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Questo primo volume di Penguin Rumble, pubblicato in Italia da Mangasenpai, si è rivelato un manga di piacevole lettura, davvero molto scorrevole e mai noioso, tant’è che l’ho letto tutto in una mattinata. La sintesi proposta dall’editore nel retro-copertina descrive perfettamente la trama di quest’opera.

Nel corso del volumetto seguiamo infatti la quotidianità della protagonista, il suo lavoro e i suoi tentativi di relazionarsi con gli animali e con le colleghe, in particolare la custode Nikki, ed è presente anche qualche elemento di mistero che rende la lettura ancora più coinvolgente.
Il tono e la struttura narrativa ricordano molto i tipici manga giapponesi slice of life, infatti i personaggi rientrano facilmente in degli stereotipi che rendono la storia più immediata da seguire: la protagonista Erika è impacciata ma si impegna molto, la custode Lo è energica e affidabile, l’altra custode Nikki è fredda, riservata e incute timore, il pinguino Flint vuole sembrare malvagio ma in realtà è un tenerone, Herman è il pinguino inventore che ogni tanto se ne esce con un nuovo gadget etc etc.
Pur nello stereotipo, Erika e Nikki sono però personaggi emotivamente ben delineati, come possiamo vedere nei flashback a loro dedicati, e chissà che nei prossimi volumi non venga approfondita pure Lo. Anche le dinamiche buffe ed esagerate degli incidenti ricordano molto il manga nipponico.

Urge però una precisazione: questo manga non è assolutamente “giappominchia”! Avete presente no? Ambientazione indefinita ma simil-giapponese, scolarette in divisa, comportamenti che hanno senso solo in Giappone, uso di termini come senpai, tsundere, etc etc.
Ecco, "Penguin Rumble" non è niente di tutto ciò. La storia è ambientata a Stoccolma in un futuro prossimo e, per quanto la narrativa segua molto gli schemi giapponesi, il contesto sociale rimane europeo. Gli unici personaggi ad avere un nome nipponico sono Nikki e sua madre (ipotizzo siano di origine giapponese).

Passando agli aspetti grafici, sono stato molto colpito dall’ottimo bilanciamento delle tavole (mai troppo bianche o troppo nere), dalla forte espressività dei volti, dalla cura nella rappresentazione di oggetti e ambienti, dall’uso brillante delle splash page per suscitare emozione nel lettore e in generale dalla bellezza dei disegni, davvero molto carini. Una nota dolente è invece l’eccessiva semplicità con cui vengono rappresentati alcuni animali, che indebolisce a mio parere l’emotività di certe scene. Il pesciolino Jonny è l’esempio più palese: è letteralmente uno scarabocchio, fa cadere la sospensione dell’incredulità e davvero non vedo alcun vantaggio nel rappresentarlo in quel modo (ma per fortuna lo si vede davvero poco).

In definitiva sono molto felice di aver acquistato il primo volume di "Penguin Rumble". Mi sono divertito, ho anche riso un po’, e mi sono affezionato ad alcuni personaggi, in particolare Nikki ed Erika. Attendo il secondo numero per seguire ancora le loro avventure e magari scoprire qualcosa in più sul mistero del parco. Mi piacciono molto questo tipo di storie, e direi che Penguin Rumble è per ora uno dei manga occidentali che più ha catturato la mia attenzione. La storia è veramente semplice, ma proprio per questo molto efficace e coinvolgente, grazie anche alla solida sceneggiatura. Le interazioni tra i personaggi sono veramente carine e i momenti comici sono ben piazzati. Per ora mi sento di dargli un 8 sulla fiducia.

Consiglio questo volumetto a chi cerca una storia semplice, ben costruita e divertente, senza limiti d’età (penso anzi che sarebbe molto carino come regalo per un bambino/bambina). In particolare lo consiglio a chi cerca un manga slice of life che finalmente non sia ambientato in Giappone, ma non vuole rinunciare alla narrativa e allo stile tipicamente nipponico.