Recensione
Mirai Nikki - Future Diary
5.5/10
Prima di tutto, analisi dei generi trattati: soprannaturale, thriller, mistero, horror. Per i primi due, concordo pienamente. Per il terzo storco già il naso un pochino, per l'ultimo, mi dispiace, ma posso solo dirvi che se state cercando un genere horror contornato di mistero e thriller, avete totalmente sbagliato manga.
Partirò ora con l'analizzare, nel modo più conciso ed esauriente possibile, le critiche e gli elogi di tale opera.
Gli elogi: non c'è che dire, escludendo il finale, il manga è stato pensato e congegnato molto bene. L'idea, dodici possessori di un "diario del futuro", il quale hanno poteri differenti tra loro, chi può prevedere cosa capiterà al suo possessore, chi a chi vi sta attorno, o chi cosa capiterà a delle persone specifiche, ma tutti in un prossimo futuro. Per rendere ancora tutto il più interessante, una lotta veramente all'ultimo sangue per poter conquistare il titolo di "Dio dello spazio e del tempo". Gli scontri che seguono, come ingannare chi e con cosa, quando e con che fine, con chi allearsi, quando tradire chi, perché come e quando; tutto è veramente ben pensato e ben attuato.
Tutto questo vale, ovviamente, tranne che per il finale, ossia, tranne gli ultimi tre volumi.
Questo, per il sottoscritto, l'unico elogio.
Il finale, sì, ben pensato, anche se ampiamente prevedibile. Dicevo ben pensato, ma mal spiegato, organizzato, mandando quasi al diavolo ogni possibile legge fisica e del gioco finora creata ed attuata, soprattutto negli ultimi capitoli, troppo confusionario, quasi buttati lì come per dire ‘sì, concludiamo questa storia’.
Se fatto meglio, poteva essere veramente bello.
Tutto questo, purtroppo, non porta il voto di un manga al discreto, figuriamoci al buono… o meglio, lo può portare, ma non se ci sono così tanti lati negativi.
Le critiche: partiamo dai protagonisti. Amano Yukiteru. Onestamente, un protagonista così pietoso mai visto. Ma anche tutti gli altri non si allontanano da tale descrizione. Sì, non sono 'mal caratterizzati' o 'mal realizzati', proprio pietosi. Tornando al protagonista, Amano Yukiteru è uno smidollato nel vero senso del termine: ogni volta, e ripeto, ogni volta che c'è da prendere una decisione, cosa fare, come reagire, come e se scontrarsi con il nemico, come salvare qualcuno, la sua unica risposta è mettersi a piangere in un angolino chiedendosi perché si è ritrovato in questo gioco che lui non voleva invocando l’aiuto della sua alleata nonché co-protagonista… in alternativa si butta giù di morale, sempre piangendo, arrendendosi di fronte al nemico. Tutto ad un tratto però, incredibilmente, le insicurezze, le titubanze, la sua paura caratteristica, la sua timidezza, sparisce, ed il suo carattere, viene completamente stravolto, ribaltato: di colpo è coraggioso e pronto a tutto, pronto a combattere, pronto ad uccidere, pronto a tradire… Con tutto il rispetto per l’autore, ma è impensabile effettuare un cambio caratteriale così tardi, così drastico e così radicale, per giunta di colpo, troppo di colpo, da una pagina all'altra, e non sto parafrasando… per fortuna che all’inizio c'era la co-protagonista, Yuno Gasai, altrimenti non sarebbe durato una battaglia. Parlando di lei possiamo aprire una discussione che andrebbe avanti ore, ma quello che più irrita dei protagonisti sono i rapporti interpersonali: si instaurano rapporti di alleanza, di fiducia, per ore, giorni, numerosissimi capitoli, per poi tutt'un tratto tradimenti, uccisioni senza pensarci su due volte, senza pensieri, riflessioni, titubanze che accompagnino tale scelta come potrebbe accadere nella realtà o in qualsiasi altro survival game meglio realizzato, dato che è una decisione pesante e va ben pensata, mentre nulla, niente a riguardo e si passa già a pensare ad altro, alla prossima mossa.
Ma la cosa singolare è che la maggior parte di ciò che ho riportato sopra parte proprio dal nostro protagonista, il nostro timido, riservato, debole e smidollato protagonista. Un po’ troppo forzato, c’è qualcosa che non funziona…
Rapporti interpersonali del tutto irreali, insensati e che non rispettano per niente la realtà, come se Sakae Esuno, l'ideatore, sceneggiatore e disegnatore del suddetto manga avesse creato un personaggio, l'avesse approfondito per svariati capitoli e una volta esaurita la sua utilità nella storia, lo eliminasse, così, da una pagina all'altra, senza importarsene di come, tanto basta un colpo, bang, e via. Boh mi sono detto. Ci si punta coltelli e pistole l'uno contro l'altro, ci si ferisce gravemente, ci si tradisce, e dopo due capitoli, come se nulla fosse successo. Si decide così della vita di persone, amici e nemici troppo superficialmente. Un minimo di riflessione ci dovrebbe almeno essere. Comportamenti che se veramente esistessero nella realtà, le parole serial killer, assassino, litigio, rabbia, non esisterebbero, perché sarebbero la normalità, nulla di più ordinario.
Altra caratteristica per me odiosa, consiste nel rapporto tra protagonista e co-protagonista: chissà quante volte Amano sarebbe potuto morire per mano di lei, ma come se nulla fosse, continua a subire e "perdonare", subire e "perdonare", conoscere sempre più lati oscuri di lei, capisce che è una pazza, una vera stalker e killer scatenata e non le importa niente della vita o della morte degli altri, ma nonostante ciò subisce e "perdona", lei lo tratta come un giocattolo, una pezza da piedi quasi, ma lui subisce e "perdona", nonché ogni scontro tra i due con un possibile avversario si tramuta in pianti, depressione, pentimenti e richieste di protezione da parte dell’uno che trovano riscontro In una richiesta di conferma del suo amore per poterlo proteggere da parte dell’altra.
Altro piccolo lato negativo: l’età fisica rapportata a quella mentale di alcuni protagonisti: bambini di sei o sette anni che partecipano a survival game e che hanno intuizioni su metodi per raggirare in maniera molto furba gli altri protagonisti e ci riescono, nonché ragionano e parlano come adulti…
Arrivando ora verso il finale: escludendo una piccola/grossa imprecisione che non posso citare altrimenti cadrei nello spoiler, il finale è abbastanza realistico, concerne con l'epilogo normale della storia ma è del tutto confusionario, ci si protrae, non si sa bene cosa si deve fare, quando lo si deve fare, sembra aspettino troppo, fino all'ultimo, poi all'improvviso bom, guerra di nuovo accompagnata da serie di inspiegabili poteri ed eventi.
Concludo dicendo che è un'opera che aveva un potenziale, belle idee, un carino e possibile interessante finale, ma dei personaggi con dei rapporti interpersonali a mio dire demenziali, ridicoli.
Partirò ora con l'analizzare, nel modo più conciso ed esauriente possibile, le critiche e gli elogi di tale opera.
Gli elogi: non c'è che dire, escludendo il finale, il manga è stato pensato e congegnato molto bene. L'idea, dodici possessori di un "diario del futuro", il quale hanno poteri differenti tra loro, chi può prevedere cosa capiterà al suo possessore, chi a chi vi sta attorno, o chi cosa capiterà a delle persone specifiche, ma tutti in un prossimo futuro. Per rendere ancora tutto il più interessante, una lotta veramente all'ultimo sangue per poter conquistare il titolo di "Dio dello spazio e del tempo". Gli scontri che seguono, come ingannare chi e con cosa, quando e con che fine, con chi allearsi, quando tradire chi, perché come e quando; tutto è veramente ben pensato e ben attuato.
Tutto questo vale, ovviamente, tranne che per il finale, ossia, tranne gli ultimi tre volumi.
Questo, per il sottoscritto, l'unico elogio.
Il finale, sì, ben pensato, anche se ampiamente prevedibile. Dicevo ben pensato, ma mal spiegato, organizzato, mandando quasi al diavolo ogni possibile legge fisica e del gioco finora creata ed attuata, soprattutto negli ultimi capitoli, troppo confusionario, quasi buttati lì come per dire ‘sì, concludiamo questa storia’.
Se fatto meglio, poteva essere veramente bello.
Tutto questo, purtroppo, non porta il voto di un manga al discreto, figuriamoci al buono… o meglio, lo può portare, ma non se ci sono così tanti lati negativi.
Le critiche: partiamo dai protagonisti. Amano Yukiteru. Onestamente, un protagonista così pietoso mai visto. Ma anche tutti gli altri non si allontanano da tale descrizione. Sì, non sono 'mal caratterizzati' o 'mal realizzati', proprio pietosi. Tornando al protagonista, Amano Yukiteru è uno smidollato nel vero senso del termine: ogni volta, e ripeto, ogni volta che c'è da prendere una decisione, cosa fare, come reagire, come e se scontrarsi con il nemico, come salvare qualcuno, la sua unica risposta è mettersi a piangere in un angolino chiedendosi perché si è ritrovato in questo gioco che lui non voleva invocando l’aiuto della sua alleata nonché co-protagonista… in alternativa si butta giù di morale, sempre piangendo, arrendendosi di fronte al nemico. Tutto ad un tratto però, incredibilmente, le insicurezze, le titubanze, la sua paura caratteristica, la sua timidezza, sparisce, ed il suo carattere, viene completamente stravolto, ribaltato: di colpo è coraggioso e pronto a tutto, pronto a combattere, pronto ad uccidere, pronto a tradire… Con tutto il rispetto per l’autore, ma è impensabile effettuare un cambio caratteriale così tardi, così drastico e così radicale, per giunta di colpo, troppo di colpo, da una pagina all'altra, e non sto parafrasando… per fortuna che all’inizio c'era la co-protagonista, Yuno Gasai, altrimenti non sarebbe durato una battaglia. Parlando di lei possiamo aprire una discussione che andrebbe avanti ore, ma quello che più irrita dei protagonisti sono i rapporti interpersonali: si instaurano rapporti di alleanza, di fiducia, per ore, giorni, numerosissimi capitoli, per poi tutt'un tratto tradimenti, uccisioni senza pensarci su due volte, senza pensieri, riflessioni, titubanze che accompagnino tale scelta come potrebbe accadere nella realtà o in qualsiasi altro survival game meglio realizzato, dato che è una decisione pesante e va ben pensata, mentre nulla, niente a riguardo e si passa già a pensare ad altro, alla prossima mossa.
Ma la cosa singolare è che la maggior parte di ciò che ho riportato sopra parte proprio dal nostro protagonista, il nostro timido, riservato, debole e smidollato protagonista. Un po’ troppo forzato, c’è qualcosa che non funziona…
Rapporti interpersonali del tutto irreali, insensati e che non rispettano per niente la realtà, come se Sakae Esuno, l'ideatore, sceneggiatore e disegnatore del suddetto manga avesse creato un personaggio, l'avesse approfondito per svariati capitoli e una volta esaurita la sua utilità nella storia, lo eliminasse, così, da una pagina all'altra, senza importarsene di come, tanto basta un colpo, bang, e via. Boh mi sono detto. Ci si punta coltelli e pistole l'uno contro l'altro, ci si ferisce gravemente, ci si tradisce, e dopo due capitoli, come se nulla fosse successo. Si decide così della vita di persone, amici e nemici troppo superficialmente. Un minimo di riflessione ci dovrebbe almeno essere. Comportamenti che se veramente esistessero nella realtà, le parole serial killer, assassino, litigio, rabbia, non esisterebbero, perché sarebbero la normalità, nulla di più ordinario.
Altra caratteristica per me odiosa, consiste nel rapporto tra protagonista e co-protagonista: chissà quante volte Amano sarebbe potuto morire per mano di lei, ma come se nulla fosse, continua a subire e "perdonare", subire e "perdonare", conoscere sempre più lati oscuri di lei, capisce che è una pazza, una vera stalker e killer scatenata e non le importa niente della vita o della morte degli altri, ma nonostante ciò subisce e "perdona", lei lo tratta come un giocattolo, una pezza da piedi quasi, ma lui subisce e "perdona", nonché ogni scontro tra i due con un possibile avversario si tramuta in pianti, depressione, pentimenti e richieste di protezione da parte dell’uno che trovano riscontro In una richiesta di conferma del suo amore per poterlo proteggere da parte dell’altra.
Altro piccolo lato negativo: l’età fisica rapportata a quella mentale di alcuni protagonisti: bambini di sei o sette anni che partecipano a survival game e che hanno intuizioni su metodi per raggirare in maniera molto furba gli altri protagonisti e ci riescono, nonché ragionano e parlano come adulti…
Arrivando ora verso il finale: escludendo una piccola/grossa imprecisione che non posso citare altrimenti cadrei nello spoiler, il finale è abbastanza realistico, concerne con l'epilogo normale della storia ma è del tutto confusionario, ci si protrae, non si sa bene cosa si deve fare, quando lo si deve fare, sembra aspettino troppo, fino all'ultimo, poi all'improvviso bom, guerra di nuovo accompagnata da serie di inspiegabili poteri ed eventi.
Concludo dicendo che è un'opera che aveva un potenziale, belle idee, un carino e possibile interessante finale, ma dei personaggi con dei rapporti interpersonali a mio dire demenziali, ridicoli.