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7.5/10
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"Moryo's Box" è una manga in 5 volumi, disegnato da Aki Shimizu e ispirato al romanzo di Natsuhiko Kyogoku.
Serie edita da Star Comics nel 2012, credo di non aver mai letto nulla di più contorto, inquietante, a volte decisamente caotico, per l'elevato numero di elementi messi insieme, che vanno dalla reincarnazione, all'immortalità, tanto da non riuscire a capire dove l'autore volesse andare a parare.
Alla fine tutte le tessere del puzzle troveranno una loro collocazione, ma la maniera in cui si arriva allo svelamento della verità è l'aspetto più interessante e incredibile, attraverso le azioni, i pensieri, le parole di una serie di personaggi che vanno oltre le semplici apparenze, e stupiranno il lettore nel bene e più spesso nel male.

Non c'è nulla che sia 'normale' in questa storia, tutto è portato all'estremo; i personaggi, l'amicizia, l'amore, le ossessioni, i sentimenti e le paure umane, tutto è malato, contorto, deviato in una forma malsana e morbosa, conseguenza di insanità mentale, credenze fasulle, misticismo strano, fanatismi religiosi di strane sette.

Tutto inizia con l'incidente del treno che vede coinvolte due ragazzine, Kanako e Yoriko, vittime tragiche della superbia umana, di disegni più grandi di loro, quattordicenni legate da un'amicizia morbosa che fin dall'inizio sembra avere ombre inquietanti.
Inquietante è il rapporto di Yuriko con la madre, donna imbruttita dalla vita che la ragazzina disprezza, inquietante è lo strano ospedale/laboratorio dove viene ricoverata Kanako subito dopo l'incidente, una struttura a forma di scatola, elemento simbolico che tornerà in varie riprese all'interno della storia.
In parallelo all'incidente, su cui indaga il detective Kiba, figura massiccia dal temperamento brusco e impulsivo, un'altra serie di allucinanti delitti coinvolge un gruppo di individui che si trovano a indagare sul modus operandi di un serial killer che seziona le sue vittime e mette i corpi smembrati dentro scatole di legno.

La figura più caratteristica e allo stesso tempo indecifrabile di questo gruppo di curiosi individui è una specie di monaco indovino Kyogoku-Do che per deduzione, osservazione di semplici dettagli, con una dialettica cervellotica non sempre immediata e facile da seguire, dipana la matassa dei fatti con una logica impressionante, portando con sé nei suoi ragionamenti tortuosi gli altri personaggi.
Tra tutti, è il personaggio più difficile da comprendere: intelligente, abile e incredibilmente intuitivo, rappresentato con uno sguardo allucinato, i dialoghi in cui spiega la natura mistica delle cose, o la dinamica dei delitti e delle motivazioni umane dietro essi, possono essere difficili da seguire.
In questi passaggi il lettore rischia di perdersi, per me sono state le parti più ostiche, quelle che rallentano molto il ritmo della narrazione, rendendola difficoltosa e poco lineare.

Accanto a lui, ci sono un reporter ansioso di scoprire il colpevole, un romanziere in cerca d'ispirazione, un poliziotto e uno strano detective, figura più vivace del gruppo che ha il potere di leggere i ricordi delle persone. Una bella serie di personaggi, tutti caratterizzati in maniera peculiare, dunque riconoscibili nella grafica e nel carattere che li distingue.

Mettendo insieme i vari elementi, tra colpi di scena e rivelazioni sorprendenti, si andrà a definire il ruolo di tutti i personaggi, le loro relazioni e il loro peso nelle vicende; in massima parte, sono tutti o quasi personaggi meschini, figure perfino grottesche, talvolta mosse da sentimenti malsani, convinzioni generate dalla superbia, o peggio, del tutto prive di empatia.
Yoko, la presunta sorella maggiore di Kanako, donna ambigua nasconde segreti indicibili, il professor Mimasaka, lo scienziato che vorrebbe curare la ragazzina, insegue il mito dell'immortalità legata alla scienza, ed è convinto che allo scopo, tutto sia lecito, superiore alla morale comune degli uomini. Si rivelerà lucidamente pazzo nel finale confronto con Kyogoku-Do, venuto a stanare le sue colpe, quelle di un uomo posseduto da un ego mostruoso e smisurato, tanto superbo da ritenersi un essere superiore, disposto a sacrificare i suoi stessi affetti familiari. Lo scienziato Mimasaka è un uomo che ha perso il lume della ragione, ha superato il confine di ciò che è lecito, tutto in nome della scienza che diventa una dottrina ossessiva.

La reale relazione che pare esserci tra l'incidente del treno e i delitti delle ragazze smembrate, alla fine verrà rivelata, e lascia sgomenti per la motivazione folle e assurda che ha mosso l'assassino, anche lui una sorta di 'vittima' dei suoi demoni interiori.
Demoni, spiriti, creature di confine, moryo vengono citati spesso all'interno dell'opera, ma non acquistano mai concretezza, sono piuttosto indefiniti, sfumati tra mondo reale e immaginario, incarnati in ossessioni umane, impulsi distruttivi e letali degli uomini, sopraffatti dai loro lati oscuri. Quasi tutti i personaggi qui sono catturati dall'oscurità, Yoko, Mimasaka, Yoriko, Kubo il romanziere di storie fantasy, tutti caduti oltre il filo sottilissimo che separa razionale da irrazionale e il manga induce a qualche riflessione sulla reale natura umana, di cosa è fatta e perchè arriva a perdersi, affascinata dalle tenebre.

Escluse quelle parti che ho trovato troppo cervellotiche, che hanno pur sempre una loro logica, la storia tiene incollati alle pagine, mentre i misteri si svelano e l'horror acquista sostanza chiara.
Il disegno è preciso, ricco di dettagli, le ambientazioni sono curate, la grafica e le tavole sono chiare, rendono le sensazioni che vogliono dare, che sia il senso d'inquietudine, l'angoscia o l'orrore che vogliono esprimere.
Non è un'opera che suggerirei a chiunque, non a tutti potrebbe piacere e le elucubrazioni dello strano monaco che indaga sui fatti, potrebbero infastidire qualche lettore poco paziente, ma se piace il genere, è senza dubbio una lettura interessante, che ha il suo fascino.
Disegni e storia sarebbero da 8, ma ho ridimensionato un po' il voto, a causa di quelle parti della narrazione poco fluide, che si potevano risolvere meglio.