Recensione
Magical Nyan Nyan Taruto
6.0/10
Il motivo per cui ho seguito fino alla fine questa serie, tratta da un breve manga di soli tre volumi, è un po’ singolare: non riuscivo a trovare informazioni accurate, però c'era qualche giudizio piuttosto buono e ciò mi ha incoraggiato alla visione. Ma quest'ultima per buona parte tanto incoraggiante non è stata: dopo un inizio senza infamia e senza lode, con giusto un pizzico di mistero, e la presentazione dei vari personaggi e di chi sembra il nemico, veniamo introdotti in un mondo dove a quanto pare i gatti sono veri e propri esseri umani che di felino hanno coda e orecchie e sono più piccoli delle persone ordinarie. Ma pur essendo una situazione che può incuriosire i primi episodi sono stati parecchio noiosi: non erano senza trama ma il soggetto era davvero striminzito (forse sarebbe bastato se le puntate duravano solo dieci minuti), ripetitivo (Taruto incontra un gatto, cerca di aiutarlo e ci riesce, anche se goffamente) e il vuoto che la storia non riusciva a coprire era riempito con un sacco di fan service per gli amanti dei felini, perché tutti questi gatti umani hanno un aspetto che serve a farli considerare 'kawaii' dai suddetti amanti (inoltre il look delle 'gatte' spesso non è esente dal fan service di tipo tradizionale). Ovvio che chi invece non è un appassionato sfegatato dei felini può provare soltanto noia davanti a questa troppo lunga prima parte, e non basta nemmeno la discreta simpatia dei personaggi e la presenza di qualche gag carina a risollevarla
Nonostante questo ho voluto proseguire la visione perché volevo proprio sapere da dove uscivano i giudizi positivi suddetti e penso di averlo capito quando negli ultimi tre episodi la trama finalmente entra nel vivo: questo segmento narrativo non è certo eccezionale però presenta un discreto mix di azione e umorismo (con giusto una punta di dramma) e mostra persino due colpi di scena che sorprendono, non per originalità di idee (non c'è nulla di originale in questo anime) ma perché alquanto inaspettati.
Tolto questo si può giusto dire ancora che l'introspezione è ridotta ai minimi termini: c'è qualche momento messo qui e là per spiegare il carattere di alcuni personaggi e l'unica che viene brevemente e realmente analizzata è Anzuko Domyoji, la 'temibile' collezionista di gatti.
Buono, infine, il lavoro sulle animazioni: molto colorate e fluide nei primi e negli ultimi episodi, nei restanti si attesta su un livello più medio, comunque mai inguardabile. Musiche ordinarie.
Alla fine quella di Taruto è una serie dimenticabile, che può 'saziare' gli amanti dei gatti ma per tutti gli altri può essere piacevole solamente la parte finale.
Voto: metto 6 ma è più tra questo e il 5,5.
Nonostante questo ho voluto proseguire la visione perché volevo proprio sapere da dove uscivano i giudizi positivi suddetti e penso di averlo capito quando negli ultimi tre episodi la trama finalmente entra nel vivo: questo segmento narrativo non è certo eccezionale però presenta un discreto mix di azione e umorismo (con giusto una punta di dramma) e mostra persino due colpi di scena che sorprendono, non per originalità di idee (non c'è nulla di originale in questo anime) ma perché alquanto inaspettati.
Tolto questo si può giusto dire ancora che l'introspezione è ridotta ai minimi termini: c'è qualche momento messo qui e là per spiegare il carattere di alcuni personaggi e l'unica che viene brevemente e realmente analizzata è Anzuko Domyoji, la 'temibile' collezionista di gatti.
Buono, infine, il lavoro sulle animazioni: molto colorate e fluide nei primi e negli ultimi episodi, nei restanti si attesta su un livello più medio, comunque mai inguardabile. Musiche ordinarie.
Alla fine quella di Taruto è una serie dimenticabile, che può 'saziare' gli amanti dei gatti ma per tutti gli altri può essere piacevole solamente la parte finale.
Voto: metto 6 ma è più tra questo e il 5,5.