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7.5/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Si è conclusa recentemente la serie 'Savage Season' portata in Italia dalla Star Comics, storia scritta dalla brava Mari Okada, nota come ottima sceneggiatrice di serie anime e film, e illustrata dai buoni disegni di Nao Emoto.
Mi sono avvicinata a questo manga, solo dopo aver visionato la serie anime, quindi ero già preparata e sapevo cosa dovevo aspettarmi; l'anime è piuttosto fedele all'opera cartacea, e ne mantiene i toni frizzanti e divertenti.

La storia affronta con garbo e ironia una tematica scomoda che può diventare imbarazzante se gestita male; parliamo della scoperta della sessualità da parte di un variopinto gruppo di ragazze liceali, membri di un club di letteratura che affronta la lettura di opere a sfondo erotico. Il gioco inizia quasi per caso, quando una delle ragazze, Nina, la figura più controversa del gruppetto di adolescenti, dichiara di voler fare sesso prima di morire. Una simile dichiarazione spiazza e sconvolge le esistenze delle altre ragazze, che in modo diverso e personalissimo, iniziano a mostrare una forte curiosità per l'argomento, manifestando turbamenti, ossessioni, paure o interesse più o meno esplicito. Le ragazze hanno tutte una loro personalità ben definita che determinerà le loro reazioni davanti alla spinosa questione; naturalmente per alcune di loro, entreranno in gioco anche i sentimenti romantici, come Kasuza che si scoprirà innamorata dell'amico d'infanzia Izumi, sorpreso suo malgrado in un momento intimo 'imbarazzante', in una delle scene più esilaranti di tutta la serie, uno dei pochi personaggi maschili rilevante - insieme al sensei Milo e Shun - che si troverà un po' in balia delle emozioni quasi ingestibili di queste ragazze.Troveremo la rigida e severa Rika Sonezaki che vorrebbe difendere il concetto di purezza, ma si lascerà ammorbidire il cuore e i pensieri dalle sincere attenzioni di un compagno di classe che scopre la sua vera bellezza, l'aspirante scrittrice Hongo, ragazza spavalda e audace quanto basta, a suo modo fragile, che vede nel sesso un modo per fare esperienza diretta della realtà, ma ci sarà anche chi, come Momoko, non sembra avere interesse per l'altro sesso.
Tutte le protagoniste faranno il loro percorso di crescita e scoperta di se stesse, tra fragilità, insicurezze, sentimenti in conflitto tra amore e amicizia, accettazione della vera natura dei sentimenti, quando e se sono legati alla sessualità, oppure no.

Mi sono trovata a simpatizzare più o meno con quasi tutti i personaggi, e in qualcuno mi sono identificata naturalmente, dato che le situazioni che vengono raccontate, buffe o meno, potrebbero far parte del vissuto di chiunque di noi; per altri ho avuto notevoli riserve, e in un caso, una netta repulsione, probabilmente inevitabile, per il tipo di personaggio rappresentato dal regista teatrale Saegusa, figura disgustosa e inquietante, di fatto un uomo morbosamente affascinato dai bambini e legato al passato infantile di Nina. Nina Sugawara è tra le ragazze, quella più complessa e problematica; è la 'meno innocente' del gruppo, intelligente e consapevole della propria fisicità e sensualità, la sua è un 'innocenza macchiata' in senso metaforico, forse già 'perduta', non a caso è lei che scatena il trambusto, ed è sempre lei che ad un certo punto, si frappone tra un'ingenua Kasuza e Izumi, in un modo solo apparentemente inconsapevole, dimostrando di dare poco valore all'amicizia.
"Non trasformarti in una donna noiosa", le dice l'ambiguo regista, condizionandola in una maniera deleteria. Devo ammettere che non sempre ho apprezzato il comportamento di Nina, anzi, a volte l'ho trovata fastidiosa, per quanto capisca che è 'vittima' d'influenze negative, che lei riesce e rielaborare solo in parte; anche lei alla fine, come tutte, farà pace con se stessa e i suoi sentimenti.

Il finale sono riuscita ad apprezzarlo, per quanto possa apparire un poco surreale e caotico, proprio come l'età e i turbamenti che racconta; è una metafora travolgente che si sposa con il tenore generale della storia che parla di un momento irripetibile della vita, di una fase che è un passaggio e che si apre verso altre direzioni ancora ignote, tutte da scoprire come i colori dei sentimenti di cui faranno esperienza, queste cinque entusiaste fanciulle.

I disegni li ho trovati molto gradevoli, delicati e puliti, nel complesso mi sono piaciuti molto e sono adatti al tipo di storia che illustrano, attraverso delle tavole limpide e chiare.

Una serie che consiglio a tutti, bella e piacevole da leggere, leggera, divertente, briosa, a volte un po' allusiva, ma mai volgare nonostante il tema proposto, mai banale o superficiale.