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Dal punto di vista di un musicista ho trovato opportuno definire questo anime come il Johann Sebastian Bach delle animazioni nipponiche, come il compositore di Lipsia questa storia è caratterizzata da un unico libretto canonico che ha oramai influenzato anche altre produzioni con le sue idee innovative; quante volte ci capita di poter immedesimarci nel protagonista poiché lo vediamo come un essere perfetto, sia dal punto di vista morale che dalle azioni che compie? La prassi della stragrande maggioranza delle storie di tutti i tempi (non solo anime o manga) ci pone in una condizione di empatia per il protagonista, spesso si tratta di un/a orfano/a, al che sorge uno spontaneo sentimento di compassione per tale personaggio, che ci porta a difenderlo in tutte le occasioni di lotta che gli si presenteranno durante la sua esistenza; in sostanza l'obbiettivo di ogni trama è quello di farci immedesimare con l'effettivo eroe della storia in questione, rendendoci partecipi delle sue sofferenze e delle sue gioie, mai facendoci dubitare del suo comportamento poiché saremo sicuri che lo avrà fatto a fin di bene, ovviamente viene fatto ciò poiché è effettivamente più facile apprezzare un eroe che combatte per una nobile causa (seguendo i canoni delle storie occidentali medievali e romantiche alle quali noi tutti siamo stati abituati) rispetto che un personaggio caratterizzato dai vizi più che dai pregi. Il potere di AOT sta proprio nel mettere in risalto la parte meno eroica del protagonista, poiché il più delle volte Eren sembra tutto fuorché un eroe, egli appare come il ragazzino che è, il quale la maggior parte delle volte sovrasta l'Eren adulto dal pensiero razionale.

Come Bach questa storia è un pilastro indistruttibile e fondamentale per tutte le storie avvenire, come Bach ha saputo esplorare i meandri della mente (nel caso di Bach si tratta dei meandri del tonalismo) umana laddove altre storie hanno fallito ho solo in parte riuscito e sempre come Bach, quando i momenti migliori arrivano non lo fanno mai da soli, infatti arrivano nel punto di maggiore complessità tecnica della composizione con un contrappunto unico che oramai rappresenta il canone da seguire per le composizioni di ogni genere successive al compositore tedesco, così anche per AOT, dove rappresenta l'apice assoluto della caratterizzazione dei personaggi nei momenti più complessi dal punto di vista psicologico, mettendoci a più riprese contro ipotetiche scelte o azioni compiute da essi e rendendoci partecipi in modo attivo allo svolgimento della trama che fa mettere pure noi in discussione la nostra morale se confrontata alle decisioni prese durante la storia, creando un incredibile contrappunto di pensieri contrastanti gli uni agli altri, quasi da farci venire il mal di testa .