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10.0/10
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Il modo in cui questa recensione verrà scritta è volutamente esagerato e volutamente provocatorio, nella stessa identica ottica provocatoria che i grandi maestri del futurismo hanno adottato nella loro narrativa filosofico-artistica. Sempre in questa ottica questa recensione sarà una sorta di testamento politico-filosofico al quale si lega in maniera indissolubile la strabiliante e mostruosa opera di Shintaro Kago. Come affermava il grande George Orwell: "Tutta l'arte è propaganda!" Nessun atto è innato nello spirito morale, ma la morale interpreta ogni atto a suo piacere sosteneva il filosofo della morte di Dio, nessuna interpretazione morale dei fenomeni è corretta e veritiera, sono illusioni e devianze dal vero potere della realtà, che non ha scopo ne ragione alcuna. Con queste idee si parte in questa lettura destabilizzante che Kago ha donato al Mondo!

A morte il nazionalismo, viva la merda! cit. Shintaro Kago.

Un'opera rivoluzionaria a tutti gli effetti quella di Shintaro Kago, capace di deporre dal trono della verità ogni teoria dogmatica su come debbano essere realizzati i fumetti tramite le stramaledettissime norme dogmatico-clericali che sono: le unità aristoteliche di tempo, luogo e d'azione, ed anche ogni-un'altra di queste assurde e solamente ipotetiche teorie, che limitano lo sviluppo naturale e libertario della mente umana e della sua ivi annessa psiche, non sondabile ne descrivibile, non ipotecabile ne tantomeno identificabile, libera di esistere nell'atto in potenza che si porta appresso, nella libertà anarchica che rappresenta.
La rivoluzionaria visione di Kago non è mai banale ne ripetitiva, essa pone il nostro accento sulla qualità della narrativa presente, mostrandoci una forma in divenire che ben si articola in una visione nichilista ed esistenzialista di matrice pessimistica e per ciò, in questo mondo dominato dal positivismo dogmatico, che abbandona la fede religiosa per imporne una su base scientifica, ecco che questa idea pessimistica diventa l'unico vero atto rivoluzionario che ci si può concedere. Nella lotta eterna contro le etichette e contro le norme di convivenza anche l'opera di Kago si scaglia come un qualcosa di provocante ed irriverente, 'ove sesso, morte, distruzione, politica, filosofia ed arte, s'intrecciano in un grottesco susseguirsi di storie sempre più assurde quanto complesse da seguire per una visione d'insieme troppo legata alle unità aristoteliche. Chi non è in grado di abbandonare i propri dogmi, le proprie certezze e le proprie convinzioni, mettendole in discussione perenne, mettendole in una costante ricerca di maggiore profondità, allora non si avventuri troppo nel nietzschiano abisso di quest'opera; esso è profondo e molto suggestivo, potreste perdervi o rifiutare d'entravi, ma una volta usciti da questa esperienza sarete diventati dei mostri, diversi da quello che eravate prima e diversi da ciò che questa società massifica vuole avere e modellare con il concetto di "norma".

Sotto quest'ottica si aprono delle importanti considerazioni, le grandi tesi trans-femministe ed Intersezionaliste di controbattere il concetto di Norma con una lotta a tutto spiano legandosi alla forza dei Mostri, coloro i quali sono i lontani, i diversi e bistrattati da questa limitante società, vincolati all'appartenenza di schemi prefissati e predisposti dalla morale in vigore. La lotta Intersezionalista e Trans-femminista ben può essere associata a questa dissacrante opera. Bisogna avere stomaci duri per reggere la realtà, per questo la maggior parte delle persone in questa Terra non sono, in ordine: Anarchiche, Comuniste, Socialiste, Rivoluzionarie, Nichiliste, Atee, Agnostiche, Psicoanalizzate, in pace con se stesse, Femministe, Queer, Depresse, Esistenzialiste... Ed invece è assai facile trovarsi d'innanzi persone Positivistiche e Razionaliste, che grazie a moderne (pasticche) ed antiche (la religione) medicine, riescono a rimarcare le formidabili Fedi i questa decadente società occidentale: Dio, Patria e Famiglia.

Kago è contro tutto questo, il suo spirito libero è assurdo da concepire ed accettare, è uno spirito che si scaglia contro tutto e tutti. Non essendo un Adone, la sua opera è ostracizzata dal Buon costume sociale e Culturale, ne è la prova la totale inadeguatezza dell'autore di riscuotere lo stesso successo che riscuotono le operette comiche o le opere di bassa lega, che ci stanno eh! Non me ne si voglia a male, ogni tanto ci sta anche l'essere tranquilli e pacati, crogiolati nella banalità e nell'indifferenza.

In definitiva, non importa nessun esito per quest'opera e per la sua idea, ciò che conta è aver provato le più contrastanti emozioni possibili, essersi sentite delle persone vive! Capaci di avere paura e di soffrire al pari delle altre persone che abitano il mondo. Ed è con le emozioni che combattiamo la bruttura e la banalità di questo mondo.

Come il seguente brano è una dedica al vivere per vivere, e non per il successo. Vivere per l'essenza dell'atto e non per l'interazione sociale che ne deriva o ne scaturisce.

The Parting Glass.
Of all the money that e'er I had
I have spent it in good company
Oh and all the harm I've ever done
Alas, it was to none but me
And all I've done for want of wit
To memory now I can't recall
So fill to me the parting glass
Good night and joy be to you all
So fill to me the parting glass
And drink a health whate'er befalls
Then gently rise and softly call
Good night and joy be to you all
Of all the comrades that e'er I had
They're sorry for my going away
And all the sweethearts that e'er I had
They would wish me one more day to stay
But since it fell into my lot
That I should rise and you should not
I'll gently rise and softly call
Good night and joy be to you all
So fill to me the parting glass
And drink a health whate'er befalls
Then gently rise and softly call
Good night and joy be to you all
But since it fell into my lot
That I should rise and you should not
I'll gently rise and softly call
Good night and joy be to you all
So fill to me the parting glass
And drink a health whate'er befalls
Then gently rise and softly call
Good night and joy be to you all X2

Le idee di quest'opera sono:
DADAISTE, SURREALISTE, FUTURISTE, REALISTE, COMUNISTE, ANARCHICE, ESISTENZIALISTE, RIVOLUZIONARIE, INTERNAZIONALISTE, COMUNITARISTE, ATEISTE, AGNOSTICISTE, ILLUMINISTE, NICHILISTE, RELATITIVSTE, ETERODOSSE, LIBERTARIE, APOLIDEISTE...
non è il futuro ciò che bisogna cambiare, è il presente su cui bisogna lavorare.