Attacco dei Giganti: la fine di un viaggio lungo 10 anni
Riflessioni personali sull'ultima puntata di una serie che ha fatto la storia
di Ironic74
Shingeki no kyojin è infatti paragonabile a titoli come Death Note o Evangelion per il forte impatto internazionale che ha avuto; serie che superano l'etichetta di "anime giapponesi" per entrare nell'immaginario collettivo dell'animazione mondiale.
Non ho detto che questo "primato", o comunque questo ruolo, sia meritato per contenuti e valore intrinseco della serie, affermo solo che l'impatto mediatico avuto è questo.
I Giganti sono stati e sono tutt'ora un "fenomeno", questo è innegabile. Lo sono stati già all'epoca del manga di Hajime Isayama, quando all'improvviso conquistarono la vetta della top giapponese di vendite (con noi in Italia rimasti totalmente spiazzati dal successo istantaneo di questo titolo assolutamente sconosciuto ai più) e lo sono stati all'avvento della prima stagione animata che portò a una vera e propria "giganti -mania!".
Interesse che non è mai venuto meno nonostante i tanti anni passati senza una nuova trasposizione animata tra la prima e la seconda stagione e una parte finale che ha vissuto una serializzazione piuttosto centellinata, anzi, si è creato uno zoccolo duro di fan, forse non al pari di titoli shonen di lunga data come One Piece, ma sempre molto vivi e colorati.
Tutta questa doverosa introduzione per far capire quanto alla fine sia stato atteso e risulti impattante per l'animazione tutta, l'ultimo episodio da 85 minuti che ha concluso finalmente la stagione finale sul portale di Crunchyroll.
E pensare che il manga è terminato il 9 aprile 2021, dopo 34 volumi e 120 milioni di copie in circolazione a livello globale. Tanti però sono gli anime only, io in primis che aspettavano in gloria questo finale, dopo aver schivato (ove possibile) ogni possibile spoiler e polemica.
ATTENZIONE SPOILER
quel momento in cui le antiche rivalità vengono messe da parte e nascono nuove alleanze per la salvezza del mondo, così da fermare il suo folle (?) piano. I resti delle truppe di Marley si giocano tutto a Forte Salta, dove il resto dei superstiti si è rifugiato. E' l'inizio della Battaglia tra il Cielo e la Terra dove i vecchi commilitoni di Eren, i suoi migliori amici e gli Eldiani Giganti rimasti provano a fermare il genocidio immane che si sta perpetrando. Dopo diverse peripezie sarà Mikasa ad uccidere il suo "amato" e a far cessare la maledizione dei Giganti.
Ritroviamo un vecchio amico
Lo staff tirato su da MAPPA si fa perdonare del tanto tempo impiegato per realizzare questa parte finale, la battaglia risulta a mio avviso davvero ben fatta in quanto ad animazioni, con un paio di momenti capaci di far battere il cuore ai "sakuga fan". Resto sempre dell'idea che è meglio aspettare e avere un prodotto discreto piuttosto che rovinarlo per sfruttare il momento. Questo prodotto almeno non lo meritava, anche se effettivamente lo spezzatino finale ha sicuramente portato qualcuno a virare definitivamente sul manga, abbandonando l'anime.
Io non l'ho fatto, e scansando con perizia ogni spoiler sono finalmente giunto alla fine di questo lungo percorso. Resto soddisfatto? Dopo due visioni di questa ultimissima puntata posso rispondere: sì, in buona parte mi ha soddisfatto.
Al netto di qualche buco di trama e di qualche momento a mio avviso affrettato (Armin che convince quasi subito Zeke), lo trovo un finale piuttosto coerente con la storia che il suo autore ha costruito negli anni. Ci sono dei lievi cambiamenti rispetto al manga, pezzi di frase che fanno in parte cambiare idea sulla psicologia di alcuni personaggi, ma il messaggio finale resta lo stesso: la guerra e la violenza faranno sempre parte dell'esistenza umana, si potranno vivere momenti di pace più o meno lunghi dovuti anche a una certa parità di forze in campo, ma prima o poi l'animo umano tornerà a generare violenza e morte.
Le scelte del protagonista, contro ogni morale e idealizzazione di un personaggio, hanno fatto la storia di questo brand. Con Attacco dei Giganti finisce un anime che ha davvero fatto la storia di questa forma di intrattenimento. Attingendo a piene mani dalla narrazione seriale televisiva ha costruito un prodotto senza confini, in grado di affascinare anche i palati generalmente non avvezzi all'animazione. Grazie anche ad Attacco dei Giganti, durante la pandemia, molte persone hanno capito che i manga non sono solo prodotti per ragazzini (idea ancora diffusa in larga parte ovunque) ma possono essere fruiti da tutti e a tutte le età, proprio come l'anime, i cui spettatori sono aumentati vertiginosamente a livello mondiale per la disperazione di chi gestiva i server di Crunchyroll.
Questo al buon Hajime Isayama non potrà mai essere contestato.
Sono tornato al mio commento alla primissima puntata della serie, Ep. 1 A te, fra 2000 anni - "Un cazzotto nello stomaco ancora più che nel manga. Aspetto tecnico di altissimo profilo...siamo di fronte al titolo del decennio?"
Era il 2013 e appunto 10 anni dopo non posso che confermare al mio me del passato che si, lo è stato, senza se e senza ma!
In questa parte mi è scesa la lacrimuccia
Considerazione extra n. 1: si poteva evitare quell'aggiunta extra nel finale che Isayama ha inserito pure nel manga, il bambino che entra nell'albero. Capisco le intenzioni dell'autore, ma a me non è piaciuto.
Considerazione extra n.2: nell'anime potevano mettere anche le pagine extra "del cinema" (chi ha letto sa), che invece rispecchiano in pieno il mio pensiero: al di là del finale, è il viaggio che è stato fatto (con teorie, discussioni e anche polemiche) insieme con questa storia che sarà ricordato da tutti noi.
Armin e compagni ormai diventati pezzi grossi