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Parto dal presupposto che ho letto pochi shojo nella mia vita di lettore di fumetti, ma questo lo trovo molto delicato nel raccontare la storia di questa ragazza che è appena uscita dall’età adolescenziale e inizia a muovere i primi passi come adulta e con il tempo dovrà lasciare le vecchie abitudini, come innamorarsi di star popolari.
Una ragazza che ha un complicato rapporto con il proprio corpo, molto più alto e muscoloso delle altre sue coetanee, con la voglia di conoscere l’amore vero e puro e non solo, le cotte o infatuazioni. Nella sua famiglia sono in tre, lei, sua sorella e sua madre, il padre non è presente perché è un professore d’università in giro per il mondo e a causa del divorzio quando lei era ancora molto piccola. Questo fumetto è un lento susseguirsi di vicende che porterà Sumiko (la protagonista) a cambiare ed evolversi, con questo l’autrice ci spiega cosa ha passato dalla fine dell’adolescenza alla maturità.
Alcuni episodi mi lasciano perplesso: il fatto che un uomo non si possa avvicinare alla cucina, o il fatto che non si deve non si debba dire che un uomo sa cucinare bene, spero che sia un fatto sporadico perché altrimenti sono un po’ retrogradi questi giapponesi.
L’autrice è Keiko Ichiguchi, giapponese trasferita in Italia per studi di disegno, io l’ho conosciuta con il libro “Perché i giapponesi hanno gli occhi a mandorla” dove spiega aneddoti della sua vita in Giappone, del Giappone stesso e il suo rapporto con l’Italia e suoi abitanti. Il suo stile di disegno è molto particolare si differenzia dagli altri shojo manga per il suo con un tratteggio delicato e morbido e le ambientazioni (tra cui Milano in uno dei capitoli) sono fatte molto bene, lo shojo manga è un genere dove la mangaka, non mette solo i dialoghi, ma anche i pensieri del personaggio e dell’autrice, cosa che causa molte volte veri e propri mal di testa, cosa che non succede in questo manga dove le tavole respirano e i tempi, sia comici sia seri sono trattati in modo esemplare. Spero di leggere anche le altre opere dell’autrice per fare la comparazione.