione tragicomica della vita del mangaka e della sua compagna alle prese con due bellissimi gatti domestici.
Questo breve manga rappresenta una tragicomica autobiografia del maestro e della sua fidanzata (adesso moglie) alle prese con due gatti domestici.
Nel momento in cui i due vanno a vivere insieme in una nuova casa, la fidanzata insiste per portare anche il suo gatto Yon dalla casa dei genitori. Il mangaka non sarà molto convinto, avendo un segreto debole per i cani, ma acconsentirà.
Yon è un gatto particolare e testardo, con un bel pelo bianco a macchie nere, che vanno a formare vagamente la sagoma di un teschio, tanto che può sembrare un gatto maledetto.
Successivamente arriverà a casa anche Mu, un gattone socievole, al contrario di Yon, dalla folta pelliccia.
Il volume narrerà diverse vicende quotidiane della coppia mentre si prende cura di questi due piccoli amici pelosi. Non mancheranno i momenti dolci come anche quelli stressanti, che chi ha un gatto (o in generale un animale domestico) conosce bene.
Tutte situazioni che porteranno il maestro dal sentirsi maledetto sotto giogo di due creature ruffiane al provare affetto per queste palle di pelo imprevedibili.
È bello subito sottolineare la tanta dolcezza contenuta in queste pagine; chi ama i gatti non potrà fare a meno di sorridere e annuire, comprendendo bene le situazioni, fin troppo familiari.
Ma andiamo con ordine, anche se non c’è tantissimo da dire; è importante parlare dello stile unico dei disegni. Junji Ito negli anni si è costruito uno stile tutto suo, con tratti delicati che però passano al grottesco con estrema facilità ed efficacia. Nelle sue opere horror questo è fondamentale, perché molto del successo dipende anche da questo modo di disegnare: tavole pulite, precise e delicate, che si trasformano in quadri distorti, sporchi e terribilmente grotteschi. Il tutto è ottimo per rappresentare momenti davvero inquietanti e disgustosi, come spesso accade nei suoi lavori.
In questo caso però siamo davanti a un’opera umoristica ma il mangaka ha deciso di mantenere il tuo stile e di renderlo più estremo e caricaturale. Questo rende il tutto molto più divertente, partendo subito dalle rappresentazioni di lui stesso e della sua fidanzata, con espressioni esagerate, occhi vuoti o scavati e posture un po’ mollicce, così come anche certi momenti con i nostri amici felini, resi dallo sguardo inquietante e penetrante. Non potrete non provare soggezione, come ne provava l’autore verso i felini, in un contesto completamente sbagliato.
Il volume sarà intervallato da una intervista informale e dalle foto reali dei due piccoli protagonisti.
Avere dei gatti in casa cambia tutto perché è come avere dei figli. Concordo con il dire che sono molto meno impegnativi di un singolo figlio reale e anche persino di un cane, ma restano due creature di cui prendersi cura il che comporta momenti di gioia e appagamento, ma anche di stress. Junji Ito, nella sua convivenza con queste due creature forse maledette, imparerà tutto questo.
Questo breve manga rappresenta una tragicomica autobiografia del maestro e della sua fidanzata (adesso moglie) alle prese con due gatti domestici.
Nel momento in cui i due vanno a vivere insieme in una nuova casa, la fidanzata insiste per portare anche il suo gatto Yon dalla casa dei genitori. Il mangaka non sarà molto convinto, avendo un segreto debole per i cani, ma acconsentirà.
Yon è un gatto particolare e testardo, con un bel pelo bianco a macchie nere, che vanno a formare vagamente la sagoma di un teschio, tanto che può sembrare un gatto maledetto.
Successivamente arriverà a casa anche Mu, un gattone socievole, al contrario di Yon, dalla folta pelliccia.
Il volume narrerà diverse vicende quotidiane della coppia mentre si prende cura di questi due piccoli amici pelosi. Non mancheranno i momenti dolci come anche quelli stressanti, che chi ha un gatto (o in generale un animale domestico) conosce bene.
Tutte situazioni che porteranno il maestro dal sentirsi maledetto sotto giogo di due creature ruffiane al provare affetto per queste palle di pelo imprevedibili.
È bello subito sottolineare la tanta dolcezza contenuta in queste pagine; chi ama i gatti non potrà fare a meno di sorridere e annuire, comprendendo bene le situazioni, fin troppo familiari.
Ma andiamo con ordine, anche se non c’è tantissimo da dire; è importante parlare dello stile unico dei disegni. Junji Ito negli anni si è costruito uno stile tutto suo, con tratti delicati che però passano al grottesco con estrema facilità ed efficacia. Nelle sue opere horror questo è fondamentale, perché molto del successo dipende anche da questo modo di disegnare: tavole pulite, precise e delicate, che si trasformano in quadri distorti, sporchi e terribilmente grotteschi. Il tutto è ottimo per rappresentare momenti davvero inquietanti e disgustosi, come spesso accade nei suoi lavori.
In questo caso però siamo davanti a un’opera umoristica ma il mangaka ha deciso di mantenere il tuo stile e di renderlo più estremo e caricaturale. Questo rende il tutto molto più divertente, partendo subito dalle rappresentazioni di lui stesso e della sua fidanzata, con espressioni esagerate, occhi vuoti o scavati e posture un po’ mollicce, così come anche certi momenti con i nostri amici felini, resi dallo sguardo inquietante e penetrante. Non potrete non provare soggezione, come ne provava l’autore verso i felini, in un contesto completamente sbagliato.
Il volume sarà intervallato da una intervista informale e dalle foto reali dei due piccoli protagonisti.
Avere dei gatti in casa cambia tutto perché è come avere dei figli. Concordo con il dire che sono molto meno impegnativi di un singolo figlio reale e anche persino di un cane, ma restano due creature di cui prendersi cura il che comporta momenti di gioia e appagamento, ma anche di stress. Junji Ito, nella sua convivenza con queste due creature forse maledette, imparerà tutto questo.