Recensione
Sci-fi Harry
6.5/10
Tratto da un breve manga (solo due volumi usciti nel 1995) che mi risulta essere ancora inedito da noi, Sci-Fi Harry è una serie che mi ha attratto in quanto sembrava promettere un’atmosfera complessa e misteriosa alla X-Files e dopo averla visionata devo dire di essere rimasto in fondo soddisfatto. Ma molte cose si potevano fare meglio.
Il primo elemento che colpisce riguarda il protagonista, Harry: è nelle due sigle, il suo nome è nel titolo, ma dopo aver visto tutta la serie vi chiederete in base a cosa lo si dovrebbe considerare un protagonista. Harry, infatti, dall'inizio e quasi fino alla fine della serie è uno che non prende mai l'iniziativa, viene continuamente sballottato dagli eventi, sempre vittima degli altri che vogliono studiarlo/sfruttarlo e per il 95% della storia alternerà solo due espressioni: sbigottito e spaventato. Non risulta inutile perché è la sua vicenda che permette di far venire fuori la vicenda principale sul misterioso complotto ed essendo ovvio che si tratta di una cosa voluta ritengo che sia stata una scelta abbastanza coraggiosa realizzare un personaggio centrale così inerte che a confronto persino Shinji Ikari diventa un tipo assai dinamico. Tuttavia Harry paga il prezzo di una narrazione che quando deve indagare l'interiorità dei personaggi non riesce mai a scendere in superficie e quindi non riusciamo mai a parteggiare veramente per questo ragazzo, non ci è né simpatico né antipatico. Al massimo credo che si potrebbe provare un po’ di pena perché a conti fatti risulta essere un inetto e uno sfigato a cui capita di tutto, nonostante abbia dei poteri dal grande potenziale.
Il problema dell'introspezione superficiale riguarda anche gli altri personaggi: con l'eccezione di due ragazze, Catherine e Chinori (con le quali si prova davvero empatia per i loro drammi), tutti gli altri non ci dicono nulla: i buoni non ci esaltano, i cattivi non risultano odiosi, sono tutti dei tizi che fanno varie cose per far procedere la trama e nient'altro.
L'elemento vincente di quest'opera sta nel come gestisce il mistero: la narrazione è molto abile nel suscitare una certa suspense e la curiosità su cosa stia accadendo, e tanto di cappello per il suo riuscire a mantenere alta l'attenzione in maniera costante ricorrendo al desiderio di scoprire e non alle scene d'azione, che ci sarebbero pure ma sono brevi e nulla di particolare. Inoltre quando deve svelare i suoi enigmi la serie sa sorprendere grazie a delle idee che risultano non certo originali ma inaspettate rispetto a quanto avevamo immaginato. Peccato però che questa parte dei misteri venga parzialmente rovinata dal finale che lascia diverse cose in sospeso (forse perché si pensava di poter realizzare un seguito?).
Sul lato tecnico si è visto di peggio ma anche di meglio: la qualità delle animazioni sono molto nella media, quindi niente movimenti a scatti ma neppure una grande fluidità, il design dei personaggi potrebbe andare però ho sempre avuto l'impressione che avessero problemi con le labbra femminili perché paiono tutte rifatte male in quanto troppo grosse! Si è anche cercato di creare una sorta di atmosfera noir dando a tutti gli ambienti una colorazione tendente al grigio, però non mi sembra influisca molto sul coinvolgimento. Delle musiche ho apprezzato abbastanza l'opening mentre quelle che si sentono nel corso delle puntate non sono niente di particolare.
Sci-fi Harry dunque gioca piuttosto bene la sua carta principale, quella del mistero, ma per il resto non ha nulla di molto rilevante.
Il primo elemento che colpisce riguarda il protagonista, Harry: è nelle due sigle, il suo nome è nel titolo, ma dopo aver visto tutta la serie vi chiederete in base a cosa lo si dovrebbe considerare un protagonista. Harry, infatti, dall'inizio e quasi fino alla fine della serie è uno che non prende mai l'iniziativa, viene continuamente sballottato dagli eventi, sempre vittima degli altri che vogliono studiarlo/sfruttarlo e per il 95% della storia alternerà solo due espressioni: sbigottito e spaventato. Non risulta inutile perché è la sua vicenda che permette di far venire fuori la vicenda principale sul misterioso complotto ed essendo ovvio che si tratta di una cosa voluta ritengo che sia stata una scelta abbastanza coraggiosa realizzare un personaggio centrale così inerte che a confronto persino Shinji Ikari diventa un tipo assai dinamico. Tuttavia Harry paga il prezzo di una narrazione che quando deve indagare l'interiorità dei personaggi non riesce mai a scendere in superficie e quindi non riusciamo mai a parteggiare veramente per questo ragazzo, non ci è né simpatico né antipatico. Al massimo credo che si potrebbe provare un po’ di pena perché a conti fatti risulta essere un inetto e uno sfigato a cui capita di tutto, nonostante abbia dei poteri dal grande potenziale.
Il problema dell'introspezione superficiale riguarda anche gli altri personaggi: con l'eccezione di due ragazze, Catherine e Chinori (con le quali si prova davvero empatia per i loro drammi), tutti gli altri non ci dicono nulla: i buoni non ci esaltano, i cattivi non risultano odiosi, sono tutti dei tizi che fanno varie cose per far procedere la trama e nient'altro.
L'elemento vincente di quest'opera sta nel come gestisce il mistero: la narrazione è molto abile nel suscitare una certa suspense e la curiosità su cosa stia accadendo, e tanto di cappello per il suo riuscire a mantenere alta l'attenzione in maniera costante ricorrendo al desiderio di scoprire e non alle scene d'azione, che ci sarebbero pure ma sono brevi e nulla di particolare. Inoltre quando deve svelare i suoi enigmi la serie sa sorprendere grazie a delle idee che risultano non certo originali ma inaspettate rispetto a quanto avevamo immaginato. Peccato però che questa parte dei misteri venga parzialmente rovinata dal finale che lascia diverse cose in sospeso (forse perché si pensava di poter realizzare un seguito?).
Sul lato tecnico si è visto di peggio ma anche di meglio: la qualità delle animazioni sono molto nella media, quindi niente movimenti a scatti ma neppure una grande fluidità, il design dei personaggi potrebbe andare però ho sempre avuto l'impressione che avessero problemi con le labbra femminili perché paiono tutte rifatte male in quanto troppo grosse! Si è anche cercato di creare una sorta di atmosfera noir dando a tutti gli ambienti una colorazione tendente al grigio, però non mi sembra influisca molto sul coinvolgimento. Delle musiche ho apprezzato abbastanza l'opening mentre quelle che si sentono nel corso delle puntate non sono niente di particolare.
Sci-fi Harry dunque gioca piuttosto bene la sua carta principale, quella del mistero, ma per il resto non ha nulla di molto rilevante.