Recensione
Bentornato, Alice
7.0/10
Recensione di Catania Francesco
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La sessualità, l'essere maschio o l'essere femmina, il liberarsi dal proprio corpo ed altri sono i temi trattati in "Bentornato Alice".
Yohei, Kei e l'apparente innocente Yui sono amici di lunga data fin da quando era i piccoli. Dopo un lungo trasferimento, l'amico d'infanzia di Yohei, ovvero Kei, torna a scuola con un cambiamento drastico all'aspetto: ha smesso di essere maschio ed iniziò a vestirsi da donna. Il protagonista inizierà quasi a provare attrazione per quella bellissima ragazza che in realtà è il suo migliore amico.
"Smettere di essere maschio, ma non iniziare ad essere femmina" è il motto del personaggio di Kei-Chan.
Lo stile narrativo di Shuzo Oshimi è sempre stato da me apprezzato sia per la velocità in cui il volume viene divorato, sia per la cura in cui determinati temi vengono trattati, sia per l'abilità dell'autore di creare scene quasi surreali ma che surreali non sono, chi ha letto il finale sa di cosa parlo.
Ho apprezzato la realizzazione del personaggio di Kei come simbolo contro il sessismo.
Mi spiego meglio: nella società ti viene inculcato che "tu fai questo perché sei maschio" o "tu fai così perché sei femmina" e che proprio Kei vuole abbattere, almeno nel piccolo della sua vita.
"Ritornare piccoli, quando non si era ne' maschi ne' femmina, quando la società non ti aveva inculcato il dogma del comportarsi da maschio o da femmina"
Yohei, Kei e l'apparente innocente Yui sono amici di lunga data fin da quando era i piccoli. Dopo un lungo trasferimento, l'amico d'infanzia di Yohei, ovvero Kei, torna a scuola con un cambiamento drastico all'aspetto: ha smesso di essere maschio ed iniziò a vestirsi da donna. Il protagonista inizierà quasi a provare attrazione per quella bellissima ragazza che in realtà è il suo migliore amico.
"Smettere di essere maschio, ma non iniziare ad essere femmina" è il motto del personaggio di Kei-Chan.
Lo stile narrativo di Shuzo Oshimi è sempre stato da me apprezzato sia per la velocità in cui il volume viene divorato, sia per la cura in cui determinati temi vengono trattati, sia per l'abilità dell'autore di creare scene quasi surreali ma che surreali non sono, chi ha letto il finale sa di cosa parlo.
Ho apprezzato la realizzazione del personaggio di Kei come simbolo contro il sessismo.
Mi spiego meglio: nella società ti viene inculcato che "tu fai questo perché sei maschio" o "tu fai così perché sei femmina" e che proprio Kei vuole abbattere, almeno nel piccolo della sua vita.
"Ritornare piccoli, quando non si era ne' maschi ne' femmina, quando la società non ti aveva inculcato il dogma del comportarsi da maschio o da femmina"