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Keiko Hatanaka è una liceale fuori dal comune con un desiderio segreto: diventare una prostituta. Keiko è un’outsider che fatica a connettersi con le sue coetanee e trova sfogo nella scrittura di un blog in cui esplora le sue fantasie. Proprio questo blog dà il via a una serie di eventi che cambieranno la sua vita, portandola a incontrare Tsubaki Asami, una ragazza affascinante ma altrettanto isolata, vittima di voci sul suo presunto passato nel mondo della prostituzione.Il loro legame nasce da un terreno comune di alienazione e solitudine, ma evolve presto in una connessione più profonda, che sfida i confini tra amicizia, complicità e qualcosa di più intimo.
Sebbene non esplicitamente romantico in senso classico, Sugar wa Ososhigoro è impregnato di tensione emotiva e sottotesto erotico tra le due protagoniste. Il loro legame sfugge a una definizione univoca, sospeso tra amicizia, complicità e attrazione. Il manga evita facili idealizzazioni del rapporto tra ragazze, preferendo invece esplorare come queste relazioni si formino anche in contesti disfunzionali, segnati da traumi e desideri non convenzionali. Keiko, poi, è una delle eroine yuri più particolari e affascinanti che abbia mai incontrato. Almeno per quanto mi riguarda, me ne sono innamorato. Il tratto di Hikaru Ninomiya è “leggermente grezzo”, ma ben si adatta alla natura cruda della storia. Questo stile essenziale e diretto rafforza l’atmosfera disturbante e malinconica che permea la narrazione. Anche la caratterizzazione di Keiko, volutamente normale e un po’ sgraziata, si distacca dai soliti cliché delle ragazze carine, pucciose o misteriosamente affascinanti. Eppure, proprio per questa sua autenticità, possiede una fortissima identità e originalità: l’ho trovata di una bellezza pura, fuori dagli schemi, e ne sono rimasto sinceramente affascinato.
Sugar wa Ososhigoro è un manga un po' criptino e difficile da digerire, ma questo è anche il suo fascino. Non è un'opera pensata per confortare, bensì per mettere in discussione. La rappresentazione della prostituzione come desiderio adolescenziale è senza dubbio controversa, ma viene trattata in modo non sensazionalistico, come simbolo di una rottura interiore con le aspettative sociali. Il manga affronta temi pesanti – bullismo, esclusione, sessualità, trauma – senza cercare risposte facili, ma invitando il lettore a confrontarsi con la complessità del vissuto delle due protagoniste. La narrazione è ambigua, frammentaria e a tratti destabilizzante, ma sempre coerente con l'idea di esplorare le zone grigie dell’adolescenza e delle relazioni. Il finale non chiude tutto con chiarezza, ma lascia spazio a riflessioni e interpretazioni.
Mi sono trovato in difficoltà nel giudicare questo lavoro: non è certo la classica storia rassicurante, e confesso di aver faticato a seguire una trama non sempre lineare. Ma è anche un’opera che mi ha lasciato tutt’altro che indifferente, e che sono sicuro rileggerò in un futuro non troppo lontano per coglierne sfumature che alla prima lettura mi sono sicuramente sfuggite.