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“Fukigen no Mononokean”, conosciuto in Italia con il titolo di “Mononokean l’imbronciato” è un manga che attualmente conta quindici volumi all’attivo e ben due trasposizioni animate, licenziate in Italia da Yamato Animation. Cosa non scontata per un manga che, nonostante appartenga ad una rivista shounen, sembra più indirizzato ad un pubblico femminile, almeno dal punto di vista stilistico.

La storia prende piede con l’inizio di un nuovo anno scolastico. I primi giorni sono fondamentali per familiarizzare con la nuova scuola e i nuovi compagni di classe, tuttavia, Ashiya sarà costretto a passare i suoi primi giorni delle superiori in infermeria a causa di una pesante debolezza che non gli permette nemmeno di reggersi in piedi. La causa di questo malessere è un piccolo youkai soffice che ha deciso di aggrapparsi alla sua schiena assorbendo la sua energia vitale, tuttavia, solo il ragazzo è in grado di vederlo. L’unico modo per liberarsene è affidarsi ad Abeno, il proprietario del Mononokean. Dopo questa brutta esperienza, Ashiya inizierà ad aiutare il giovane imbronciato per estinguere il suo debito aiutandolo nel suo lavoro, che consiste nell’aiutare gli youkai. Inoltre, si renderà presto conto che gli spiritelli da lui temuti sono molto diversi da ciò che pensava. Da questo momento in poi, Ashiya avrà sempre più a che fare con il “mondo nascosto” aiutando Abeno a risolvere le richieste di aiuto degli youkai.

Il manga, specialmente nei primi volumi, è caratterizzato da molti piccoli archi incentrati su diversi youkai. Fin dall’inizio però, è presente qualche elemento appena accennato ed importante ai fini della trama che con il proseguire della storia diventerà via via più preponderante. La storia, però, non si concentrerà mai esclusivamente su questi, dando ampio spazio anche a dei capitoli tranquilli incentrati sui momenti di svago dei protagonisti, nonché a molte scene carine. I battibecchi tra Ahiya e Abeno regalano molti momenti divertenti e sono spesso accompagnate da qualche scena pucciosa incentrata su Mocha, la candida palla di pelo. Di fatto la trama prosegue molto lentamente, ma senza mai risultare noiosa. Ogni capitolo scorre molto bene, al punto da non accorgersi nemmeno di aver a che fare con capitoli di quaranta pagine che, per forza di cose, escono una volta al mese. I personaggi principali, seppur ancora molto misteriosi, sono ben caratterizzati e coinvolgono facilmente il lettore con la loro personalità strappando spesso qualche sorriso. La storia ha come tema il soprannaturale, ma ciò che realmente sostiene il manga sono proprio le attività di tutti i giorni che svolgono i protagonisti e qualche personaggio secondario. A questo si aggiunge anche un bellissimo stile di disegno dell’autore, che in questi casi tendo a considerare una donna visti i lineamenti delicati conferiti ai personaggi, ma non essendo stata rivelata alcuna informazione sul sesso preferisco non sbilanciarmi troppo. In ogni caso, è indubbio che ogni tavola sia disegnata egregiamente fin dai primi capitoli. Inoltre, gran parte delle pagine sono caratterizzate da vignette molto chiare grazie ad un uso contenuto degli sfondi e dei relativi dettagli, senza mai però dare l’impressione di essere troppo vuoti. La facilità di lettura probabilmente risiede anche in questo, in quanto, a differenza di altri manga, non ci si trova mai di fronte a vignette talmente ricche di particolari da diventare difficili da seguire.

Il manga sfortunatamente non è licenziato da nessun editore italiano e, trattandosi di una serie poco conosciuta, non credo che la situazione cambierà, tuttavia, è uno dei pochi manga licenziati da Crunchyroll e reso disponibile online in inglese di conseguenza, se si mastica un po’ di inglese, è possibile seguirlo mano a mano che escono i capitoli in Giappone. Si tratta di una serie molto tranquilla e interessante da leggere, per questo non posso esimermi dal consigliarla.