Recensione
Touken Ranbu: Hanamaru
9.0/10
“Touken Ranbu: Hanamaru” è un anime realizzato come adattamento anime del videogioco “Touken Ranbu”. Alla base della storia vi è la stessa trama del videogioco, ovvero una serie di armi tradizionali giapponesi che nell'anno 2205 viene recuperata da un “Maestro” chiamato Saniwa, il quale conferisce loro un corpo umano.
Quindi, nell'anime di “Touken Ranbu: Hanamaru” i protagonisti sono tutti personificazioni di armi tradizionali dei samurai giapponesi; cioè sono uchigatane, wakizashi, tantou, tachi e molte altre tipologie di spade, lance, pugnali, tutti antropomorfizzati, dotati di un corpo umano e di parola, attraverso cui possono finalmente esprimere i propri pensieri e la propria personalità da sempre taciuti prima di poter avere un corpo umano. Diventano proprio “samurai” che combattono con la stessa arma che sono essi stessi... per fare un esempio, il personaggio Mikazuki Munechika è la personificazione di un famoso tachi, e combatte esattamente con il tachi che lui era una volta.
I nomi dei personaggi sono tutti di katane (o armi in generale) realmente esistenti/esistite. Un aspetto interessante dell'anime è, infatti, il fatto che con l'entrata in scena di un personaggio ci venga contestualmente narrata anche l'origine della sua forgiatura, l'epoca, il precedente proprietario e le vicende storiche legate al proprietario (ad esempio, in questo anime ci sono diverse armi appartenenti al tesoro di Nobunaga, e vi è un episodio tutto dedicato al personaggio ambiguo di Nobunaga e alla sua morte).
Da questo punto di vista, l'anime di “Touken Ranbu: Hanamaru” contribuisce moltissimo ad arricchire le conoscenze dello spettatore nell'ambito della storia giapponese.
I personaggi sono chiamati “touken danshi”, o “ragazzi katana”, qualche volta; sono tantissimi, e si può dire che nessuno di loro sia protagonista assoluto rispetto agli altri. È vero, in questa prima stagione (così come anche nella seconda) vengono presentati dubbi e obiettivi di due personaggi in particolare, ma non sono gli unici protagonisti. Infatti, quasi tutti sono protagonisti di un episodio o di un mezzo episodio: in questo modo tanti touken danshi hanno la possibilità di raccontare la propria storia, o i propri drammi, mostrare le proprie capacità in battaglia, o semplicemente farsi conoscere un po' di più.
Attenzione, però! Nel momento in cui si va a guardare “Touken Ranbu: Hanamaru” si potrebbe avere l'aspettativa di stare per guardare un anime ricco di azione, di battaglia, di combattimenti, di sangue sparso fra nemici e alleati... non è affatto così!
In “Touken Ranbu: Hanamaru” è vero che i personaggi sono ragazzi katana, e che combattono, ma i combattimenti con i nemici (i quali sono i cosiddetti Cronoregressori) sono veramente pochi e limitati a brevissimi spazi negli episodi, in quanto servono esclusivamente a mostrare le abilità di un personaggio o di un altro, o del lavoro di squadra, in modo da farci conoscere di più i touken danshi. Non sono combattimenti finalizzati a narrare “le battaglie dei ragazzi katana”, no.
Infatti, è importante sottolineare che i personaggi di “Touken Ranbu: Hanamaru” sono “nati” per proteggere la storia dai Cronoregressori, che tornano indietro nel tempo per alterarla, e in tali spedizioni per l'appunto i touken danshi vengono rispediti indietro nel tempo là dove sono apparsi i Cronoregressori; ma, ed è un grande ma, “Touken Ranbu Hanamaru” non racconta le gesta dei touken danshi contro i Cronoregressori.
All'inizio di ogni episodio, infatti, viene sempre annunciato: “Questa serie animata narra le giornate serene di alcuni ragazzi-katana in un certo castello”. Ed è proprio così, a scanso di equivoci viene specificato all'inizio di ogni episodio che il suddetto anime racconterà le giornate serene dei touken danshi, ovvero le giornate serene e principalmente quelle.
È corretto e ottimo il fatto che venga specificato questo fondamentale dettaglio, in modo che nessuno spettatore possa dire alla fine: “Mi aspettavo meno vita quotidiana e più combattimenti”.
“Touken Ranbu: Hanamaru” dà proprio ciò che promette: ciascun episodio racconta le giornate serene e divertenti dei personaggi, suddivise nelle varie stagioni, quindi fra il Capodanno, la primavera e la fioritura del ciliegio, il sorseggiare pomeridiano del tè, le vacanze estive al mare, e tanti altri piccoli e bei momenti che costituiscono la quotidianità di questi ragazzi-katana.
Per rendere più chiaro, è come se in una serie anime di combattimento fosse presente un episodio filler che allenti la tensione dalla storia principale, faccia prendere un po' d'aria tra un arco narrativo e un altro, e faccia anche ridere un po'. Ecco, “Touken Ranbu: Hanamaru” è come se fosse quel tipo di episodio filler esteso a tutti gli episodi. Ovvero, è tutta una serie di momenti divertenti, leggeri o profondi, tutti all'insegna del vivere bene in compagnia e del far divertire con poco.
Mi sono ritrovata a ridere per diversi episodi, alcune scene sono davvero esilaranti. In ogni caso, ogni episodio lascia un senso di tranquillità e gioia.
Le musiche utilizzate in sottofondo sono carine e adatte ai momenti che accompagnano. Le voci giapponesi sono veramente perfette per ogni personaggio; i disegni sono dettagliati e i colori chiari, una pace per gli occhi.
E poi... i personaggi sono tutti, tutti, tutti bishonen!
Altro punto a favore è l'originalità e l'unicità di ciascuno: ogni touken danshi ha un proprio talento, un proprio carattere, un aspetto adorabile a modo suo; c'è una bellezza sfavillante per tutti, una delicatezza nelle movenze, e nessun personaggio risulta antipatico... in qualche modo, se qualcuno commette un errore, alla fine tutti si prodigano per aiutarlo e per ritornare “uniti”. Eh sì, anche questo contribuisce a lasciare un senso di serenità.
Consiglio questo anime innanzitutto a chi conosca il videogioco di “Touken Ranbu” e lo abbia gradito; poi, a chi voglia trascorrere un po' di tempo in assoluta tranquillità, guardando qualcosa di divertente e non troppo impegnativo.
Assegno voto 9, perché: non promette nulla che poi non mantenga, ed è ideale per chi cerchi bei personaggi alle prese con una simpatica vita quotidiana in una casa movimentata; i disegni (e i personaggi) sono belli e molto dolci; ha arricchito la mia cultura sui samurai e mi ha invogliata a saperne di più delle loro caratteristiche, dei loro valori, del loro onore e del loro equipaggiamento. L'unica cosa in più, per cui avrei assegnato dieci, è che avrei preferito che per ciascun personaggio ci fosse un episodio, o anche mezzo episodio, dedicato; infatti i protagonisti sono tanti, e tutti sono sempre visti in scena, ma purtroppo alcuni non hanno spazio per far conoscere la propria storia. È un peccato, l'animazione è interessante, e con qualche episodio in più penso che sarebbe stato perfetto.
Quindi, nell'anime di “Touken Ranbu: Hanamaru” i protagonisti sono tutti personificazioni di armi tradizionali dei samurai giapponesi; cioè sono uchigatane, wakizashi, tantou, tachi e molte altre tipologie di spade, lance, pugnali, tutti antropomorfizzati, dotati di un corpo umano e di parola, attraverso cui possono finalmente esprimere i propri pensieri e la propria personalità da sempre taciuti prima di poter avere un corpo umano. Diventano proprio “samurai” che combattono con la stessa arma che sono essi stessi... per fare un esempio, il personaggio Mikazuki Munechika è la personificazione di un famoso tachi, e combatte esattamente con il tachi che lui era una volta.
I nomi dei personaggi sono tutti di katane (o armi in generale) realmente esistenti/esistite. Un aspetto interessante dell'anime è, infatti, il fatto che con l'entrata in scena di un personaggio ci venga contestualmente narrata anche l'origine della sua forgiatura, l'epoca, il precedente proprietario e le vicende storiche legate al proprietario (ad esempio, in questo anime ci sono diverse armi appartenenti al tesoro di Nobunaga, e vi è un episodio tutto dedicato al personaggio ambiguo di Nobunaga e alla sua morte).
Da questo punto di vista, l'anime di “Touken Ranbu: Hanamaru” contribuisce moltissimo ad arricchire le conoscenze dello spettatore nell'ambito della storia giapponese.
I personaggi sono chiamati “touken danshi”, o “ragazzi katana”, qualche volta; sono tantissimi, e si può dire che nessuno di loro sia protagonista assoluto rispetto agli altri. È vero, in questa prima stagione (così come anche nella seconda) vengono presentati dubbi e obiettivi di due personaggi in particolare, ma non sono gli unici protagonisti. Infatti, quasi tutti sono protagonisti di un episodio o di un mezzo episodio: in questo modo tanti touken danshi hanno la possibilità di raccontare la propria storia, o i propri drammi, mostrare le proprie capacità in battaglia, o semplicemente farsi conoscere un po' di più.
Attenzione, però! Nel momento in cui si va a guardare “Touken Ranbu: Hanamaru” si potrebbe avere l'aspettativa di stare per guardare un anime ricco di azione, di battaglia, di combattimenti, di sangue sparso fra nemici e alleati... non è affatto così!
In “Touken Ranbu: Hanamaru” è vero che i personaggi sono ragazzi katana, e che combattono, ma i combattimenti con i nemici (i quali sono i cosiddetti Cronoregressori) sono veramente pochi e limitati a brevissimi spazi negli episodi, in quanto servono esclusivamente a mostrare le abilità di un personaggio o di un altro, o del lavoro di squadra, in modo da farci conoscere di più i touken danshi. Non sono combattimenti finalizzati a narrare “le battaglie dei ragazzi katana”, no.
Infatti, è importante sottolineare che i personaggi di “Touken Ranbu: Hanamaru” sono “nati” per proteggere la storia dai Cronoregressori, che tornano indietro nel tempo per alterarla, e in tali spedizioni per l'appunto i touken danshi vengono rispediti indietro nel tempo là dove sono apparsi i Cronoregressori; ma, ed è un grande ma, “Touken Ranbu Hanamaru” non racconta le gesta dei touken danshi contro i Cronoregressori.
All'inizio di ogni episodio, infatti, viene sempre annunciato: “Questa serie animata narra le giornate serene di alcuni ragazzi-katana in un certo castello”. Ed è proprio così, a scanso di equivoci viene specificato all'inizio di ogni episodio che il suddetto anime racconterà le giornate serene dei touken danshi, ovvero le giornate serene e principalmente quelle.
È corretto e ottimo il fatto che venga specificato questo fondamentale dettaglio, in modo che nessuno spettatore possa dire alla fine: “Mi aspettavo meno vita quotidiana e più combattimenti”.
“Touken Ranbu: Hanamaru” dà proprio ciò che promette: ciascun episodio racconta le giornate serene e divertenti dei personaggi, suddivise nelle varie stagioni, quindi fra il Capodanno, la primavera e la fioritura del ciliegio, il sorseggiare pomeridiano del tè, le vacanze estive al mare, e tanti altri piccoli e bei momenti che costituiscono la quotidianità di questi ragazzi-katana.
Per rendere più chiaro, è come se in una serie anime di combattimento fosse presente un episodio filler che allenti la tensione dalla storia principale, faccia prendere un po' d'aria tra un arco narrativo e un altro, e faccia anche ridere un po'. Ecco, “Touken Ranbu: Hanamaru” è come se fosse quel tipo di episodio filler esteso a tutti gli episodi. Ovvero, è tutta una serie di momenti divertenti, leggeri o profondi, tutti all'insegna del vivere bene in compagnia e del far divertire con poco.
Mi sono ritrovata a ridere per diversi episodi, alcune scene sono davvero esilaranti. In ogni caso, ogni episodio lascia un senso di tranquillità e gioia.
Le musiche utilizzate in sottofondo sono carine e adatte ai momenti che accompagnano. Le voci giapponesi sono veramente perfette per ogni personaggio; i disegni sono dettagliati e i colori chiari, una pace per gli occhi.
E poi... i personaggi sono tutti, tutti, tutti bishonen!
Altro punto a favore è l'originalità e l'unicità di ciascuno: ogni touken danshi ha un proprio talento, un proprio carattere, un aspetto adorabile a modo suo; c'è una bellezza sfavillante per tutti, una delicatezza nelle movenze, e nessun personaggio risulta antipatico... in qualche modo, se qualcuno commette un errore, alla fine tutti si prodigano per aiutarlo e per ritornare “uniti”. Eh sì, anche questo contribuisce a lasciare un senso di serenità.
Consiglio questo anime innanzitutto a chi conosca il videogioco di “Touken Ranbu” e lo abbia gradito; poi, a chi voglia trascorrere un po' di tempo in assoluta tranquillità, guardando qualcosa di divertente e non troppo impegnativo.
Assegno voto 9, perché: non promette nulla che poi non mantenga, ed è ideale per chi cerchi bei personaggi alle prese con una simpatica vita quotidiana in una casa movimentata; i disegni (e i personaggi) sono belli e molto dolci; ha arricchito la mia cultura sui samurai e mi ha invogliata a saperne di più delle loro caratteristiche, dei loro valori, del loro onore e del loro equipaggiamento. L'unica cosa in più, per cui avrei assegnato dieci, è che avrei preferito che per ciascun personaggio ci fosse un episodio, o anche mezzo episodio, dedicato; infatti i protagonisti sono tanti, e tutti sono sempre visti in scena, ma purtroppo alcuni non hanno spazio per far conoscere la propria storia. È un peccato, l'animazione è interessante, e con qualche episodio in più penso che sarebbe stato perfetto.