Recensione
Benvenuti al ballo
9.0/10
"Ballroom e yokoso" è uno di quegli anime tanto belli che anche non piacendoti lo sport trattato e tanto meno conoscendolo, riesce a farlo diventare di un'attrattiva immensa.
Il protagonista sarà anche il solito cliché del ragazzo timido, imbranato e con un dissidio interiore di non rimanere nella mediocrità pur non avendo una dote che lo possa elevare sugli altri, ma in questo contesto è tutt'altro che poco azzeccato, anzi ne diventa un motivo di vanto perchè la sua determinazione e fiducia in se stesso crescono molto omogeneamente al percorso che segue, non facendolo diventare il classico ragazzo "fenomeno sul palco e sfigato nella vita reale". Con la presa di consapevolezza dei suoi mezzi, pur rimanendo sempre una figura con un carisma non eccezionale, sarebbe fuori luogo il contrario, riesce a trasmettere la sua crescita personale e l'ardore dei suoi sentimenti nell'aver trovato la scintilla che gli ha cambiato le prospettive.
Ottimi i personaggi secondari, davvero ben riusciti, mai banali e soprattutto quasi perfetti se accostati al protagonista. In oltre, la comparsa di alcuni di essi, con una cadenza corretta, eleva l'interesse verso la prosieguo della storia e crea l'effetto colpo di scena che onestamente, per l'arco temporale descritto in questa stagione, stonerebbe pure un po'; non ce n'è bisogno.
Anche se non siete appassionati del ballo da sala o non conoscete neppure quali balli corrispondano alla categoria standard, non fatevi fermare dal contesto in cui l'opera fiorisce, perchè la vostra conoscenza sull'argomento crescerà di pari passo con l'apprendimento del protagonista, senza lasciare punti interrogativi sul lato tecnico/sportivo in questione.
In conclusione, guardatelo perchè ne rimarrete piacevolmente colpiti.
Il protagonista sarà anche il solito cliché del ragazzo timido, imbranato e con un dissidio interiore di non rimanere nella mediocrità pur non avendo una dote che lo possa elevare sugli altri, ma in questo contesto è tutt'altro che poco azzeccato, anzi ne diventa un motivo di vanto perchè la sua determinazione e fiducia in se stesso crescono molto omogeneamente al percorso che segue, non facendolo diventare il classico ragazzo "fenomeno sul palco e sfigato nella vita reale". Con la presa di consapevolezza dei suoi mezzi, pur rimanendo sempre una figura con un carisma non eccezionale, sarebbe fuori luogo il contrario, riesce a trasmettere la sua crescita personale e l'ardore dei suoi sentimenti nell'aver trovato la scintilla che gli ha cambiato le prospettive.
Ottimi i personaggi secondari, davvero ben riusciti, mai banali e soprattutto quasi perfetti se accostati al protagonista. In oltre, la comparsa di alcuni di essi, con una cadenza corretta, eleva l'interesse verso la prosieguo della storia e crea l'effetto colpo di scena che onestamente, per l'arco temporale descritto in questa stagione, stonerebbe pure un po'; non ce n'è bisogno.
Anche se non siete appassionati del ballo da sala o non conoscete neppure quali balli corrispondano alla categoria standard, non fatevi fermare dal contesto in cui l'opera fiorisce, perchè la vostra conoscenza sull'argomento crescerà di pari passo con l'apprendimento del protagonista, senza lasciare punti interrogativi sul lato tecnico/sportivo in questione.
In conclusione, guardatelo perchè ne rimarrete piacevolmente colpiti.