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"Kono Oto Tomare'' è uno shounen purtroppo ancora inedito in Italia, e mi chiedo perchè ancora nessuna casa editrice abbia deciso di portare questo bel manga nel nostro paese, un titolo che meriterebbe attenzione più di altri.
Mi sono avvicinata alla lettura in rete, dopo la visione delle due belle serie anime che mi hanno fatto scoprire una storia affascinante, che altrimenti, non avrei preso mai in considerazione, perdendomi qualcosa di bello.

Per l'anime è più facile tradurre attraverso la colonna sonora, la componente importante che è la musica, protagonista essa stessa; il manga disegnato da Amyu si avvale di un segno espressivo ed incisivo, per me molto bello, che suggerisce la forza, l'eleganza o la dolcezza delle note del koto, quando è suonato sapientemente da una o più persone insieme.
La bellezza e la cura del disegno, quando serve, riesce in maniera efficace a trasmettere la vibrazione del suono del Koto, strumento tradizionale a corde giapponese, fulcro centrale della storia, che parla di un gruppo di adolescenti di un club scolastico, quello del koto appunto, strumento di cui non sapevo nulla prima di avvicinarmi a questa serie.
In Giappone ci sono rinomate scuole che insegnano a suonare questo strumento legato alla tradizione più antica del paese; la bella protagonista femminile Satowa Hozuki, proviene proprio da una di queste scuole di antica tradizione, ragazza talentuosa e incompresa, severa e brusca, poco abituata a interagire coi suoi coetanei, che in seguito ad una serie di circostanze che si riveleranno nel tempo, si ritrova a far parte del piccolo club di koto della scuola che rischia di chiudere, per l'assenza di nuovi membri.

Il presidente del club, Takezo Kurata è un ragazzo di buona volontà, aperto ad accogliere chiunque sia interessato al koto; con qualche difficoltà, si trova all'improvviso a dover gestire un gruppo di persone, all'apparenza troppo diverse e dai caratteri inconciliabili, troppo forti e in competizione tra loro, minate da pregiudizi e apparenze che stridono con la loro vera natura.

Così Chika Kudo, un bel giovanotto legato al ricordo del nonno, artigiano che fabbricava i koto, unica figura amorevole del suo passato, quando entra a far parte del club, dà di sé l'immagine distorta di ragazzo problematico, un vandalo pronto a menare le mani e ad attaccare briga.
In realtà Chika non è un ragazzo cattivo, per quanto non abbia un carattere facile, è pronto ad aiutare i suoi amici ed essere loro di sostegno, ed ama davvero il koto, amore che gli è stato trasmesso dal nonno. Si potrebbe parlare di un modello riconducibile ad altri manga, ma ciò non sminuisce il personaggio, per me costruito molto bene, assolutamente affascinante e positivo.
Le tensioni iniziali con la bella Satowa, che ha di lui un'opinione poco lusinghiera, considerandolo indegno di suonare il koto, creano una serie di situazioni qualche volta divertenti e buffe, altre volte più drammatiche che vivacizzano le dinamiche tra i personaggi, e costringono il pacato ma determinato Kurata a fare da mediatore tra le varie parti.

A questo trio iniziale all'apparenza male assortito, - che ha delle buone /ottime basi per suonare il koto, - si unirà un' altra serie di personaggi, una ragazza e tre ragazzi che dovranno imparare tutto quasi da zero, personaggi secondari ben distinti, con la loro importanza, perchè contribuiranno a cementare l'unione di intenti del gruppo, determinato ad arrivare a competere con le altre scuole, fino ai campionati nazionali.

Le motivazioni iniziali dei vari personaggi possono essere diverse, perfino poco serie e non sempre nobili, come Hiro Kurusu, che all'inizio è mossa da sentimenti negativi e sfiducia nel prossimo; sarà l'accettazione e il confronto sincero con gli altri, soprattutto con Kurata che l'affronta a viso aperto, senza giudicarla, a farle cambiare atteggiamento, facendo nascere in lei un sentimento di unione e amicizia, perfino qualcosa di più profondo verso chi l'ha accolta e sostenuta.

Il legame che si stabilisce tra i vari personaggi diventa nel tempo più forte; le tensioni si allentano e lasciano spazio all'amicizia più bella, fatta di sorrisi e calore, che diventa sostegno, collaborazione, aiuto verso l'altro, voglia di migliorare, di perseguire un obiettivo senza lasciare nessuno indietro.

Dove ci sono ragazzi e ragazze, scattano inevitabilmente altri sentimenti romantici, corrente nascosta che si fa sentire, affiora in qualche vago rossore e in certi pensieri, oppure è forte attrazione mascherata da interesse per il talento dell'altro, come tra i sensuali Chika e Satowa, adolescenti problematici e conflittuali per motivi differenti, con qualche ferita nascosta nell'animo, che per questo tendono ad avvicinarsi, a cercarsi seppur in maniera un po' goffa; è palese e crescerà nel tempo l'interesse reciproco, immagino fino al suo culmine.

Ci sono confronti e scontri sul palco con le altre scuole di koto, interferenze esterne con altri personaggi e altri talenti, tutti ben tratteggiati, niente è mai affrontato in modo sommario o superficiale; ci sono modi diversi di suonare il koto, sensibilità differenti tra tradizione e modernità non sempre compresa, pezzi classici o composizioni musicali fatti dal maestro di turno, come Suzuka Takinami, insegnante supervisore del club, personaggio con qualche ambiguità, a suo modo una figura affascinante, da scoprire poco a poco, con un bagaglio importante.
I tornei tra le scuole possono generare insicurezze, paure; le vittorie o le sconfitte sono nuove prove da sostenere, ma la passione comune per qualcosa, la convinzione di potercela fare, sostiene questo variopinto gruppo di ragazzi e li salva, dando loro il coraggio per non arrendersi, anche nella vita reale, quando si devono affrontare i propri piccoli/grandi conflitti personali.

Il manga è ancora in corso, io ho letto circa 16/17 volumi su 27, e sono entrata nella seconda parte dell'opera, dove entrano in gioco nuovi personaggi che potrebbero sconvolgere alcune dinamiche di trama, ma al momento non saprei dire se sia in fase di conclusione o no.

Un manga che sto apprezzando moltissimo, per la storia coinvolgente, bellissima, un gruppo di bei personaggi a cui è facile affezionarsi, retto da uno stile grafico esteticamente validissimo, con tavole ampie, lineari e pulite.

Spero che venga pubblicato anche qui in Italia, lo consiglio a tutti.