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Punteggio esagerato per un anime certamente non epocale, come mai?
Perché amo fottutamene questo cartone animato, amo la caratterizzazione dei personaggi, le loro interazioni e soprattutto amo quell'ottimismo e quella dolcezza che permea quasi come un caldo abbraccio l'intera serie.

Intendiamoci bene, questa è principalmente una commedia molto divertente senza una vera e propria trama e senza nessuna ambizione manifesta, se non quella di far divertire e intrattenere. Però, grattando sotto questa superficie, si trovano riferimenti ai problemi della società giapponese come il razzismo, l'alienazione, l'ossessione per il lavoro e la solitudine; tutto questo raccontato sottovoce quasi come per non disturbare il divertimento dello spettatore.
Ed è proprio questa la magia di "Kobayashi's Dragon Maid", una sottotraccia di significati appena sussurrati mentre le puntate scorrono tra il buonumore, le risate e la dolcezza dei personaggi... l'ho già detto che è un anime dolcissimo?
Solo nelle puntate conclusive il tono si alza, in parte per esigenze narrative, in parte per dare più compattezza alla sceneggiatura, e infine per ricordarci che questa è anche una storia di (quasi) amore. Certo, un amore impossibile che più impossibile non si può, ma che trasformerà completamente la vita della nostra protagonista, dandole quello che nemmeno lei sapeva di desiderare. E così si arriva senza accorgersene alla puntata finale, che lascerà un po' interdetti. Io a riguardo posso dire solo che mi mancheranno moltissimo le sbronze di Kobayashi, la vitalità di Tohru, gli occhioni di Kanna e le giga-tette di Lucoa.

Sì, probabilmente questo anime non curerà il cancro (con riferimento a quanto scritto in un'altra recensione), ma sicuramente vi porterà un sorriso in una giornata grigia.

P.S. Segnalo per dovere di cronaca un evitabilissimo OVA che viene classificato dal sito come tredicesimo episodio.