Speciale Kingdom Hearts: 22 anni della favola targata Square Enix
Da una semplice e bizzarra idea ad un franchise che ha trasceso il tempo
di Klarth Curtiss
Si dice che tutte le più grandi idee arrivino per caso, vuoi per un lampo di genio, vuoi per un qualcosa che ci balza per la testa, o magari per un incontro fortuito, ed è proprio quest'ultima la situazione legata alla creazione del franchise di Kingdom Hearts, partorita come nei migliori blockbuster americani in un ascensore dall'unione dell'idea di un impiegato Disney ed uno dell'allora Squaresoft ed affidata alla direzione di Tetsuya Nomura, che fino a quel momento si era occupato principalmente di character design della serie Final Fantasy, considerato che l'idea di base era proprio quella di mischiare i mondi della casa del topo con i personaggi di Square le premesse per un prodotto interessante c'erano tutte, talmente numerose che da un semplice jrpg senza pretese uscito nell'ormai lontano 2002 si è arrivati ad una serie ventennale che ad oggi conta ben 13 capitoli, con il quattordicesimo in dirittura d'arrivo ed il quindicesimo che al momento è un po' "lost in translation"; in questo speciale vogliamo non solo ripercorrere la storia della serie e delle sue iterazioni, ma anche spiegare perchè sia stata un tassello importante sia per Square che per l'industria videoludica
Partiamo con ordine però, Kingdom Hearts sarà pure un'epopea con oltre 20 anni sulle spalle ma è pur sempre partita da un concept semplice seppur interessante: Sora è un adolescente spensierato che vive insieme ai suoi amici Riku e Kairi sulle cosiddette Isole del Destino, un piccolo arcipelago che pare staccato dal resto del mondo, in tutti e tre è però forte il desiderio di scoprire se al di fuori della loro bolla ci sia di più, talmente forte che, quasi cascasse a pennello, una notte l'isola viene invasa da strane creature d'ombra, che inghiottono Riku, trascinano chissà dove Kairi ma, soprattutto, forniscono a Sora la chiave di volta dell'esperienza: il Keyblade, una misteriosa lama a forma di chiave che sembra essere l'unico modo per respingere gli invasori, nonostante questi ultimi abbiano la meglio anche su di lui, trascinandolo verso mondi sconosciuti.
Parlavamo prima di crossover con l'universo Disney e ciò non tarda ad arrivare fin dalle prime battute di gioco: il castello Disney è in subbuglio a causa della scomparsa di Re Topolino, assentatosi dai suoi doveri in quanto qualcosa di grave sta accadendo nell'universo, causando la scomparsa dei mondi inghiottiti dall'oscurità, il suo desiderio è dunque quello di inviare il capo dei cavalieri reali Pippo ed il mago di corte Paperino ad adempiere ad un solo ed unico compito: "Trovate il ragazzo con la chiave, lui è la nostra salvezza".
Dopo essersi ritrovato in un mondo a lui estraneo ed aver fatto la conoscenza di un altro tassello fondamentale della saga, ossia i personaggi dell'universo di Final Fantasy, in questo caso Leon, Aerith, Yuffie e Cid, Sora apprende da loro che il Keyblade è a tutti gli effetti l'unica arma in grado di scalfire gli esseri d'ombra, chiamati Heartless, creature nate dall'oscurità più pura e mancanti di cuore, che predano sulle altre persone per rubare il loro; pare inoltre che le barriere che un tempo separavano i mondi si stiano disgregando, causando invasioni di massa di Heartless e l'unico modo per salvare la situazione sia chiudere le misteriose serrature nascoste in ogni mondo proprio con il Keyblade; dopo un incontro fortuito con Paperino e Pippo partirà dunque l'epica avventura del nostro trio non solo per adempiere al compito di Sora ma anche per ritrovare i suoi amici.
Ovviamente non possiamo stare qui a raccontarvi nel dettaglio ogni singolo frammento di storia (poiché l'articolo risulterebbe chilometrico), tuttavia ci sono dei pezzi importanti che vanno toccati e consolidati in quanto aggiunte di spessore per la trama, tra questi sicuramente troviamo l'introduzione a partire dal secondo capitolo della serie, Chain of Memories, della misteriosa Organizzazione XIII, un gruppo di loschi individui incappucciati di nero facenti parte dei cosiddetti Nessuno (altra minaccia che sarà introdotta nei capitoli successivi) che ha mantenuto la propria volontà ed è ancora alla ricerca del cuore che non possiede, causando non pochi grattacapi al nostro trio, specialmente se si considera che Roxas, tredicesimo ed ultimo membro del gruppo, è parte integrante dello stesso Sora, concetto che, per essere consolidato, ci richiede di andare ancora più indietro con la timeline, ossia ai tempi di Birth by Sleep, quando Sora non era altro che un bambino di qualche anno e lo spotlight era dedicato ad un altro trio: Terra, Ventus ed Aqua, allievi del maestro Eraqus (io proverei a scriverlo al contrario fossi in voi) per diventare futuri maestri del Keyblade; per quanto mossi da buone intenzioni i tre si ritrovano a dover fare i conti con il maestro Xehanort, vero antagonista dell'intera vicenda il cui obiettivo è quello di ricostruire il misterioso χ-Blade per aprire la via verso il regno del cuore (per l'appunto, Kingdom Hearts) e carpire i segreti dell'oscurità, cosa che porterà i tre a venire separati da circostanze tutto fuorché piacevoli.
Xehanort è una figura che comparirà spesso nella serie dunque gli utenti hanno imparato a farci il callo, talmente spesso che forse non è il suo solo ed unico nome ed aspetto, ma di questo non vogliamo farvi spoiler, ciò che vogliamo dirvi prima di passare ad altro è che l'ossessione del maestro parte da tempo prima, mooolto tempo prima di tutti i fatti narrati anche nel capitolo sopracitato e risale ad un'epoca dove avere un Keyblade non era una cosa così speciale, le origini della serie sono stati infatte narrate nei capitoli per cellulari Union χ e Dark Road, che narrano non solo dell'origine del tutto ma anche di come l'Oscurità (attenzione alla maiuscola) sia arrivata nel mondo della serie e di come il misterioso Maestro dei Maestri tiri le fila del gioco da ben più tempo di quanto si creda.
Abbiamo menzionato sopra la demoniaca combinazione di parole "capitolo mobile" ed è forse proprio questo il momento più adatto per mettere a fuoco una grande realtà della serie: non esistono spin-off, ogni singolo capitolo che costituisce il brand è infatti parte integrante della trama e che si tratti di un titolo per console fissa, portatile o addirittura un gacha per telefono Nomura-san non ha fatto distinzione, la trama deve andare avanti; la crossmedialità della serie può essere sicuramente vista tanto come uno dei suoi punti di forza come uno dei suoi punti deboli, da un lato è bello che ogni utenza abbia avuto la sua fetta ma dall'altra stare appresso ad ogni importante tassello del puzzle non si è sempre rivelato facile, ed è proprio per questo che Square nel corso degli anni ci è venuta incontro con le sue collection, come quelle che verranno pubblicate proprio oggi anche su Steam, rendendo ufficialmente la saga accessibile davvero a chiunque senza troppe pretese, certo bisogna considerare che adattare i capitoli per Nintendo DS 358/2 Days e Re: Coded si è rivelato pressoché impossibile e proprio per questo motivo questi sono stati convertiti in filmati più o meno lunghi, al fine di dare a chiunque una visione generale del brand.
La progressione però non si è vista solamente lato tecnico o lato reperibilità, poiché nel corso delle varie iterazioni ogni capitolo ha proposto formule di gameplay nuove ed interessanti, dai combattimenti con le carte di Chain of Memories, passando per il command system, i D-Link e gli Shot Lock di Birth by Sleep arrivando fino all'apprezzatissimo free-flow di Dream Drop Distance e perfino le trasformazioni dei Keyblade del terzo capitolo, la saga è sempre riuscita a rinnovarsi proponendo soluzioni fresche ed in linea con i capitoli nel quale erano presenti.
D'altronde in un universo in cui ormai i crossover e le collaborazioni sono all'ordine del giorno (basti guardare i tanti live service come Fortnite, Call of Duty, Fall Guys e chi per esso) si può quasi dire che Kingdom Hearts abbia anticipato il tutto già a suo tempo, creando un universo in cui le pellicole amate dai fan Disney convivono con storie originali e coinvolgenti, creando al contempo una certa continuità interna, in quanto alcuni mondi come il Monte Olimpo o la Città di Halloween sono stati riproposti più volte, creando continuum di trama anche slegata dai film originali ma mantenendo le collaborazioni dei personaggi della casa del topo.
La domanda quindi sorge ora spontanea: "ma quindi cosa ci riserva il futuro?", beh i fan sono già consapevoli che quest'anno dovranno fare un altro grandissimo sforzo per seguire la trama, poiché il prossimo tassello in arrivo sarà (manco a farlo apposta) Missing Link, titolo in AR che sarà disponibile per cellulari (probabilmente nel corso dell'estate) che continuerà ad approfondire la storia che sta alle origini di tutto, per quanto riguarda invece il fantomatico quarto capitolo beh... possiamo solo che sperare di averne notizie il prima possibile, nel mentre recuperare la collection che approderà in giornata su Steam non è di certo una cattiva idea (così come seguire la live che terremo su Twitch domani dalle 18:30, giusto se aveste bisogno di fare qualche "domanda agli esperti").