Recensione
My Girl
8.0/10
'My girl' edito da J-Pop, è una miniserie drama in 5 volumi, scritta e disegnata dalla bravissima Mizu Sahara, autrice del bellissimo 'Così come sei', attualmente in pubblicazione a cura della Flashbook, altra serie che sto apprezzando moltissimo e che mi ha indotto a recuperare questa storia precedente.
Ho già avuto modo di leggere altro di questa autrice che apprezzo molto sia per il tipo di storie che racconta, cariche di umanità, forti eppure delicate e singolari, e il tratto grafico un po' spigoloso che trovo molto bello, raffinato e incisivo, assolutamente caratteristico e riconoscibile, difficile confondere il suo stile con quello di un altro autore/autrice.
'My Girl' è la storia a tratti un po' malinconica di un ragazzo/padre Masamune, che all'improvviso scopre di essere il genitore della piccola Koharu, una bimba di 5 anni, orfana di madre, Yoko il grande amore perduto di questo giovane impiegato di 23 anni.
Il dolce rapporto tra padre e figlia si dipana e sviluppa sensibilmente nell'arco dei 5 volumi in maniera splendida e struggente, attraverso tutta una serie di situazioni sempre nuove e l'introduzione di diversi personaggi che, per quanto sporadici o episodici, riescono ad aggiungere sempre qualcosa di nuovo alla storia, sottolineando una caratteristica o una problematica del rapporto padre/figlia, o del ruolo genitoriale, analizzato anche attraverso le figure dei nonni paterni e la nonna materna, figure ben delineate con un ruolo importante (la madre e il padre di Masamune, sopratutto) che cercano di influenzare le decisioni del protagonista e guidarlo nel suo neo-ruolo di padre.
Il rapporto padre/figlia è messo a confronto con quello di un'altra famiglia, quella travagliata e conflittuale del piccolo Shu, compagno di scuola di Koharu.
L'autrice con sensibilità notevole, è brava a trasmetterci il punto di vista dei bambini, il loro modo di vedere il mondo degli adulti con le sue difficoltà, e l'interpretazione che ne fanno, a seconda delle situazioni che vivono, positive e non solo, è personalissima; il lutto e la sua elaborazione, i rimpianti e i ricordi legati a chi non c'è più, i conflitti non sempre risolvibili all'interno di una coppia di genitori, sono tutte situazioni interpretabili che vanno a formare esperienze diverse che incidono sul carattere di chi le vive, cosa che vale maggiormente per i bambini, che hanno un modo tutto loro di interpretare la realtà, anche quando è più drammatica.
Masamune è un padre tenerissimo, un ragazzo un po' insicuro che fa del suo meglio per vivere il presente e colma di affetto sua figlia, ma che fatica a lasciare andare il passato e resta legato, bloccato ad un amore che non potrà mai tornare, sentimento suggerito dai sapienti flashback che rimandano a Yoko, fantasma che aleggia su buona parte della storia, che diventa troppo spesso termine di paragone per padre e figlia, che ricercano la sua figura in altre persone, come la titolare della lavanderia o Katagiri, la collega di lavoro che ha un interesse amoroso per Masamune.
La piccola Koharu che all'inizio della vicenda ha solo 5 anni, è una bimba precoce, sensibile come può esserlo chi troppo presto ha perso un genitore e ne soffre la mancanza, si affeziona immediatamente a questo papà appena conosciuto; per l'età che ha, è perfino troppo giudiziosa e diligente, mentre il lato infantile e prepotente, più verosimile e naturale emerge in rapporto al suo compagno Shu, bambino che vive un'altra situazione di disagio e reagisce di conseguenza.
La mangaka è bravissima a descrivere tutte queste situazioni trattandole con delicatezza e realismo, senza mai diventare eccessiva o pesante, ma raccontando anche momenti più dolci e divertenti, sviluppando una storia che parla non solo di dolore, ma di sorrisi, d'amore, di vita che continua e cerca di andare avanti, perchè i ricordi sono preziosi, ma non devono diventare una scusa per non proseguire il proprio percorso di vita.
Come ho già detto l'aspetto grafico è davvero affascinante, e l'edizione J-Pop è impreziosita da tavole a colori e bellissimi acquerelli poetici che introducono alcuni capitoli.
Una miniserie che consiglio a tutti.
Ho già avuto modo di leggere altro di questa autrice che apprezzo molto sia per il tipo di storie che racconta, cariche di umanità, forti eppure delicate e singolari, e il tratto grafico un po' spigoloso che trovo molto bello, raffinato e incisivo, assolutamente caratteristico e riconoscibile, difficile confondere il suo stile con quello di un altro autore/autrice.
'My Girl' è la storia a tratti un po' malinconica di un ragazzo/padre Masamune, che all'improvviso scopre di essere il genitore della piccola Koharu, una bimba di 5 anni, orfana di madre, Yoko il grande amore perduto di questo giovane impiegato di 23 anni.
Il dolce rapporto tra padre e figlia si dipana e sviluppa sensibilmente nell'arco dei 5 volumi in maniera splendida e struggente, attraverso tutta una serie di situazioni sempre nuove e l'introduzione di diversi personaggi che, per quanto sporadici o episodici, riescono ad aggiungere sempre qualcosa di nuovo alla storia, sottolineando una caratteristica o una problematica del rapporto padre/figlia, o del ruolo genitoriale, analizzato anche attraverso le figure dei nonni paterni e la nonna materna, figure ben delineate con un ruolo importante (la madre e il padre di Masamune, sopratutto) che cercano di influenzare le decisioni del protagonista e guidarlo nel suo neo-ruolo di padre.
Il rapporto padre/figlia è messo a confronto con quello di un'altra famiglia, quella travagliata e conflittuale del piccolo Shu, compagno di scuola di Koharu.
L'autrice con sensibilità notevole, è brava a trasmetterci il punto di vista dei bambini, il loro modo di vedere il mondo degli adulti con le sue difficoltà, e l'interpretazione che ne fanno, a seconda delle situazioni che vivono, positive e non solo, è personalissima; il lutto e la sua elaborazione, i rimpianti e i ricordi legati a chi non c'è più, i conflitti non sempre risolvibili all'interno di una coppia di genitori, sono tutte situazioni interpretabili che vanno a formare esperienze diverse che incidono sul carattere di chi le vive, cosa che vale maggiormente per i bambini, che hanno un modo tutto loro di interpretare la realtà, anche quando è più drammatica.
Masamune è un padre tenerissimo, un ragazzo un po' insicuro che fa del suo meglio per vivere il presente e colma di affetto sua figlia, ma che fatica a lasciare andare il passato e resta legato, bloccato ad un amore che non potrà mai tornare, sentimento suggerito dai sapienti flashback che rimandano a Yoko, fantasma che aleggia su buona parte della storia, che diventa troppo spesso termine di paragone per padre e figlia, che ricercano la sua figura in altre persone, come la titolare della lavanderia o Katagiri, la collega di lavoro che ha un interesse amoroso per Masamune.
La piccola Koharu che all'inizio della vicenda ha solo 5 anni, è una bimba precoce, sensibile come può esserlo chi troppo presto ha perso un genitore e ne soffre la mancanza, si affeziona immediatamente a questo papà appena conosciuto; per l'età che ha, è perfino troppo giudiziosa e diligente, mentre il lato infantile e prepotente, più verosimile e naturale emerge in rapporto al suo compagno Shu, bambino che vive un'altra situazione di disagio e reagisce di conseguenza.
La mangaka è bravissima a descrivere tutte queste situazioni trattandole con delicatezza e realismo, senza mai diventare eccessiva o pesante, ma raccontando anche momenti più dolci e divertenti, sviluppando una storia che parla non solo di dolore, ma di sorrisi, d'amore, di vita che continua e cerca di andare avanti, perchè i ricordi sono preziosi, ma non devono diventare una scusa per non proseguire il proprio percorso di vita.
Come ho già detto l'aspetto grafico è davvero affascinante, e l'edizione J-Pop è impreziosita da tavole a colori e bellissimi acquerelli poetici che introducono alcuni capitoli.
Una miniserie che consiglio a tutti.