Recensione
Pluto
6.0/10
Recensione di Lav3nd3r_Boy
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L'episodio "Il robot più grande del mondo" della serie "Astroboy" critica la corsa agli armamenti e afferma che la macchina migliore non è la più distruttiva, ma quella con maggiore saggezza e senso di giustizia.
"Pluto" rielabora questa storia, utilizzando gli stessi personaggi e raccontandone il loro avvicinarsi alla sensibilità umana, mostrandoci luci e ombre. Infatti, se un robot è in grado di provare sentimenti, sarà sì più empatico, ma, con il potere che possiede, quali saranno le conseguenze se cadrà vittima di emozioni come l'odio?
Raccontata così, può sembrare una serie molto profonda e intrigante, purtroppo durante gli otto episodi dalla durata di un'ora ciascuno i momenti realmente emozionanti, per quanto memorabili, ci vengono somministrati con il contagocce. Capisco l'idea di adattare ogni volume del manga con un episodio, ma carta stampata e video sono due media diversi. La narrazione è dilatata all'inverosimile e spesso una singola puntata unisce più episodi non strettamente collegati tra loro, rendendone la fruizione ancor più indigesta. Ed è un peccato, infatti, nonostante una certa ripetitività degli scontri e l'eccessiva aggiunta di personaggi e avvenimenti che distolgono dal tema centrale, i robot protagonisti rimangono impressi. Infatti ognuno di loro rappresenta un modo diverso di raggiungere le emozioni umane.
Se si ama la fantascienza filosofica, è un'opera che offre tanti spunti interessanti, peccato che vengano diluiti in una narrazione organizzata in maniera a mio parere indigesta.
Prima o poi recupererò il manga, per capire se il problema sta nell'adattamento o se l'opera originale è proprio così.
"Pluto" rielabora questa storia, utilizzando gli stessi personaggi e raccontandone il loro avvicinarsi alla sensibilità umana, mostrandoci luci e ombre. Infatti, se un robot è in grado di provare sentimenti, sarà sì più empatico, ma, con il potere che possiede, quali saranno le conseguenze se cadrà vittima di emozioni come l'odio?
Raccontata così, può sembrare una serie molto profonda e intrigante, purtroppo durante gli otto episodi dalla durata di un'ora ciascuno i momenti realmente emozionanti, per quanto memorabili, ci vengono somministrati con il contagocce. Capisco l'idea di adattare ogni volume del manga con un episodio, ma carta stampata e video sono due media diversi. La narrazione è dilatata all'inverosimile e spesso una singola puntata unisce più episodi non strettamente collegati tra loro, rendendone la fruizione ancor più indigesta. Ed è un peccato, infatti, nonostante una certa ripetitività degli scontri e l'eccessiva aggiunta di personaggi e avvenimenti che distolgono dal tema centrale, i robot protagonisti rimangono impressi. Infatti ognuno di loro rappresenta un modo diverso di raggiungere le emozioni umane.
Se si ama la fantascienza filosofica, è un'opera che offre tanti spunti interessanti, peccato che vengano diluiti in una narrazione organizzata in maniera a mio parere indigesta.
Prima o poi recupererò il manga, per capire se il problema sta nell'adattamento o se l'opera originale è proprio così.