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Ritroviamo in questa serie i bellissimi personaggi di Full Metal Panic, le cui vicende riprendono da dove si erano interrotte.
E così ci ritroviamo con Sagara ancora occupato a proteggere la peperina e spesso ingrata Chidori e gestire contemporaneamente una carriera militare non proprio, come dire, rilassante. La serie parte subito molto bene, riconfermando l'alto valore sul piano tecnico e grafico che già abbiamo visto in FMP e FMP-Fumoffu. Unica differenza sono le atmosfere più cupe, con colori più scuri che caratterizzano le scene di maggior tensione. Sicuramente per quanto riguarda i contenuti si assiste a un miglioramento rispetto al primo capitolo, perchè si delinea già da subito una trama ben più articolata, che va oltre le esperienze individuali dei singoli personaggi e si riferisce invece a intrighi internazionali, rendendo il tutto più realistico. La maturazione dei personaggi è evidente e ben gestita, soprattutto per quanto riguarda Kaname, che dimostra di saper affrontare situazioni anche molto critiche e di aver imparato a rapportarsi correttamente con Sousuke, gettando le basi per una relazione più matura; bello inoltre il dissidio interiore di Sagara, che purtroppo è invece stato risolto con molta superficialità e affrettatamente, senza render merito al suo sviluppo quasi drammatico.
Sfortunatamente l'intera serie risente del ridotto numero di episodi: 13 non sono sufficienti a sviluppare e concludere adeguatamente tutte le sottotrame aperte né, appunto, a completare coerentemente l'evoluzione psicologica di alcuni personaggi; oltre al già citato Sagara, mi riferisco anche al fratello di Tessa, che secondo me poteva dar vita a situazioni interessanti e soprattutto dare un senso all'esistenza del personaggio della stessa Tessa, che io ritengo essere l'unico elemento poco integrato e incoerente della saga.