Recensione
Nana
10.0/10
Nella mia personale classifica di manga preferiti, Nana si colloca oltre, fuori classifica, in un posto a parte. Lo trovo un capolavoro, eccetto per quel piccolo particolare che non ne vedremo mai la fine, intendo. I disegni sono bellissimi, puliti, dettagliati, con abbigliamenti perfetti; io non ricordo un altro manga in cui un personaggio sia un esempio di tendenza fashion come Nana Osaki, più che un manga sembra, a volte, una rivista di moda. E più che un manga è un romanzo. Il racconto, la profondità con cui viene sviscerato l'animo dei personaggi, la bellezza dei testi, sono tutte caratteristiche quasi letterarie. Le protagoniste sono Nana Komatsu e Nana Osaki, ma ben presto ogni membro dei Trapnest e dei Blast diventa un personaggio altrettanto importante. Impariamo, sia nello svolgimento della storia, che mediante capitoli dedicati, a conoscere le vicende personali di ognuno di loro. E ad ognuno di loro ci affezioniamo, e riusciamo a capirlo, a capire cosa sente, il perchè di certe scelte, di certi comportamenti. Io odiavo Takumi, finchè non sono arrivata al capitolo dedicato a lui, e lì ho empatizzato con lui, perfino con l'odioso Takumi, molto più di quanto avrei voluto. Le frasi che aprono ogni capitolo, spesso di Hachi verso Nana, ma a volte anche il contrario, ci portano direttamente dentro il loro cuore, esprimono i loro sentimenti ed i pensieri più profondi. Con questo manga non leggiamo semplicemente una storia, ci entriamo dentro, la viviamo insieme con i personaggi. E fra tutti loro, non ne esiste uno totalmente positivo. Hachi forse è la peggiore, perchè se Takumi è quello che è, almeno lo mostra a carte scoperte, Hachi invece lo cela dietro un'apparenza amorevole, materna, ingenua, mentre è calcolatrice, è vuota, e lo sa (infatti per questo sceglie chi possa essere "complice" di quello che definisce il suo crimine). Non è un personaggio positivo Nobu, troppo ingenuo e decisamente con poco nerbo, si fa trascinare di volta in volta, prima da Hachi, poi per breve tempo da Miu e infine da Asami. Nana Osaki è egoista, e vuole controllare ciò che reputa suo, cioè Hachi. Nemmeno Shin, Reira, ma neppure Yasu, che è il personaggio più equilibrato, sono esenti da grossi scivoloni. Questi difetti, insieme con le loro fragilità, la debolezza di Ren, il bisogno di affetto di Shin e Reira, la voglia di sfondare di Takumi e Nana, la devozione di Yasu in tutto ciò che fa e il suo spendersi per il bene "superiore", dei suoi genitori, dei Blast... e anche l'arrivismo di Hachi, il suo essere calcolatrice, rendono ciascuno di essi estremamente umano, reale. Con quest'opera veramente si ride e si piange. Sebbene non sia concluso, e non lo sarà mai, a ogni rilettura scopro un dettaglio in più, una sfumatura in una frase, un significato diverso. Pur essendo incompleto (anzi, forse anche per questo) questo manga ha sempre tantissimo da dire, sull'amicizia, l'amore, la forza, la fragilità, il saper ricominciare, e tutte le mille sfaccettature dell'animo umano. Non leggerlo è veramente un peccato.