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9.0/10
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Vorrei iniziare chiedendo a chi legge di non prendere per oro colato quello che verrà detto in queste righe. Quello che espongo qui è la cosa più lontana da una recensione che si possa immaginare. Pensatela più come una opinione espressa con leggerezza, e leggetela allo stesso modo.

Premessa a parte, i primi pareri su quest'opera li ho avuti proprio su questa pagina! A distanza di un anno dalla sua uscita, dopo essere entrato in contatto con lo studio Ufotable tramite la serie "Fate", ho scoperto dell'esistenza di quest'anime. In fumetteria avevo visto i manga, ma lo stile dei disegni non mi aveva colpito, e lo avevo lasciato sullo scaffale. Inoltre, a causa di pareri discordanti, ero indeciso sull'intraprendere la visione del prodotto: in termini economici, d'altronde, fare qualcosa significa non poter fare altro. Per questo motivo apro dicendo che "Demon Slayer" merita di essere visto, vale il vostro tempo.

Animazione: 9
Storia: 8
Personaggi: 9
Sceneggiatura: 10

Animazione
Ufotable ci ha sempre viziato quando si parla di animazione. Le movenze dei personaggi sono sempre fluide e le loro espressioni... Dio, quanto sono belle le loro espressioni! Grazie proprio a questa cura nei dettagli riusciamo a percepire paura, dolore, empatia, rabbia, gentilezza, disprezzo, ed entriamo in empatia con i personaggi. Non percepiamo solo gioia e infelicità, ma tutte le sfumature e le variazioni cromatiche dell'umore che fanno parte dell'animo umano. All'episodio 7 c'è una scena in cui il protagonista rivela uno sguardo misto tra compassione, dispiacere e speranza! È una delle scene più belle dal punto di vista emozionale di questa prima parte. Ovviamente, però, molti appassionati dei battle shonen vogliono sapere come sono i combattimenti. Beh, avete trovato pane per i vostri denti! I combattimenti sono tutti all'arma bianca e vengono enfatizzati e spettacolarizzati dall'uso dei respiri e degli specifici kata realizzati tramite render in computer grafica davvero ben fatti. I combattimenti sono ben dosati, molto coreografici a volte, e con dei bei ritmi (il prodotto era già buono sulla carta, e mi riferisco proprio al manga - sì, poi l'ho recuperato e letto tutto). Peccato solo per alcuni abusi della computer grafica che a volte stonano con i disegni.

Storia
Non sono un appassionato di battle shonen ("Naruto" e "My Hero Academia" li ho solo sentiti nominare), perciò non sono in grado di cogliere ispirazioni ad altri contenuti. La trama, per quanto mi riguarda, è bella e avvincente, qui non ha ancora preso il via, ma il mio voto rispecchia sia il mio pensiero sui ventisei episodi dell'anime sia sull'opera complessiva. Accennando all'opera completa, la conclusione arriverà veramente molto in fretta, forse troppo per i miei gusti. In questa prima parte comunque lo sviluppo della trama è ben diluito, viene mandata avanti dalle missioni che i nostri eroi sono chiamati a portare a termine e che li mettono di fronte a demoni sempre più agguerriti. Più vanno avanti e più si avvicinano alla verità, e questo porta agli sviluppi di una trama via via più avvincente e piena di speranza e buoni sentimenti. La trama di sicuro non è originalissima, e in questa prima parte non ha preso il via (manco per niente), ma capiamo appieno le intenzioni e la determinazione del protagonista e ne condividiamo gli ideali, le perplessità, le ansie e gli obiettivi.

Personaggi
Allora, iniziamo subito, non mi toccate Tanjiro, che vi spacco, eh! Andiamo per gradi...

Tanjiro è un bravo ragazzo, cresciuto troppo in fretta e con un carico di responsabilità che crescono con l'avanzare della storia, che spesso lo schiacciano come un enorme peso sulle spalle. Molte informazioni ci vengono date nei primi minuti dell'episodio introduttivo. Ha una famiglia numerosa in cui il padre è venuto a mancare, e da quel momento si è fatto carico del sostentamento della famiglia, lavorando duramente per portare il pane a casa. Nella famiglia comunque ognuno fa la sua parte, e questa caratteristica si riflette anche sugli altri componenti dell'opera in cui, per arrivare all'obiettivo finale, ognuno fa la propria parte con impegno e dedizione, e sì, spirito di sacrificio.

Netsuko è la sorella minore di Tanjiro, e sì, il peso sulle spalle è letteralmente lei, ma non è la sola responsabilità di cui il protagonista si fa carico. Lei in realtà è molto forte, sia di fisico che di spirito. È una combattente nata, e anche questo ci viene detto! Ha un istinto di protezione verso i deboli (sì, viene amplificato a livello narrativo, ma, come scopriamo, è sempre stata così). È talmente forte che è strano vedere come il fratello cerchi di tenerla lontano dalle battaglie il più possibile; per fortuna lei fa di testa sua spesso e volentieri.

Inosuke e Zenitsu sono i comprimari che accompagnano il protagonista nella sua avventura. La parte interessante del loro rapporto con Tanjiro è vedere come (non solo loro, badate bene, ma tutti) restino influenzati dalla gentilezza di Tanjiro, dalla sua ingenuità e dalla sua genuinità, e come cambino i loro comportamenti, divenendo non solo più risoluti, ma più forti, poiché accesi dalla stessa determinazione di proteggere gli altri e raggiungere il proprio sogno (comune a tutti i protagonisti) di vivere in un futuro in cui non dovranno più combattere.

I demoni: qui c'è da fare un discorsetto con coloro che dicono che non vogliono empatizzare con loro. Capisco il vostro punto di vista, ma forse dovreste vedere le cose in un altro modo. Io ho visto in quest'opera diverse critiche alla società moderna. Una critica verso la crisi della famiglia e dei suoi valori (Tanjiro è una brava persona, perché alle spalle ha avuto una brava famiglia che lo ha cresciuto). Si parla di abusi, di maltrattamenti, di persone orfane, di persone schiave dell'alcool, dei piaceri o dell'approvazione altrui. Si parla di come questi abbiano usato il disprezzo degli altri, il dolore o la violenza come propria forza. Si parla di persone piegate da malattie a volte incurabili che volevano avere una seconda opportunità. Sono però persone che non hanno avuto più possibilità di scegliere. Una volta divenuti demoni, si perde la propria umanità: si sente il bisogno di mangiare umani e si perdono i ricordi della propria vita precedente. Questi vengono spesso riacquisiti dai demoni quando stanno per essere sconfitti, un cliché un po' ripetitivo, ma che non annoia mai. Anzi, saremo proprio noi a volerne sapere di più. Alcune storie sono davvero toccanti e molti di noi possono ritrovarcisi. Come dice Tanjiro, anche i demoni una volta erano umani. Questo non significa che l'eroe si trattenga dal combatterli o sia debole, porta però rispetto nei loro confronti e ad alcuni in particolare concede una fine decorosa e compassionevole. Dovete andare avanti per capire bene la forza di questo strumento narrativo, ma non è una cosa senza senso buttata lì, dovete vederla come vi ho detto: una critica alla società e al degrado dei tempi moderni. Ultima nota: molto importante per l'opera è la dottrina della reincarnazione. Il fatto che i demoni si pentano delle loro azioni nel momento in cui riacquistano i ricordi significa che in futuro, in altri corpi, possono sperare di avere la vita che desideravano. Non siate troppo cinici, è una credenza come un'altra, ma anche qui possiamo vedere come tutto abbia un senso in quest'opera.

Sceneggiatura
Vi piacciono le katane, il Giappone, i combattimenti all'arma bianca? Distese innevate, foreste rigogliose e paesini tipici giapponesi che trovate solo negli anime? Beh, questo è l'anime che fa per voi. Il setting dell'opera e la cultura che viene diffusa per mezzo di questo medium vi faranno veramente sognare.

Scusate se mi sono dilungato un pochettino. Spero leggiate tutto e che vi convinciate anche a farvi una vostra idea su "Kimetsu no Yaiba", che potrebbe anche, perché no, discostarsi dalla mia, ma sono sicuro che sarà tutt'altro che dimenticabile, come ho letto da alcuni.

P.S. Non perdetevi, quando uscirà, il film "Mugen Train".