Hideki Kamiya racconta perché blocca le persone su X

Per il creatore di Devil May Cry i social sono come degli izakaya.

di Revil-Rosa

Nel mondo iper-connesso in cui viviamo è relativamente facile risalire ad una persona e contattarla, iniziare un dialogo online e creare un vero rapporto di amicizia. Il rovescio della medaglia è che persone indesiderate possono risalire a noi e provare ad instaurare un dialogo contro la nostra volontà. Magari questi estranei hanno le migliori delle intenzioni, ma non è detto che tutti siano pronti ad interagire con degli sconosciuti, per non parlare poi di quando si scade effettivamente nelle molestie o nei messaggi di odio come capitato tempo fa a Kazushige Nojima, scrittore dietro gli scenari di molti Final Fantasy tra cui Final Fantasy VII Remake e Rebirth.
 

La Youtuber Ikumi Nakamura dal canale UNSEENTokyo ha affrontato la questione con Hideki Kamiya, la mente creativa dietro diversi giochi di culto come Okami, Bayonetta o Devil May Cry (serie preferita dai fan di Capcom!), arrivando a parlare del perché il noto game designer blocca le persone su X e, in particolare, come è arrivato ad essere così suscettibile online da arrivare a bloccare tante persone in poco tempo, guadagnandosi alcuni meme dedicati che riportiamo nella galleria a fondo news. Il video originale, riportato qui sotto, dura più di 42 minuti e affronta diverse tematiche in modo simpatico mentre i due protagonisti girano per Tokyo, di seguito riportiamo una traduzione del solo discorso riguardante la "politica di gestione contatti online" di Hideki Kamiya riassunta originariamente in inglese da Siliconera. Sottolineiamo che il video-intervista è in giapponese con sottotitoli in inglese e giapponese.
 
L'intervistatrice Nakamura non gira molto intorno al discorso e non appena si inizia a parlare della propria presenza online chiede subito perché Kamiya definisca le persone che cercano di contattarlo come "insetti".

Kamiya risponde che preferisce usare quel termine piuttosto che insultare direttamente i singoli. Il celebre sviluppatore racconta la propria esperienza rivelando che spesso le persone online lo insultano, gli scrivono commenti offensivi, sgradevoli e provocatori per non parlare del fatto che tanti gli chiedono sempre di rispondere alle stesse domande. Secondo Kamiya, queste persone non sono interessate alle sue risposte o alle sue idee, ma vogliono solamente una sua reazione.
Kamiya specifica che le sue risposte non sono xenofobe; dato che scrive in giapponese e le persone gli scrivono e rispondono in giapponese lui si immagina che siano tutti nativi, ma sa che nel mucchio ci sono anche persone non-giapponesi interessate ai suoi contenuti e che gli scrivono comunque nella sua lingua. Per lui non fa differenza.


In merito al discorso sul blocco degli utenti, Kamiya ha ammesso di usare tale funzionalità a cuor leggero, ma con la stessa leggerezza è pronto a togliere il blocco agli utenti, soprattutto quando questi usano un altro account per chiedergli di sbloccarli.
"Mi piace bloccare, ma mi piace anche sbloccare" dice Kamiya in inglese, spiegando che per lui Twitter (ora X) è come un izakaya - un bar giapponese - dove può entrare per fare due chiacchiere in tranquillità con persone sconosciute.

Voi come vi sentite online, siete permissivi con i contatti o vi abbandonate alle gioie del blocco selvaggio?

Fonte consultata:
Siliconera
Canale Youtube UNSEENTokyo

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