Recensione
ÜbelBlatt
5.0/10
(La recensione inizialmente era letteralmente quattro volte questa, quindi ho cancellato un mucchio di roba, spero sia comunque chiara).
Quando ho sentito parlare di questo manga ero molto incuriosito e mi chiedevo perché nonostante un incipit così interessante, fosse così poco popolare. Dopo averlo letto posso dire che alla fine dei fatti questa serie ha avuto fin troppo successo, visto che niente di ciò che la caratterizza è davvero fatto bene, in pratica questa serie è meno che mediocre in ogni suo aspetto.
TRAMA
L'inizio presenta il racconto di un gruppo di guerrieri partiti per una missione impossibile ed accolti come eroi una volta tornati. Alcuni di essi però tradirono il gruppo e si schierarono con il nemico, ma vennero uccisi dagli eroi stessi ed etichettati come traditori.
In realtà scopriamo fin da subito che il protagonista della storia è proprio uno dei traditori sopravvissuto in qualche modo poco chiaro e che è in viaggio per vendicarsi degli eroi, che in realtà non sono eroi, perché in pratica sono solo degli impostori che abbandonarono la missione, ed uccisero i traditori (che in pratica sarebbero i veri eroi) sulla strada del ritorno per non essere etichettati come codardi e per rubarne gli onori.
RECENSIONE
Ubel Blatt è un manga con una premessa abbastanza interessante e che presenta un protagonista tutto sommato ben fatto, ma questo viene oscurato praticamente da tutto il resto. Tutti gli altri personaggi (cattivi, aiutanti dei cattivi, aiutanti del protagonista ecc.) sono tutti banali e stereotipati all'inverosimile. Ce ne sono decine e decine di essi, e nessuno di loro è approfondito minimamente e si comportano sono seguendo il ruolo che è stato loro assegnato (il cattivo è il cattivo e fa cose da cattivo, l'aiutante del cattivo fa sta con il cattivo e fa quel che dice il cattivo perché è l'aiutante del cattivo, l'aiutante del buono segue il buono perché è il suo aiutante e fa le cosa da aiutante del buono perché si).
Insomma tolto il protagonista nessuno degli altri è un vero personaggio sono solo dei ruoli banali e senza spessore usciti che sembrano usciti da un cartone che viene dato su rai gulp.
La storia è anch'essa banale e scontata e soprattutto è ridicolmente ripetitiva, visto che la scaletta di ogni arco narrativo è esattamente la stessa ripetuta (il protagonista è ricercato, viene quasi catturato, poi il cattivone di turno pur di ucciderlo comincia ad ammazzare tutti e nel casino il protagonista scappa, si infiltra nella fortezza del cattivone di turno e lo uccide).
I combattimenti non hanno assolutamente alcun pathos: sappiamo perfettamente chi vincerà e il vincitore non vince perché è stato più forte, vince perché a quel punto doveva vincere lui. Inoltre il protagonista ogni tanto tira fuori qualche power up (che comunque non serve perché in questo manga non vince chi nel combattimento dimostra di essere più forte, vinche chi deve vincere perché la storia deve andare avanti in quel modo).
Quando ho sentito parlare di questo manga ero molto incuriosito e mi chiedevo perché nonostante un incipit così interessante, fosse così poco popolare. Dopo averlo letto posso dire che alla fine dei fatti questa serie ha avuto fin troppo successo, visto che niente di ciò che la caratterizza è davvero fatto bene, in pratica questa serie è meno che mediocre in ogni suo aspetto.
TRAMA
L'inizio presenta il racconto di un gruppo di guerrieri partiti per una missione impossibile ed accolti come eroi una volta tornati. Alcuni di essi però tradirono il gruppo e si schierarono con il nemico, ma vennero uccisi dagli eroi stessi ed etichettati come traditori.
In realtà scopriamo fin da subito che il protagonista della storia è proprio uno dei traditori sopravvissuto in qualche modo poco chiaro e che è in viaggio per vendicarsi degli eroi, che in realtà non sono eroi, perché in pratica sono solo degli impostori che abbandonarono la missione, ed uccisero i traditori (che in pratica sarebbero i veri eroi) sulla strada del ritorno per non essere etichettati come codardi e per rubarne gli onori.
RECENSIONE
Ubel Blatt è un manga con una premessa abbastanza interessante e che presenta un protagonista tutto sommato ben fatto, ma questo viene oscurato praticamente da tutto il resto. Tutti gli altri personaggi (cattivi, aiutanti dei cattivi, aiutanti del protagonista ecc.) sono tutti banali e stereotipati all'inverosimile. Ce ne sono decine e decine di essi, e nessuno di loro è approfondito minimamente e si comportano sono seguendo il ruolo che è stato loro assegnato (il cattivo è il cattivo e fa cose da cattivo, l'aiutante del cattivo fa sta con il cattivo e fa quel che dice il cattivo perché è l'aiutante del cattivo, l'aiutante del buono segue il buono perché è il suo aiutante e fa le cosa da aiutante del buono perché si).
Insomma tolto il protagonista nessuno degli altri è un vero personaggio sono solo dei ruoli banali e senza spessore usciti che sembrano usciti da un cartone che viene dato su rai gulp.
La storia è anch'essa banale e scontata e soprattutto è ridicolmente ripetitiva, visto che la scaletta di ogni arco narrativo è esattamente la stessa ripetuta (il protagonista è ricercato, viene quasi catturato, poi il cattivone di turno pur di ucciderlo comincia ad ammazzare tutti e nel casino il protagonista scappa, si infiltra nella fortezza del cattivone di turno e lo uccide).
I combattimenti non hanno assolutamente alcun pathos: sappiamo perfettamente chi vincerà e il vincitore non vince perché è stato più forte, vince perché a quel punto doveva vincere lui. Inoltre il protagonista ogni tanto tira fuori qualche power up (che comunque non serve perché in questo manga non vince chi nel combattimento dimostra di essere più forte, vinche chi deve vincere perché la storia deve andare avanti in quel modo).