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Finalmente, dopo un lungo periodo di pausa, Goen porta a conclusione con la pubblicazione del 16° volume, la bella serie di Ako Shimaki, Il Sentiero dei Fiori, (Pintokona, è il titolo giapponese di quest'opera, termine che indica il ruolo dell'uomo bello e virile nel kabuki).
Shojo atipico e singolare, credo abbastanza unico nel suo genere, introduce il lettore al mondo affascinante, severo e rigido di questo tradizionale teatro giapponese dove a recitare solo soltanto gli uomini (un po' come accadeva nel teatro elisabettiano).

Se come me, del Kabuki, sapete poco o nulla, non dovete preoccuparvi, perchè ogni volume introduce termini, definizioni e relativi significati di ruoli, personaggi e regole di questo mondo affascinante.

La storia ruota attorno a due adolescenti, due attori piuttosto differenti per indole e nell'approccio a questo tipo di arte, oltre che di estrazione sociale diversa, elemento che influisce pesantemente sulla carriera di un attore di kabuki.

Da una parte abbiamo Takeru Kawamura - in arte Kyonosuke - rampollo ed erede di una famiglia prestigiosa, legata al mondo del kabuki, (il padre è un attore di alto livello) ragazzo tanto talentuoso quanto svogliato e demotivato, simpatico buffone un po' ingenuo, apparentemente sicuro di sè, si rivelerà più sensibile di quanto non appaia e lo vedremo crescere e applicarsi più seriamente in corso d'opera, mentre si rafforzerà il suo rapporto con l'amico/rivale.
Il suo rivale artistico sul palco è Hiroki Hongo - in arte Ichiya - ragazzo ambizioso e severo, perfino cinico, si applica col massimo impegno per arrivare in alto, e almeno all'inizio, non ha una grande stima di Kyo che considera superficiale; non ha una famiglia importante che possa appoggiarlo, ma il suo talento lo fa notare da un importante maestro che lo accoglie sotto la sua ala e presso la sua famiglia. Ragazzo consapevole delle sue origini umili, è disposto a tutto e sarà capace di accettare qualsiasi compromesso per entrare a far parte di una famiglia importante del mondo del Kabuki, unico modo per poter scalare quell'ambiente rigido e arrivare un giorno a recitare ruoli importanti, che per tradizione si tramandano da una generazione all'altra, di padre in figlio; così accadrà tra Kyo e suo padre, figura importante per il ragazzo, come si vede anche da certi bellissimi flashback che aprono finestre sul loro passato.

Così, mentre Kyo ha praticamente la strada già spianata, ma poca ambizione e serietà, Ichiya deve lottare con tenacia per guardagnarsi il suo posto, e il manga gioca molto sul forte contrasto tra queste due personalità così diverse, che finiranno per attrarsi, ognuno dei due suggestionato e influenzato dalle doti dell'altro, in un percorso che li porterà prima in competizione e alla fine a crescere e confrontarsi, dopo una serie di eventi e difficoltà che li vedrà coinvolti.

Non mancano le figure femminili, due sono quelle importanti che avranno un certo peso all'interno della storia, Ayame e Yuna; la prima è una compagna di scuola, ragazza contesa da entrambi, appassionata ed esperta di Kabuki, dal carattere deciso e pronto, nota subito il talento di Kyo e Ichiya, ed inizia a seguirli e sostenerli; è per amore di lei che Kyo cambierà il suo atteggiamento e lo strano triangolo che si sviluppa tra questi tre personaggi determinerà molte delle loro scelte, alcune piuttosto fondamentali allo sviluppo della storia.
Peccato che nella parte finale, quando oramai Ayame ha fatto la sua scelta sentimentale, diventi un po' una figura marginale, ma alla luce della trama è una scelta comprensibile dell'autrice, che deve dare spazio al legame artistico che s'instaura tra Kyo e Ichiya, oramai coppia sulla scena.

Yuna è la figlia del maestro di Ichiya, si innamora del giovane, ma sarà più che altro usata dal cinico ragazzo; personaggio secondario, avrà un ruolo importante nel determinare certe azioni non sempre positive di Ichiya. Yuna non accetterà la situazione in maniera passiva, rivelando un carattere pronto a combattere per sè stessa.

Attorno a questi 4 personaggi, ruotano altre figure più marginali, qualche volta ambigue, quasi sempre collegati al mondo del kabuki, attori di livello inferiore, maestri e comparse, compagni di scena, figure che si muovono tra invidie, ambizioni e qualche gelosia.

In un manga che parla del Kabuki non mancano le bellissime rappresentazioni teatrali, che non tolgono troppo spazio alla trama; a dire il vero, non occupano mai troppe pagine di un volume, e questo potrebbe essere un difetto; a mio avviso la brività di tali scene limita la comprensione del lettore, che potrebbe non conoscere nulla di ciò che viene rappresentato; certe rappresentazioni sono essenziali, composte da poche scene clou e la trama di ciò che viene rappresentato sulla scena, a volte è solo accennata o spiegata velocemente, le immagini restano però suggestive e affascinanti.


Le tavole sono chiare, pulite e lineari, eppure ricche di dettagli stupendi come i kimono elaborati, le parrucche, il trucco degli attori, i movimenti di danza dei personaggi, mentre gli sfondi sono sempre molto curati.
Il tratto della mangaka è meraviglioso, sensuale, molto armonioso oltre che ricco di dettagli realistici, riesce a rendere intense le espressioni emotive dei suoi personaggi, che sono caratterizzati in maniera ottimale, ma riesce anche a renderli buffi e comici, soprattutto Kyo, che per quanto sia rappresentato con l'aspetto di un bel ragazzo, da 'attore comico' regge sulle sue spalle molte, se non tutte le situazioni comiche del manga, così come certi sguardi magnetici di Ichiya ci fanno comprendere il suo carattere determinato e la sua capacità di seduzione, altro elemento trattato con realismo all'interno del manga.
Kyo è il mio personaggio preferito della serie, a volte sembra un'idiota, ma ha un animo buono, alla fine si capirà che la sua ingenuità è una maschera costruita per difesa, mentre Ichiya passa maggiormente per antipatico; nel suo freddo cinismo, Ichiya è caratterizzato benissimo, eppure si rivelerà sorprendentemente umano nelle sue fragilità.
Nei volumi finali, la serie ha un'evoluzione che non mi sarei mai aspettata; le sfumature diventano più drammatiche, ma sono stemperate dalle reazioni sorprendenti dei protagonisti - Kyo in particolare, ed è fantastico come l'autrice riesca a rispettare il carattere naturale del personaggio - e le emozioni travolgono al punto che mi sono commossa, cosa non così scontata.

Per me, la serie si conclude nella maniera giusta, con un ultimo volume intenso ed emozionante che ho trovato perfetto, dove in modo naturale e senza troppe forzature, tutti i tasselli vanno al loro posto; un finale come raramente mi capita di trovare, che chiude un cerchio così come era stato aperto, attraverso un percorso di crescita che si proietta nel futuro.
Forse, da qui sarà un nuovo inizio.

Una serie che consiglio a tutti di recuperare; anche a chi abitualmente non legge gli shojo, potrebbe regalare qualche sorpresa.
Voto 8
Disegni 9