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8.0/10
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"Quartet", live action di dieci episodi uscito in patria nel 2017, ma qui in Italia solo nel 2023 grazie a Netflix, è una delicata sinfonia di emozioni che si distingue tra i drama giapponesi come una preziosa gemma.
La trama ruota attorno a quattro individui molto diversi tra loro che si ritrovano a suonare insieme in un quartetto d'archi e a condividere la stessa casa. Ognuno di loro ha una personalità unica e un passato tormentato, ma grazie alla loro passione per la musica, trovano un modo per esprimere se stessi e affrontare le sfide che la vita pone loro davanti.

Uno dei punti di forza più evidenti di "Quartet" risiede nella sua efficace caratterizzazione dei personaggi. Ogni membro del quartetto protagonista viene presentato con cura e profondità, riuscendo a catturare l'attenzione dello spettatore sin dal primo episodio. Dall'adorabile e misteriosa Maki Maki (interpretata in modo straordinario da Takako Matsu) al misterioso e brillante Yutaka Iemori (interpretato magistralmente da Issei Takahashi), all'eccentrica e vulnerabile Suzume Sebuki di Hikari Mitsushima (nota anche per la sua intensa interpretazione in First Love Hatsukoi), e al rispettoso e generoso Tsukasa Beppu (interpretato da un inaspettato Ryūhei Matsuda) ogni personaggio è unico e affascinante a modo suo. La serie si immerge nelle loro vite, esplorando i loro segreti e scheletri nell'armadio (e tutti loro ne hanno), le loro paure e le loro speranze, creando una connessione emotiva reale con il pubblico.

La performance degli attori in "Quartet" è semplicemente eccezionale. Ogni membro del cast principale offre una recitazione impeccabile, dando vita ai loro personaggi con autenticità e profondità. Takako Matsu si distingue particolarmente, regalando un'interpretazione commovente ed empatica di Maki. La chimica tra i membri del cast è palpabile, rendendo le dinamiche tra i personaggi ancora più coinvolgenti. Ogni sguardo, ogni gesto e ogni parola trasmettono una vasta gamma di emozioni, lasciando un'impronta duratura nello spettatore.

La musica di "Quartet" è un'altra componente fondamentale che contribuisce all'atmosfera coinvolgente della serie. La colonna sonora, composta da pezzi eleganti e malinconici (fra tutti spicca il tema del fiume de "La Moldava" di Smetana), si fonde perfettamente con le scene, amplificando le emozioni dei personaggi. Ogni nota musicale sembra risuonare nel cuore dello spettatore, accompagnando le situazioni più intense e toccanti con maestria. La musica diventa un vero e proprio personaggio, sottolineando e arricchendo le emozioni trasmesse dagli attori. Degna di essere qui citata la sigla finale, che per sonorità e coreografia singolare diventa un vero inno corale dell'intero quartetto.
La regia di "Quartet" è sorprendentemente originale e creativa. Le scelte visive e il montaggio delle scene riflettono un'attenzione ai dettagli e un'intelligenza artistica che elevano ulteriormente la qualità della serie. Il regista, Nobuhiro Doi, è riuscito a creare un equilibrio tra la narrazione lineare e il simbolismo visivo, donando a "Quartet" una firma distintiva che la differenzia da altre produzioni dello stesso genere. L'uso sapiente della fotografia e delle inquadrature contribuisce a creare atmosfere suggestive e ad enfatizzare le emozioni dei personaggi. Ogni scena è composta con cura, trasmettendo sia il contenuto narrativo che quello emotivo in modo coinvolgente.

I dialoghi di "Quartet" meritano un plauso particolare. Sono sagaci, incalzanti, profondi e talvolta persino poetici. Le parole pronunciate dai personaggi sono intrise di significato e riflessione, arricchendo la trama e offrendo spunti di discussione su temi universali come l'amore, la famiglia, e la ricerca della felicità. I dialoghi brillanti sono impreziositi dall'ottima recitazione del cast, trasformando le parole in veri e propri strumenti di espressione emotiva. Ogni conversazione diventa un momento di intimità con i personaggi, permettendo allo spettatore di immergersi ancora di più nelle loro storie e nei loro conflitti interiori.

Nonostante tutti questi punti di forza, "Quartet" non è immune da alcuni punti deboli che ne limitano la perfezione. Uno di questi è il fatto che non tutti i personaggi ricevono lo stesso spazio e sviluppo. Se la trama ci prepara a una storia di impronta corale, in realtà ci si concentra principalmente su Maki, e gli altri personaggi che le stanno al fianco, pur avendo potenziale, non ricevono abbastanza attenzione e approfondimento. Questo squilibrio può lasciare lo spettatore con una sensazione di insoddisfazione e di aver perso l'opportunità di esplorare appieno le loro storie. Tuttavia, va detto che anche questi personaggi "secondari", seppur meno sviluppati, riescono comunque a lasciare un'impressione significativa grazie all'abilità degli attori che li interpretano.
Inoltre, la serie avrebbe beneficiato di qualche episodio in più per chiudere perfettamente il cerchio. Nonostante la trama sia ben sviluppata nel complesso, alcuni aspetti sembrano essere affrettati verso la conclusione. Alcuni archi narrativi avrebbero potuto essere approfonditi ulteriormente, regalando una maggiore soddisfazione e completezza alla storia complessiva. L'aggiunta di alcuni episodi, infatti,  avrebbe dato l'opportunità di esplorare in modo più accurato i retroscena dei personaggi e permesso un'evoluzione più graduale degli eventi, evitando una conclusione che può apparire un po' affrettata.
Difatti, il finale di "Quartet" risulta sbilanciato e forse un po' troppo accelerato. Dopo un'evoluzione lenta e delicata, il climax arriva improvvisamente, lasciando alcune questioni aperte e una sensazione di mancanza di chiusura. Un finale più ponderato e ben bilanciato avrebbe potuto offrire una conclusione più soddisfacente per gli spettatori, risolvendo in modo più accurato le trame e le relazioni tra i  personaggi. Tuttavia, nonostante queste piccole imperfezioni, il percorso emotivo che "Quartet" offre durante la sua visione rimane comunque appagante e indimenticabile.

In conclusione, "Quartet" è un live action che si distingue per la sua efficace caratterizzazione dei personaggi, l'ottima performance degli attori, la musica coinvolgente, la regia originale e i dialoghi brillanti. E' un esempio di come una storia ben raccontata, con personaggi complessi e un cast talentuoso, possa lasciare un'impronta duratura nel cuore degli spettatori. Tuttavia, anche se la serie riesce sicuramente a coinvolgere lo spettatore in un vortice di emozioni e riflessioni, il drama avrebbe suscitato un maggior impatto emotivo se si fossero indirizzati tutti i personaggi verso un'evoluzione completa che invece non arriva, e se ci si proiettava verso un finale meno frettoloso, ma dal ritmo più pacato in linea con lo stile di tutta la serie.