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8.5/10
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"Steins;Gate" è sicuramente un anime eccellente sotto parecchi punti di vista, ma non è un capolavoro per tutta una serie di motivi, che mi affretto a spiegare in questa recensione.

Premetto fin da subito che la qualità generale è eccellente su svariati punti, dalla trama alla grafica, passando da alcuni protagonisti, per poi vantare una regia da serial TV sci-fi televisivo thriller e horror psicologico. Tuttavia l'anime soffre la debolezza e il carisma concreto che è quasi del tutto assente in alcuni personaggi principali, e persino in quelli che dovrebbero essere quelli chiave. Difetto questo molto grave, assieme a quello di una sceneggiatura per nulla concreta.
Trovo assurdo che, con una trama e una regia tanto da cardiopalma e seria, poi nei fatti quello che viene rivelato e annunciato dai personaggi chiave alla fine non viene rappresentato affatto concretamente in questa serie. Per esempio si parla di catastrofi immani terrificanti in date precise del futuro in più di un'occasione, per poi non mostrarle per nulla né esplorarle direttamente. La conseguenza è che di tutto quello che viene annunciato, pur essendo di grande effetto, se poi però nei fatti non accade nulla di eccezionale, di fatto risulta inutile aver parlato con annunci shock illusori.
"Steins;Gate" ha una trama davvero interessante e una regia a tratti magistrale e raccapricciante.
La prima parte è decisamente banale seppur godibile, poi però la serie decolla e mostra tutto il suo carisma e spessore narrativo. Il livello si alza a tal punto, che alcune scene sono realizzate con una cura talmente raffinata e sofisticata, da lasciare letteralmente impietriti e sconvolti. Ad esempio la parte cui vengono scoperti alcuni esperimenti sugli esseri umani con i viaggi nel tempo da parte scienziati reali, e per davvero dotati di attrezzature ben note, è raccapricciante. Di immane trasporto emotivo è invece seguire Okabe che tenta di rimediare a quelli che all'inizio sembravano stupidi esperimenti privi di scienza logica, per poi rivelarsi un loop thriller temporale, decisamente magistrale e sconvolgente. Poi ecco che arriva la parte centrale e più forte, capace di generare un enorme senso di trasporto e angoscia, grazie anche alla grande cura riposta in molte scelte registiche.
Il finale invece è molto banale e delude parecchio, recuperando parzialmente solo grazie all'episodio OAV del 2012, chiudendo decorosamente.
Purtroppo però la presenza della loli Faris Nyan Nyan (il nome è una garanzia...), di Mayuri Shiina ("Tutturuuu") e dell'inutile Ruka Urushibara ne abbassa ulteriormente il valore e serietà.

Certo Mayuri Shiina non è un personaggio irrilevante al fine di quest'anime, ma purtroppo i Giapponesi moderni non perdono mai il vizio di non saper e voler separare uno stile serio da uno perfetto per otaku giapponesi. Questo perché in soldoni, specie per le altre due ragazze da me menzionate, il fine è sempre quello di infilare loli e moe kawaii, anche se l'anime è dannatamente serio, sofisticato e drammatico, come in questo caso, e per questo è ancora meno accettabile.
Itaru Hashida è una via di mezzo. All'inizio è del tutto irrilevante, banale e immaturo, insomma sembra il classico otaku nerd pervertito da mezza tacca. Poi però, per merito più della trama a lui legata piuttosto che al suo valore, migliora e diventa più sensibile, rilevante è credibile.
Suzuha Amane anche lei la inserisco tra i personaggi di media importanza. Questo nonostante lei sia un personaggio chiave. Di tutto quello legato a Suzuha, nonostante sia nei fatti fondamentale per l'intero anime, alla fine il ruolo e tutto quello che rappresenta viene sprecato proprio a causa dell'assenza effettiva nella sceneggiatura delle scene assenti ma determinanti per "Steins;Gate". Anime che viene nei fatti privato di quello che l'avrebbe reso un capolavoro, ovvero le scene annunciate e mai mostrate.
I protagonisti veri sono: ovviamente Rintarō Okabe, ragazzo dall'apparenza svampita, ma dannatamente serio quando le circostanze lo richiedono; importantissima è anche Kurisu Makise, che rappresenta lo stile perfetto di ragazza, da prendere come esempio se si vogliono realizzare anime seri per davvero. Ecco, Rintarō e Kurisu sono quel valore aggiunto determinante per poter rendere anche la commedia toccante, intrigante, piacevole e ben mischiata a momenti seri e drammatici.

Dal punto di vista tecnico "Steins;Gate" è eccelso. I fondali sono dettagliatissimi, dotati di un rapporto saturazione-colore-dettagli capace di aumentare il realismo e conseguentemente il coinvolgimento dello spettatore. Il sistema di illuminazione utilizza tecnologie 3D altamente avanzate, per esempio i famosi effetti bloom e parte degli screen space reflection. Molto familiari specie a chi come me ha la fortuna di giocare su potenti PC con tutti i settaggi a Ultra in 4K a 60 FPS Rock Solid. Anche le animazioni sono perfette, così come le OST di sottofondo e l'eccelso doppiaggio italiano.
Il character design nel dettaglio è sicuramente curato e abbastanza rifinito, mentre come al solito la cura riposta nei tratti dei visi femminili, dei loro capelli e relativi riflessi speculari fa una magra figura dinanzi a un “Megazone 23 part 2” del 1986.

Concludo infine rammaricato dal fatto che la produzione delle serie TV (mentre i film e alcuni OAV sono invece anche oggi seri, e va giustamente specificato questo) degli anime attuali moderni è vincolata e schiava dell'utenza che nutre. Prima le serie si sono ridotte gradatamente a ventisei episodi, poi a ventidue-ventiquattro, per poi arrivare ai disastrosi ultimi undici anni, in cui iniziarono le serie da dodici episodi, cucite perfettamente per gli otaku giapponesi, nel mondo e italiani. Utenti nei fatti troppo assuefatti e pigri per potersi lamentare di anime concretamente e mediamente scarsi, frettolosi, e conseguentemente contagiando anche quelli seri come "Steins;Gate". Anime che avrebbe avuto bisogno di trentadue-trentacinque episodi per mostrare e narrare quanto invece viene solo banalmente annunciato a voce."Steins;Gate", con più episodi, sarebbe stato libero di inserire per bene scene concrete e spettacolari, del futuro apocalittico descritto solo da Suzuha a parole. Scene eccezionali che avrebbero permesso a "Steins;Gate" di essere un capolavoro eterno!
Naturalmente ci sono delle piacevoli eccezioni, per esempio "Kiseiju - L'ospite indesiderato" o "Mobile Suit Gundam Unicorn" e tanti altri degli ultimi undici anni, ma purtroppo la tendenza non è dalla parte di autori di anime per produrre serie TV serie, ma prodotti frivoli, scarsi, sfuggevoli e di facile fruizione.