Recensione
The Sky Crawlers
9.0/10
Bel film, The Sky Crawlers, veramente un bel film. Del resto da Mamoru Oshii (Ghost In The Shell, Lamù a beatiful dreamer, Innocence, Avalon) non mi sarei aspettato nulla di meno. Passiamo ora all'analisi dell'opera.
La storia ruota intorno alla figura di Yuichi Kannami e si sviluppa in un futuro alternativo, caratterizzato da guerre e conflitti mondiali. Il suddetto protagonista è un Kildren, un ragazzino che nonostante il passare degli anni non muta il proprio aspetto; ciò lo porta ad essere immortale, a meno che non venga ucciso direttamente: cosa peraltro possibilissima, pilotando Yuichi un aereo da guerra. La storia si sviluppa intorno alla figura di Yuichi e di Kusanagi un Kildren femmina (difficile esprimersi sulle distinzioni di sesso in questi casi). Ciò che immediatamente salta all'occhio dello spettatore riguarda gli aspetti tecnici dell'opera. Il disegno è sempre ben curato; i combattimenti aerei sono una goduria per gli occhi, la CG non dà alcun fastidio, anzi impreziosisce il tutto. I paesaggi sono stupendi, le animazioni pure, fluide come in pochi film. Particolare importanza assume la colonna sonora: Kenji Kawai dà il meglio di se'. I brani che accompagnano i combattimenti sono decisamente azzeccati, epici quando serve, a volte tristi e malinconici. Unica pecca, non ci sono motivi che rimangono impressi, il tutto risulta un pelo anonimo. Nulla da dire sul sonoro, che svolge il suo lavoro.
Il tipo di regia di Oshii è legato ovviamente ai temi trattati. Il ritmo è lento, veramente lento alle volte. Spesso Oshii si sofferma sullo stessa immagine per diversi secondi, specialmente sulle panoramiche dei paesaggi.
Per quanto riguarda le considerazioni personali, The Sky Crawlers non è un film per tutti. In primis per la trama (di cui non voglio parlare, lascio a voi giudicare dopo la visione dell'opera) e le tematiche trattate; in secundis per il ritmo impresso dal regista al film. Per alcuni potrebbe risultare troppo lento, "Emotionless", a qualcun altro potrebbero non piacere i personaggi, che, per scelta del regista, non riescono ne' vogliono esprimere i proprio sentimenti (perlomeno all'inizio). Chi cerca l'azione ha sbagliato film. Perlomeno, c'è, ma fa solo da sfondo a quella che è la vera storia. Ha comunque le sue pecche come film. Al di là delle scelte del regista, del ritmo lento, la trama manca a volte di mordente. Sarà una scelta anche quella (o una mancanza?), ma spesso e volentieri si sente durante la visione. La CG ed il disegno spesso non sono integrati l'uno con l'altro a dovere. Oshii comunque lavora molto sul rapporto uomo/Kildren.
Come già detto, comunque, non è un film per tutti. Un'opera di spessore, che presenta alcune pecche, ma tutto sommato risulta piacevole. Il finale non è mal studiato, lascia pensare lo spettatore. Tutti i dubbi creatisi durante la prima parte del film verranno chiariti nella seconda. Il consiglio è di guardarlo in alta definizione: i paesaggi e i combattimenti sono veramente una goduria per gli occhi. Magari con un bel sistema 5.1, per godere appieno delle bellissime musiche e del sonoro. Tutto sommato, due ore veramente ben spese.
Per concludere, una frase che mi ha particolarmente colpito, simbolo del rapporto Kildren/uomo (detta dal protagonista a un ufficiale che accusa di immaturità Kusanagi): "Ma per le persone che possono morire l'indomani, c'è bisogno per loro di divenire adulte?"
La storia ruota intorno alla figura di Yuichi Kannami e si sviluppa in un futuro alternativo, caratterizzato da guerre e conflitti mondiali. Il suddetto protagonista è un Kildren, un ragazzino che nonostante il passare degli anni non muta il proprio aspetto; ciò lo porta ad essere immortale, a meno che non venga ucciso direttamente: cosa peraltro possibilissima, pilotando Yuichi un aereo da guerra. La storia si sviluppa intorno alla figura di Yuichi e di Kusanagi un Kildren femmina (difficile esprimersi sulle distinzioni di sesso in questi casi). Ciò che immediatamente salta all'occhio dello spettatore riguarda gli aspetti tecnici dell'opera. Il disegno è sempre ben curato; i combattimenti aerei sono una goduria per gli occhi, la CG non dà alcun fastidio, anzi impreziosisce il tutto. I paesaggi sono stupendi, le animazioni pure, fluide come in pochi film. Particolare importanza assume la colonna sonora: Kenji Kawai dà il meglio di se'. I brani che accompagnano i combattimenti sono decisamente azzeccati, epici quando serve, a volte tristi e malinconici. Unica pecca, non ci sono motivi che rimangono impressi, il tutto risulta un pelo anonimo. Nulla da dire sul sonoro, che svolge il suo lavoro.
Il tipo di regia di Oshii è legato ovviamente ai temi trattati. Il ritmo è lento, veramente lento alle volte. Spesso Oshii si sofferma sullo stessa immagine per diversi secondi, specialmente sulle panoramiche dei paesaggi.
Per quanto riguarda le considerazioni personali, The Sky Crawlers non è un film per tutti. In primis per la trama (di cui non voglio parlare, lascio a voi giudicare dopo la visione dell'opera) e le tematiche trattate; in secundis per il ritmo impresso dal regista al film. Per alcuni potrebbe risultare troppo lento, "Emotionless", a qualcun altro potrebbero non piacere i personaggi, che, per scelta del regista, non riescono ne' vogliono esprimere i proprio sentimenti (perlomeno all'inizio). Chi cerca l'azione ha sbagliato film. Perlomeno, c'è, ma fa solo da sfondo a quella che è la vera storia. Ha comunque le sue pecche come film. Al di là delle scelte del regista, del ritmo lento, la trama manca a volte di mordente. Sarà una scelta anche quella (o una mancanza?), ma spesso e volentieri si sente durante la visione. La CG ed il disegno spesso non sono integrati l'uno con l'altro a dovere. Oshii comunque lavora molto sul rapporto uomo/Kildren.
Come già detto, comunque, non è un film per tutti. Un'opera di spessore, che presenta alcune pecche, ma tutto sommato risulta piacevole. Il finale non è mal studiato, lascia pensare lo spettatore. Tutti i dubbi creatisi durante la prima parte del film verranno chiariti nella seconda. Il consiglio è di guardarlo in alta definizione: i paesaggi e i combattimenti sono veramente una goduria per gli occhi. Magari con un bel sistema 5.1, per godere appieno delle bellissime musiche e del sonoro. Tutto sommato, due ore veramente ben spese.
Per concludere, una frase che mi ha particolarmente colpito, simbolo del rapporto Kildren/uomo (detta dal protagonista a un ufficiale che accusa di immaturità Kusanagi): "Ma per le persone che possono morire l'indomani, c'è bisogno per loro di divenire adulte?"