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Ripensando a questo manga una volta finito mi viene in mente solo una parola: uffa.
Ma andiamo per gradi. La storia parte in maniera accattivante: Sunako Nakahara è una ragazza delle superiori che, a seguito di un brutto rifiuto da parte del ragazzo di cui era innamorata alle medie, decide di non curare più il proprio aspetto per dedicarsi solamente a ciò che le piace, ossia tutto ciò che è macabro, oscuro, crudo, violento e cruento (non a caso ho calcato la mano sugli aggettivi perché diventa davvero una personificazione dell’horror). La zia, preoccupata per questo suo cambiamento, la spedisce in una delle sue ville dove alloggiano 4 ragazzi famosi per il proprio aspetto (a discapito dei disegni del fumetto che possono piacere o non piacere, sono descritti come 4 figoni senza eguali), proponendo loro un patto: se riusciranno a trasformare Sunako in una lady, non dovranno più pagare l’affitto della villa. Ovviamente i ragazzi accettano vista la posta in gioco, ma il compito si rivelerà più arduo del previsto…
Sono stata attratta soprattutto dalla storia, perché ero curiosa di scoprire se, nonostante le premesse non fossero delle migliori, i ragazzi sarebbero riusciti nell’intento. Così, mi sono trovata davanti un manga divertente, ricco di situazioni comiche e demenziali, al limite dell’assurdo.
Ma 36 numeri sono veramente troppi per puntare tutto sulla comicità.
***ATTENZIONE, DA QUI PARTONO GLI SPOILER***
Non sono d’accordo sul fatto che Sunako non abbia un’evoluzione, anzi, non sarà diventata una lady, ma comincia a comprendere gli altri, ad aiutarli mettendosi anche in pericolo, a superare il proprio isolamento vedendo gli altri come una famiglia con cui stare in compagnia (punto che approfondirò dopo).
Il vero fastidio l’ho provato con il rapporto con Kyouhei, che banalmente non decolla mai, lasciandoti sempre con l’amaro in bocca: quando pensi che finalmente sia successo qualcosa, in realtà siamo tornati quasi al punto di partenza. Finiamo col 36esimo volume con Sunako che dice a Kyouhei che lo vede con una luce diversa dagli altri e lui che sorride (???), senza alcuna spiegazione, senza alcun approfondimento, senza alcuna analisi. Viene lasciato tutto un po’ da parte, motivo per cui non mi ha per niente coinvolta. I due hanno un bel rapporto, si vede chiaramente come entrambi siano assurdi nella loro unicità ma che, combinati, stiano bene insieme. Più volte viene sottolineato il fatto che non ci sia nessuno adatto a loro, a parte loro due insieme: gli unici a non accorgersene per ben 36 volumi sono proprio loro.
Il voto così alto rispetto a quanto scritto riguarda il lato comico, che è veramente il punto forte del manga: quando pensi che tutto sia finito e serio, in realtà c’è sempre qualcosa di assurdo che sta per accadere. Ho anche apprezzato molto che alla fine Sunako non sia diventata una vera lady, perché la finalità del manga sta nel farti capire che sei perfetto essendo te stesso, e che ognuno di noi ha delle peculiarità che ci rendono unici, quando invece una forzatura andrebbe solo a rovinarti. Quindi con “Perfect Girl Evolution” si intende più una maggiore comprensione di sé (attraverso un’evoluzione), con un senso non letterale di perfetto, ma come “perfetta versione di sé”.
***FINE SPOILER***
Dunque, perché uffa? Perché aveva tutte le carte in regola per creare qualcosa di piacevole dall’inizio alla fine, ma la Hayakawa ha preferito chiudere rimanendo solo sulla parte comica, lasciando il lato romantico fine a se stesso, senza una vera e propria evoluzione e utilizzando troppi numeri a tale scopo. Non avesse mai accennato a questo lato sarebbe stato molto più comprensibile; invece, l’autrice lascia dei pezzettini di pane come contentino per poi ritirare all’ultimo la mano.
In conclusione, mi sento di consigliare questo manga agli amanti del comico e del demenziale, delle situazioni assurde e che hanno pazienza nonostante la quantità di volumi, ma non agli amanti delle situazioni romantiche (perché questo manga di Shojo ha poco e nulla).