Recensione
From the Red Fog
7.5/10
"From the Red Fog" è un manga psicologico e d'azione ambientato in Inghilterra alla fine del XIX secolo, con qualche tocco di gore e horror date le tante uccisioni, anche brutali, a cui si assiste.
Seguiremo la storia di Ruwada, un ragazzo rinchiuso in un seminterrato da sua madre per i suoi primi 12 anni, e che dopo un attacco alla casa riesce a fuggire trovandosi così per la prima volta a vivere nel mondo esterno.
Sin da subito scopriamo il carattere deviato del protagonista, che non sa distinguere il bene dal male e per cui la cosa più naturale del mondo è immaginarsi come uccidere le persone (e a volte metterlo in pratica), e faremo la conoscenza di altri personaggi che, chi più chi meno accompagneranno Ruwanda durante la sua crescita, e qui bisogna nominare il primo punto debole dell'opera (nonchè forse il più grande), ovvero il ritmo fin troppo sostenuto che l'autore ha dato all'opera, in pochissime pagine infatti si assiste a un numero spropositato di eventi, il che non sarebbe un male se tutto fosse spiegato bene, ma invece capita di assistere a incontri o scontri abbastanza poco plausibili per come si stavano svolgendo i fatti, lasciando talvolta spiazzati durante la lettura.
Nonostante questo però i personaggi sono quasi tutti abbastanza riusciti, anzi di molti è un peccato non ci sia un approfondimento maggiore, e i combattimenti sono sempre ben eseguiti seppur alcune volte ci siano azioni inverosimili (dettaglio che si può trascurare essendo comunque un manga). Il tratto grafico può piacere o meno ma sicuramente riesce a trasmettere la cupezza del racconto e ad enfatizzare le tante scene di lotta che ci vengono mostrate.
Se non ho letto male questa è una delle prime opere dell'autore e quindi per concludere, si vede che ci sono delle problematiche sulla velocità della narrazione e su come vengono portati alcuni eventi, ma nel complesso una volta arrivati alla fine personalmente l'ho trovata una lettura abbastanza soddisfacente.
Seguiremo la storia di Ruwada, un ragazzo rinchiuso in un seminterrato da sua madre per i suoi primi 12 anni, e che dopo un attacco alla casa riesce a fuggire trovandosi così per la prima volta a vivere nel mondo esterno.
Sin da subito scopriamo il carattere deviato del protagonista, che non sa distinguere il bene dal male e per cui la cosa più naturale del mondo è immaginarsi come uccidere le persone (e a volte metterlo in pratica), e faremo la conoscenza di altri personaggi che, chi più chi meno accompagneranno Ruwanda durante la sua crescita, e qui bisogna nominare il primo punto debole dell'opera (nonchè forse il più grande), ovvero il ritmo fin troppo sostenuto che l'autore ha dato all'opera, in pochissime pagine infatti si assiste a un numero spropositato di eventi, il che non sarebbe un male se tutto fosse spiegato bene, ma invece capita di assistere a incontri o scontri abbastanza poco plausibili per come si stavano svolgendo i fatti, lasciando talvolta spiazzati durante la lettura.
Nonostante questo però i personaggi sono quasi tutti abbastanza riusciti, anzi di molti è un peccato non ci sia un approfondimento maggiore, e i combattimenti sono sempre ben eseguiti seppur alcune volte ci siano azioni inverosimili (dettaglio che si può trascurare essendo comunque un manga). Il tratto grafico può piacere o meno ma sicuramente riesce a trasmettere la cupezza del racconto e ad enfatizzare le tante scene di lotta che ci vengono mostrate.
Se non ho letto male questa è una delle prime opere dell'autore e quindi per concludere, si vede che ci sono delle problematiche sulla velocità della narrazione e su come vengono portati alcuni eventi, ma nel complesso una volta arrivati alla fine personalmente l'ho trovata una lettura abbastanza soddisfacente.