Recensione
An Invitation from a Crab
8.5/10
Recensione di Romolo.Gusmaroli
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Non tutto deve necessariamente avere un finale o un senso, è questo che Panpanya, l'autrice dell'opera "An Invitation from a Crab" ha voluto esprimere con le sue molteplici brevi storie. Nel complesso l'opera è una raccolta di piccole storie che vedono come protagonista sempre la stessa ragazza, accompagnata da altri personaggi che entrano in ruoli diversi. Le storie che racconta Panpanya sono tra l'assurdo e il comico, non presentano quasi mai una morale, o, addirittura, un finale. Spesso giocano con l'aspettative del lettore creando, il più delle volte, piccole riflessioni simpatiche. Infatti più che storie quelle di Panpanya potrebbero essere chiamate intuizioni non costruite. Pensieri che ci attraversano la mente per pochi istanti e dopo ci abbandonano; l'originalità dell'artista sta nella rappresentazione di questi pensieri passeggeri, come fece Joyce nell'Ulisse. Pensieri liberi dove la logica, il tempo e la ragione lasciano lo spazio alla fantasia, all'illusione e all'originale; per darci ancora più l'idea del diario di pensieri, Panpanya, aggiunge, raramente, tra storia e storia ragionamenti e bislacchi pensieri, che riflettono sulla stessa idea di riflettere, ricordandomi a volte i fumetti del nostro Labadessa. Un altro aspetto interessante è la scelta dei personaggi. Panpanya disegna letteralmente 4 figuri che sono quasi sempre inseriti nelle storie che assumono comportamenti e ruoli sempre diversi. Questo, oltre a creare una linea che ci aiuta a leggere l'opera in maniera più uniforme, arriva anche a farci affezionare a quelle figure così particolari che ci accompagnano per tutto il viaggio. L'altro aspetto interessante dell'opera è la grafica e il disegno. Panpanya utilizza un tratto, per i personaggi e i luoghi, espressivo. A volte gli sfondi si deformano, i palazzi si piegano o le persone sono poco abbozzate. Questo stile si riflette anche nelle campiture, spesso lasciate a macchie di una scala di grigi data con acquerello che descrive le ambientazioni con un gusto quasi astratto. A volte invece la china fa miracoli, con un rigatino eccezionale, che, a volte, prende talmente tanto il sopravvento che copre l'intera vignetta, come in un'opera di Mondrian. Questa espressività nel tratto, il più delle volte, arriva ad attaccare anche il classico balloon o il contorno della vignetta. L'opera di Panpanya quindi, è un perfetto esempio di manga sperimentale, che cerca nuovi livelli di espressività.