Recensione
Tracce di Sangue
9.5/10
Recensione di Catania Francesco
-
"Guarda fuori, sembra tutto bianco"
La figura di una madre, normalmente, è simbolo di calma, tranquillità e protezione, ma non nel caso della madre di Seiichi. Seiko è una madre al cui unico figlio dimostra una eccessiva iperprotettività. Si susseguiranno determinati eventi e azioni della madre che aggraveranno diversi traumi nella mente del figlio.
Sono sempre stato affascinato dal tipo di horror più psicologico, un po' come anche il manga di "Homunculus", ma "Tracce di Sangue" del maestro Oshimi, autore già da me apprezzato in passato per
"Bentornato Alice", di cui ho fatto la recensione, raggiunge dei livelli di orrore psicologico che forse al giorno d'oggi difficilmente si possono eguagliare.
Una madre iperprotettiva, disturbata, maniaca del controllo e che fa fatica a dimostrare l'amore per il figlio.
Disturbi psichiatrici perfettamente raffigurati, sia della madre che del figlio, con tanto di mondo circostante che si deforma col passare del tempo.
"Tracce di sangue" è un'opera che difficilmente non sconvolge l'animo di chi lo legge, sia creando ansia, raccapriccio, paura ma allo stesso tempo riverenza verso la madre che sembra fare il lavaggio del cervello oltre che al figlio anche al lettore stesso.
La parte finale del manga, diciamo da metà volume 15 fino al finale, il 17, è un escalation di evoluzione narrativa e difficilmente non piangerete diverse lacrime come il sottoscritto, portando a un finale che difficilmente si poteva intuire, visto dove la serie semprava voler andare a parare.
La figura di una madre, normalmente, è simbolo di calma, tranquillità e protezione, ma non nel caso della madre di Seiichi. Seiko è una madre al cui unico figlio dimostra una eccessiva iperprotettività. Si susseguiranno determinati eventi e azioni della madre che aggraveranno diversi traumi nella mente del figlio.
Sono sempre stato affascinato dal tipo di horror più psicologico, un po' come anche il manga di "Homunculus", ma "Tracce di Sangue" del maestro Oshimi, autore già da me apprezzato in passato per
"Bentornato Alice", di cui ho fatto la recensione, raggiunge dei livelli di orrore psicologico che forse al giorno d'oggi difficilmente si possono eguagliare.
Una madre iperprotettiva, disturbata, maniaca del controllo e che fa fatica a dimostrare l'amore per il figlio.
Disturbi psichiatrici perfettamente raffigurati, sia della madre che del figlio, con tanto di mondo circostante che si deforma col passare del tempo.
"Tracce di sangue" è un'opera che difficilmente non sconvolge l'animo di chi lo legge, sia creando ansia, raccapriccio, paura ma allo stesso tempo riverenza verso la madre che sembra fare il lavaggio del cervello oltre che al figlio anche al lettore stesso.
La parte finale del manga, diciamo da metà volume 15 fino al finale, il 17, è un escalation di evoluzione narrativa e difficilmente non piangerete diverse lacrime come il sottoscritto, portando a un finale che difficilmente si poteva intuire, visto dove la serie semprava voler andare a parare.