Recensione
Haikyuu!!
10.0/10
Sono sempre stata una grande appassionata di anime sportivi, ho visto di tutto: dai classiconi come Mimì, Rocky Joe e Capitan Tsubasa ai moderni Blue Lock, Baby Steps, All Out per finire con della monnezza tipo Try Knights o The Battery. Assieme a "Kuroko no Basket", "Haikyu!!" è diventato uno dei miei anime preferiti. Per la mia opinione e per i miei gusti, il migliore mai realizzato finora.
Si parte da una trama classica e molto cara ai giapponesi: c'è un ragazzo molto basso che vuole diventare un giocatore di pallavolo in un ruolo solitamente affidato a persone alte.
Il modo in cui la storia si sviluppa, però, prende una piega molto diversa rispetto a tanti altri prodotti del genere sportivo.
Ma cosa rende, secondo me, questo anime così spettacolare?
- È un anime spensierato. Non ci sono drammi umani, tragedie, incidenti, morti, feriti e così via. Non c'è nemmeno il classico 'figlio mio, non puoi praticare sport perché devi prendere in mano l'azienda di famiglia'. Sono persone normali che conducono vite normali, ognuno con i suoi problemi, la sua storia, i suoi gusti. Le loro giornate si alternano a compiti, lezioni a scuola, allenamenti e momenti di svago.
- È una storia corale. Ogni aspetto della vita di questi ragazzi ha la sua importanza, così come le persone che vi ruotano attorno. La squadra non è composta soltanto dai giocatori, ma anche dal responsabile (il prof. Takeda) che si sbatte tantissimo per procurar loro amichevoli, contatti, pulmino per i viaggi e così via; l'allenatore Ukai che da loro consigli umani e tattici, studia gli avversari e prepara le strategie; le due manager, Shimizu e Yachi, che li aiutano negli allenamenti, prendono appunti, fanno ricerche, si occupano delle bibite, dei pasti durante i ritiri e tanto altro. Poi ci sono i fan, i parenti (la sorella di Tanaka è un personaggio spettacolare e il suo tifo avrà la sua importanza con l'avanzare della storia), i professori, gli avversari: non sono soltanto comparse sullo sfondo, ma gente che ha un impatto sulle vite altrui, sia con le loro personalità che con le loro azioni.
- I membri delle squadre rivali non sono cattivi da sconfiggere, sono ragazzi come loro, che si allenano in una palestra, hanno uno o due preparatori atletici, una manager, frequentano la scuola, hanno passioni al di fuori della pallavolo e motivazioni che li spingono in una direzione piuttosto che in un'altra. Alcuni personaggi vengono approfonditi meglio altri in maniera solo superficiale, ma quasi tutti hanno il loro minuto di gloria. Sono anche persone con cui fare amicizia e stringere rapporti duraturi.
- Le partite non sono infinite, anzi durano un numero contenuto di episodi.
- Le azioni sono abbastanza realistiche. Ovviamente, visto che non si tratta di un documentario, alcuni colpi sono decisamente spettacolari, ma va anche detto che mi è capitato di vedere video su YouTube dove veri giocatori di pallavolo facevano cose molto simili ai personaggi dell'anime.
- Non si parla quasi mai di professionismo. I ragazzi vogliono giocare con i loro compagni di club, allenarsi insieme, combattere, soffrire, ridere come ogni normale studente della loro età. Per alcuni di loro si intuisce che puntino ad un futuro nello sport, ma senza ossessioni.
- L'anime è ancora indietro rispetto al manga, che invece è concluso. In quest'ultimo si vedono anche i personaggi adulti (praticamente tutti, anche le comparse) e scopriamo cosa ne sia stato di loro.
- Le musiche e le canzoni di opening/ending sono pazzesche.
- L'animazione è spettacolare, le azioni sono rapide, fluide e per nulla banali.
Da vedere assolutamente!
Si parte da una trama classica e molto cara ai giapponesi: c'è un ragazzo molto basso che vuole diventare un giocatore di pallavolo in un ruolo solitamente affidato a persone alte.
Il modo in cui la storia si sviluppa, però, prende una piega molto diversa rispetto a tanti altri prodotti del genere sportivo.
Ma cosa rende, secondo me, questo anime così spettacolare?
- È un anime spensierato. Non ci sono drammi umani, tragedie, incidenti, morti, feriti e così via. Non c'è nemmeno il classico 'figlio mio, non puoi praticare sport perché devi prendere in mano l'azienda di famiglia'. Sono persone normali che conducono vite normali, ognuno con i suoi problemi, la sua storia, i suoi gusti. Le loro giornate si alternano a compiti, lezioni a scuola, allenamenti e momenti di svago.
- È una storia corale. Ogni aspetto della vita di questi ragazzi ha la sua importanza, così come le persone che vi ruotano attorno. La squadra non è composta soltanto dai giocatori, ma anche dal responsabile (il prof. Takeda) che si sbatte tantissimo per procurar loro amichevoli, contatti, pulmino per i viaggi e così via; l'allenatore Ukai che da loro consigli umani e tattici, studia gli avversari e prepara le strategie; le due manager, Shimizu e Yachi, che li aiutano negli allenamenti, prendono appunti, fanno ricerche, si occupano delle bibite, dei pasti durante i ritiri e tanto altro. Poi ci sono i fan, i parenti (la sorella di Tanaka è un personaggio spettacolare e il suo tifo avrà la sua importanza con l'avanzare della storia), i professori, gli avversari: non sono soltanto comparse sullo sfondo, ma gente che ha un impatto sulle vite altrui, sia con le loro personalità che con le loro azioni.
- I membri delle squadre rivali non sono cattivi da sconfiggere, sono ragazzi come loro, che si allenano in una palestra, hanno uno o due preparatori atletici, una manager, frequentano la scuola, hanno passioni al di fuori della pallavolo e motivazioni che li spingono in una direzione piuttosto che in un'altra. Alcuni personaggi vengono approfonditi meglio altri in maniera solo superficiale, ma quasi tutti hanno il loro minuto di gloria. Sono anche persone con cui fare amicizia e stringere rapporti duraturi.
- Le partite non sono infinite, anzi durano un numero contenuto di episodi.
- Le azioni sono abbastanza realistiche. Ovviamente, visto che non si tratta di un documentario, alcuni colpi sono decisamente spettacolari, ma va anche detto che mi è capitato di vedere video su YouTube dove veri giocatori di pallavolo facevano cose molto simili ai personaggi dell'anime.
- Non si parla quasi mai di professionismo. I ragazzi vogliono giocare con i loro compagni di club, allenarsi insieme, combattere, soffrire, ridere come ogni normale studente della loro età. Per alcuni di loro si intuisce che puntino ad un futuro nello sport, ma senza ossessioni.
- L'anime è ancora indietro rispetto al manga, che invece è concluso. In quest'ultimo si vedono anche i personaggi adulti (praticamente tutti, anche le comparse) e scopriamo cosa ne sia stato di loro.
- Le musiche e le canzoni di opening/ending sono pazzesche.
- L'animazione è spettacolare, le azioni sono rapide, fluide e per nulla banali.
Da vedere assolutamente!