Farmagia - Recensione del nuovo titolo Marvelous
Amicizia, dungeon e mostri da allevare vi aspettano a Felicidad
di Mistral
Il mondo di Farmagia, Felicidad, è composto da cinque grandi isole, abitate da razze diverse e innumerevoli mostri. In seguito al vuoto di potere creatosi alla morte dell’imperatore, questa terra è sconvolta da una feroce guerra. Da una parte troviamo il malvagio Generale Glaza con le sue armate e i membri della Oracion Seis (nome non causale per i fan di Fairy Tail), dall’altra alcuni generali ribelli, tra cui la coraggiosa Nares, che per proteggere il popolo dalla tirannia non esitano a schierarsi in battaglia con i propri mostri. Ten, il nostro protagonista, si ritrova dalla parte della resistenza e deve apprendere i rudimenti del mestiere di "farmagia" per poter salvare a sua volta il mondo. Ci ritroviamo così davanti a un classico mondo fantasy, con isole a forma di mostri (dal design interessante), belle parole e soprattutto il valore dell’amicizia che trionfa su tutto. La narrazione epica, quasi degna di un Fire Emblem con le sue musiche incalzanti, si riduce però nella sua portata per via delle vicende non proprio sorprendenti che si susseguono. Grande parte della narrazione è presentata in forma di visual novel: dialoghi doppiati e numerosi personaggi a schermo rendono vivo il racconto, con scene che durano anche più di una decina di minuti.
Ten, il protagonista, con il classico design da eroe che troviamo nelle opere di Hiro Mashima
Il ritmo del gioco è un continuo bilanciamento tra capitoli della storia, combattimento nei dungeon, farming e allenamento dei mostri. Ma partiamo dalle basi: in Farmagia i mostri si seminano. Ecco il principale (e unico) nesso tra il genere farming sim e questo titolo. Nel vostro orticello potrete piantare numerose varietà di semi e, attendendo alcuni giorni di gioco, potrete raccogliere nuove creature da portare con voi in battaglia. Se siete alla ricerca di una riproduzione bucolica della vita dei campi, qui non la troverete: non solo non è visivamente gratificante gestire il proprio orto (il design è minimale), ma le dinamiche sono quelle utilizzate in quasi tutti i titoli del genere, ormai trite e ritrite: inizialmente dovrete infatti innaffiare, zappare e curare ogni casella per volta. Nel corso della vostra avventura, alcune creature potranno aiutarvi, svolgendo vari compiti nell'orto. Raccogliendo nuovi mostri, sbloccherete dei punti ricerca: questi sono utilizzabili in un grande diagramma dove potrete migliorare non solo le vostre abilità da contadino, ma anche quelle in battaglia e migliorie per l’allevamento. Si tratta di un incentivo per collezionarli tutti, sboccando così nuovi poteri.
Una volta raccolti, i vostri mostri andranno allenati: il gioco presenta una sezione apposita ispirata probabilmente ai classici del genere, come Monster Rancher. Dovrete scegliere le statistiche da potenziare per le vostre unità, ma senza esagerare negli allenamenti per evitare di stancarli troppo. Per fortuna, dando loro dei manicaretti, potrete rialzare la loro barra della felicità e continuare gli allenamenti, in un loop un po' ripetitivo. Solamente quattro di questi mostri potranno essere schierati in battaglia, ognuno di loro attribuito ad un tasto “freccetta”: dovrete quindi scegliere bene fra attacco ravvicinato o a distanza, per avere sempre con voi la squadra più adeguata. All’inizio di ogni dungeon, per facilitare la vittoria, vengono consigliati i mostri da portare nel party. Il Compendium, inoltre, permette in ogni momento di vedere dal menu le informazioni sui mostri, i personaggi e le meccaniche di gioco.
Piantare semi diversi servirà a creare un esercito variegato, anche se alcuni tipi di mostri richiedono più tempo per il raccolto
Le giornate di gioco passano veloci tra le varie attività e solo dopo i combattimenti l’energia necessaria per lavorare il vostro campo verrà rigenerata. Per passare da un’attività all’altra, è sufficiente selezionare l’apposita casella dal menu: l’esplorazione in Farmagia è, infatti, ridotta all’osso. Il modello di gioco, infatti, sembra molto simile ad un progetto mobile, come ad esempio Fire Emblem Heroes.
L’unica sezione da "esplorare" sono i dungeon, queste stanze in successione dove per avanzare è sufficiente uccidere tutti i mostri. Le missioni che vi verranno date, sia principali che secondarie, infatti, richiederanno l’esplorazione di questi dungeon procedurali, ogni volta differenti e suddivisi su più piani. Queste aree (o meglio stanze) pullulano di mostri, ma anche di risorse e di potenziamenti temporanei, in stile rogue-like. Non solo potrete raccogliere semi e altri oggetti utili per il vostro orto, ma sarà presente un sistema di “Fairy Skill”, abilità temporanee che potenziano voi o le vostre unità fino alla fine della missione. Con una buona squadra e le skill giuste, anche dungeon all’apparenza impossibili saranno affrontabili, anche se la difficoltà del gioco non è sempre bilanciata. Soprattutto i boss di fine livello andranno affrontati con cautela e non è raro morire nel primo tentativo, dovendo così rifare tutto il dungeon da capo. Per fortuna, sono disponibili tre livelli di difficoltà, per adattarsi ai bisogni dei giocatori e nei primi due gli oggetti trovati nel dungeon non vengono persi se si viene sconfitti.
La componente visual novel del titolo è sorprendente: sono veramente numerose le scene di dialogo tra gli eroi e tra i cattivi e, grazie al doppiaggio, si tratta di una delle parti più apprezzabili di Farmagia. Un’altra divertente aggiunta è la parte dating sim: durante l’avventura, Ten dovrà formare dei patti Spirituali con delle belle sacerdotesse Elementali, ognuna con carattere, missioni e caratteristiche speciali. Per aumentare la vostra relazione, dovrete svolgere per loro delle missioni e fare dei regali, craftabili dal mercante. Grazie al pesante fan-service tipico dello stile di Mashima e alle voci delle protagoniste, si tratta di una delle parti più inaspettate per profondità e varietà di protagoniste (sono sei in totale), avvicinando il gioco ancora di più al mondo delle visual novel.
Le battaglie sono spesso caotiche per via delle numerose unità in campo e delle numerose scritte
Per quanto riguarda il combattimento, per attaccare vi basterà premere sulla freccetta corretta e i vostri mostri attaccheranno il bersaglio indicato. Per evitare gli attacchi o ridurne il danno, dovrete richiamare i mostri verso di voi, creando uno scudo protettivo, mentre alcune tecniche permetteranno di stordire i mostri e sferrare degli attacchi molto potenti di gruppo. Ma non solo: una volta riempita l’apposita barra, il protagonista e i suoi compagni (fino a 4) potranno evocare un mostro molto più grande, sferrando un attacco devastante. Quest’evocazione, però, è un po’ buttata lì: con un esercito di lupi, ad esempio, potrete evocare un unicorno e via dicendo, senza un apparente legame.
All’inizio, inoltre, verrete letteralmente sommersi di spiegazioni sulle varie meccaniche di gioco e potrà essere un po’ stressante, ma passati i primi dungeon, ci si rende conto che il combattimento è piuttosto semplice e richiede poca strategia, se non una buona tempistica per le schivate e i mostri giusti. In fin dei conti, Farmagia presenta un gameplay che potremmo definire leggero, sempre riconducibile a questo modello mobile a cui si ispira chiaramente il titolo, minato però dalla monotonia dei dungeon e dalla troppa quantità di UI (User Interface, ovvero scritte e indicazioni a schermo), creando situazioni spesso fin troppo caotiche.
Il grande problema del gameplay è la ripetitività dei dungeon: nonostante alcune musiche piacevoli inizialmente, gli ambienti e i combattimenti non variano abbastanza. Certo, avanzando nel mondo di gioco avrete a disposizione più di 200 mostri da crescere e portare in battaglia, ma le dinamiche saranno sempre quelle: lunghe esplorazioni con ambientazioni prive di fascino e boss a fine dungeon complicato artificialmente.
Tutti i membri del party parteciperanno alle evocazioni, ideali negli scontri contro i boss
Graficamente, la qualità del gioco è decisamente bassa. Ci troviamo davanti al lavoro di un team forse a budget molto ristretto, ma vedere questo titolo in vendita a quasi 50€ nel 2024 è difficile da accettare. Durante i dungeon, i modelli poligonali dei personaggi sono poveri di dettagli, quasi abbozzati, con i mostri tutti uguali che compiono le stesse azioni a ripetizione. Persino l’animazione delle evocazioni, uno dei momenti pivotali del combattimento, nasconde il nemico, con un attacco che colpisce apparentemente il vuoto. La parte più difficile da accettare è che, nonostante abbiamo avuto la possibilità di utilizzare il design di Hiro Mashima, anche i modelli 2D sono di scarso valore: idee interessanti, tantissimi personaggi, ma proporzioni del corpo non rispettate e qualità a dir poco altalenante. Siamo molto lontani dai bellissimi ritratti 2D di alcune saghe dello sviluppatore, fra le quali spicca Rune Factory, che creano da soli l’atmosfera dell’avventura.
La storia occupa un ruolo predominante assieme ai combattimenti e i numerosi personaggi, tra generali, nemici e amici d’infanzia del protagonista, sono ben caratterizzati soprattutto grazie al già menzionato doppiaggio di ottimo livello, a scelta tra giapponese e inglese. Quasi tutti i dialoghi principali sono doppiati, creando un pathos ulteriore nonostante la prevedibilità degli eventi. Purtroppo però, tra le lingue disponibili per i testi, non troviamo l’italiano. Per quanto riguarda il comparto sonoro, le musiche di battaglia sono orecchiabili, tutte di ispirazione folkloristica-fantasy, molto simili a quelle della serie anime di Fairy Tail. Una nota di merito alla opening in stile anime, che presenta i personaggi e molti dei mostri.
GIUDIZIO FINALE
Farmagia, il nuovo gioco di Marvelous, è un gioco che racchiude molteplici anime (visual novel, roguelite, allevamento di mostri e un tocco di farming sim), ma che non riesce nell’intento di distinguersi in un mercato saturo di titoli simili e di maggiore qualità. Nonostante il design di Hiro Mashima, la parte grafica è ridotta ai limiti dell’accettabile per un titolo di gamma media e il gameplay risulta piuttosto monotono alla lunga. Non adatto a chi cerca un farming game puro, Farmagia punta soprattutto sulla collezione di mostri (più di 200) e sulla storia epica ricca di personaggi e dialoghi, dove il potere dell’amicizia prevale sempre e comunque. Meritevole il doppiaggio sia inglese che giapponese.
Gioco testato su PlayStation 5.
Gioco testato su PlayStation 5.