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Avete presente quella sensazione che si prova quando state parlando con una persona mentre state facendo altro? Chessò, mentre guardate la TV o mentre leggete, oppure ancora mentre vi state tagliando le unghie dei piedi? Ad un certo punto il vostro interlocutore inizia a dire cose che non hanno molto senso con il discorso che stavate facendo. Continuate a parlargli e solo dopo qualche manciata di secondi vi esterna (o ve ne rendete conto voi, se siete abbastanza svegli) che ha ricevuto una chiamata e sta parlando al telefono.

Oppure ancora quando magari siete con una ragazza (appunto... magari) e state parlando tra voi. Ma lei non vi guarda mai negli occhi, così che voi non potete capire proprio un cavolo di quello che dice. Cioè, lo capite, ma non ne capite le intenzioni. A parte che se siete con una ragazza e non vi incrocia lo sguardo probabilmente si sta annoiando, e preferirebbe, sempre con molta probabilità, essere in un mondo parallelo durante la finale olimpica di scacchi monocromatici. Ecco voi guardate la ragazza, ma lei sembra avere gli occhi un po' da un'altra parte. Non persi, ma semplicemente distratti da qualsiasi cosa non siate voi. E non capite - accidenti - se sta temporeggiando, se è solo colpa dell'evitabile camicia giallo fluo che avete addosso, oppure ancora se sta parlando con voi quando in realtà direbbe le stesse identiche cose a chiunque ci fosse al vostro posto. E soprattutto non capite se quello che dice è sincero, oppure no.

Dà fastidio, vero?
Un pochino ti senti anche preso in giro?
Penserete.

Questa lunga introduzione in realtà serve solamente per spiegare la sensazione che ho avuto addosso durante quasi tutto questo film. Ed il motivo è molto molto semplice.
I personaggi non ti guardano mai in faccia.
Lo ripeto:
i personaggi non ti guardano mai in faccia.

Tu li guardi ma loro, boh hanno tutte queste animazioni fatte al pc che li rendono irreali, come se i personaggi creati dal computer, fossero a loro volta espressivi come un computer; ovvero molto poco.
Perché il film sarebbe pure carino, nulla di che intendiamoci, ma comunque passabile; però ecco c'è sempre 'sta cosa che mia ha fatto entrare in empatia con il nulla.
Tutto nel film è artificioso, e finché sono paesaggi, costruzioni, robot, oggetti, posso anche capire. Ma se mi mostri dei personaggi con la sensibilità e l'espressività di un cuscino, o meglio, di un sasso. A cosa mi affeziono?
Ecco che poi ci si appiglia ad una storia abbastanza coerente e non troppo banale, a delle musiche appropriate, e ad uno sviluppo accattivante seppur mai davvero sorprendente. Ma non è la stessa cosa, chiaramente.

Leggo ora che questo anime è stato un po' un mix di esperimenti di computer grafica (CG), alcuni anche interessanti. Ok che mi animi una folla di centinaia di persone senza dover fare tutti i disegni a mano e con una certa realisticità, notevole, ma se poi non mi riesci a dare un effetto credibile negli occhi dei protagonisti - scusa se lo dico - hai vanificato un bel po' il tutto.
Non stupirti se poi qualcuno magari si fa male, e a me non me ne frega nulla.

Non è questa una recensione, ma un lungo commento personale a film appena ultimato. Un film che probabilmente presto sarà ridotto ai minimi termini e archiviato nella memoria a lungo termine del mio cervello.
Mi piacerebbe anche allargare un pochino il discorso CG, ma oltre a non essere la sede appropriata, e non avendone le minime competenze, non ne ho proprio voglia.
Quindi che dire. Alla fine dei giochi se uscite con una ragazza che non vi incrocia lo sguardo nemmeno per un momento, probabilmente non è quella giusta, oppure avete beccato proprio una giornata no. Succede, si chiama probabilità. E se la probabilità è molto bassa, allora si chiama inevitabilità.
Oppure siete dei pirla e avete messo una camicia giallo fluo.
Allora ve lo meritate.