Recensione
Dororo
7.5/10
Recensione di Ferz In The Box
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Sono solo dispiaciuto dal fatto che non ho mai letto l'opera originale di Tezuka, né tanto meno ho mai visto la serie anime degli anni 60; il confronto è quindi per me impossibile, ma non stento a credere che la prima serie prodotta 50 anni fa fosse più inquietante; se andiamo a vedere lo stile delle opere all'epoca noteremmo molti meno scrupoli nel mostrare il lato demoniaco di alcune leggende medioevali giapponesi.
Forse una delle poche pecche di questa nuova versione uscita di recente (considerando quello che ho letto sulla precedente) è propria questa; risulta decisamente più edulcorata.
Non stento a crederlo (basti pensare a "Bem" o "Fantaman" per tirare le somme), ma, in fin dei conti, anche questa nuova trasposizione non è male; riesce comunque a dare un idea di quello che era il Giappone all'epoca, senza mai strafare eccessivamente nel aspetto orrorifico o negli elementi di fantasia; tutto si concentra sulla maledizione di Hyakkimaru (il samurai protagonista) e sul pericolo dei demoni visti come la parte oscura di tutto ciò che, spiritualmente parlando, è positivo (i principi del Buddismo), sfruttando la sofferenza di un personaggio solo e abbandonato per analizzare vari aspetti della solitudine umana; anche chi ha fatto un torto a Hyakkimaru, nonostante regnanti, hanno addosso il fardello della guerra e le responsabilità delle proprie scelte.
Quindi il tutto si traduce in un racconto "quasi" storico che si permette di utilizzare la figura del male per raccontare la storia di un sovrano disposto a qualunque cosa per salvare il suo popolo.
Proprio per questo la serie non prende in giro nessuno; il suo scopo non è quello di esaltare gli spettatori con combattimenti galvanizzanti o super poteri devastanti, ma semplicemente sottolineare uno spaccato dell'antico Giappone mettendo sotto la luce dei riflettori personaggi di vario genere.
Tuttavia la principale pecca sta, probabilmente, nella poca epicità; la maggior parte degli scontri si risolvono nel giro di poco tempo, e ci si aspetta (ogni volta) che si salga di un gradino senza mai essere completamente accontentati.
La sensazione che si prova alla fine della serie è un po' disarmante; si rimane abbastanza soddisfatti dalla maturità di tutto ciò che si è visto, senza però avere un vero senso di appagamento.
La consiglio solo a chi vuole una bella storia senza pretendere i miracoli...
Forse una delle poche pecche di questa nuova versione uscita di recente (considerando quello che ho letto sulla precedente) è propria questa; risulta decisamente più edulcorata.
Non stento a crederlo (basti pensare a "Bem" o "Fantaman" per tirare le somme), ma, in fin dei conti, anche questa nuova trasposizione non è male; riesce comunque a dare un idea di quello che era il Giappone all'epoca, senza mai strafare eccessivamente nel aspetto orrorifico o negli elementi di fantasia; tutto si concentra sulla maledizione di Hyakkimaru (il samurai protagonista) e sul pericolo dei demoni visti come la parte oscura di tutto ciò che, spiritualmente parlando, è positivo (i principi del Buddismo), sfruttando la sofferenza di un personaggio solo e abbandonato per analizzare vari aspetti della solitudine umana; anche chi ha fatto un torto a Hyakkimaru, nonostante regnanti, hanno addosso il fardello della guerra e le responsabilità delle proprie scelte.
Quindi il tutto si traduce in un racconto "quasi" storico che si permette di utilizzare la figura del male per raccontare la storia di un sovrano disposto a qualunque cosa per salvare il suo popolo.
Proprio per questo la serie non prende in giro nessuno; il suo scopo non è quello di esaltare gli spettatori con combattimenti galvanizzanti o super poteri devastanti, ma semplicemente sottolineare uno spaccato dell'antico Giappone mettendo sotto la luce dei riflettori personaggi di vario genere.
Tuttavia la principale pecca sta, probabilmente, nella poca epicità; la maggior parte degli scontri si risolvono nel giro di poco tempo, e ci si aspetta (ogni volta) che si salga di un gradino senza mai essere completamente accontentati.
La sensazione che si prova alla fine della serie è un po' disarmante; si rimane abbastanza soddisfatti dalla maturità di tutto ciò che si è visto, senza però avere un vero senso di appagamento.
La consiglio solo a chi vuole una bella storia senza pretendere i miracoli...