In Giappone con Kotaro - Mostre, eventi, musei 2024 (parte 1)
Sailor Moon, Sho Kitagawa, Wonder Festival, Comiket, Gurren Lagann e Kill La Kill
di Kotaro
Anche quest'anno, ho passato le vacanze estive in Giappone, facendo un lungo viaggio di addestramento per diventare Re del Karaoke. La strada è ancora lunga e dovrò ancora fare molti viaggi, girare di locale in locale sfidando (e perdendo miseramente) cinquantenni che sembrano persone normalissime ma in realtà fanno voice training per cantare alla perfezione la canzone del film di Gundam Seed appena uscito, ma non demordo.
Nel frattempo, ho avuto modo di vedere diverse mostre su manga/anime (non tutte quelle che mi ero prefissato, causa prenotazione online impossibile da fare, ma ne sono spuntate altre mille non prevenivate nel frattempo!), visitare musei a tema e partecipare a eventi interessanti, perciò eccovi qui il consueto report, diviso in più parti non ancora numerabili vista l'elevata quantità di contenuti (e dire che mi sembrava pure di aver fatto meno cose rispetto allo scorso anno...).
TOKYO - MOSTRA DI SHO KITAGAWA
In Italia non lo conosce nessuno, dato che hanno pubblicato solo due miniserie di scarso successo, Soul Messenger e Death Sweeper, perciò non ho granché occasione di parlarne, ma sono un grande fan di Sho Kitagawa (conosciuto per puro caso perché il protagonista del suo Hotman mi somiglia terribilmente a livello fisico, e mi sono incuriosito) e nel corso dei miei viaggi in Giappone ho recuperato quasi tutti i suoi manga e persino un artbook. Chi è Sho Kitagawa? E' un autore estremamente prolifico, che fra gli anni '80 e 2000 ha scritto e disegnato almeno una ventina di manga (fra le sue opere più celebri, Nineteen e B.B. Fish, trasposte anche in OAV), debuttando come autore di shoujo manga per poi passare ai seinen. Dal sentimentale al drammatico, dal fantascientifico allo slice of life familiare, con una narrazione attenta a tematiche mature e uno stile di disegno fantastico, realistico e ricco di dettagli. Grandissimo appassionato di shoujo manga vintage, dai primi anni 2010 il maestro Kitagawa non scrive quasi più manga, ma continua a prendersi cura del suo gatto, a disegnare un sacco, a realizzare ogni anno almeno due mostre delle sue illustrazioni che vengono anche vendute ai collezionisti a un prezzo abbastanza elevato.
Fra il 19 e il 30 luglio 2024 si è tenuta a Tokyo, alla Rivest Gallery di Kichijoji, una di queste mostre. La galleria è uno spazietto molto piccolo e la mostra prevedeva tantissime illustrazioni in formato quadro, ma anche e soprattutto uno shop con cartoline, brevi manga inediti, riproduzioni delle tavole e persino illustrazioni originali vendute a caro prezzo. Da vedere era bellissima e ne ho approfittato per comprare un piccolo albetto che finirà per fare bella mostra di sè nella sezione "Sho Kitagawa" della mia libreria. Dopo neanche una settimana che ero arrivato a Tokyo, ho già potuto combinarne una delle mie, perché alla mostra ho incontrato... il maestro Kitagawa in persona, che mi ha fatto uno sketch autografato e col quale ho potuto scambiare quattro chiacchiere, dicendogli che sono un grande appassionato dei manga anni '80/'90, che sono un traduttore e che un giorno vorrei tradurre in italiano i suoi manga. Chissà...
CHIBA - WONDER FESTIVAL
Non sono un grande appassionato di figure, perciò avevo sempre snobbato il Wonder Festival, la fiera di presentazione delle nuove figure che si tiene al Makuhari Messe di Chiba. Ma un caro amico che ci tenevo molto a rivedere mi ha invitato, offrendosi addirittura di comprarmi il biglietto, perciò non ho potuto dire di no. Ho passato una giornata sommerso dalle figure di Godzilla in tutte le sue possibili versioni e altre figure di mostri vari, per la gioia del mio amico, che porta sempre con sé una figure di Biollante, un mostro nemico di Godzilla, che fa "viaggiare" qua e là per il Giappone immortalando i luoghi dei suoi viaggi (potete ammirare i suoi scatti sulla pagina Instagram Travel Trip Biollante). C'erano anche figure dei brand più di successo attualmente, da My hero academia a My dress up darling, da Kaiju 8 a Quintessential Quintuplets, senza contare un'immensità di sempreverdi robottoni, da Gundam a Yattaman, passando per numerose serie Super Sentai, e ancora Ken il guerriero, Jojo. C'era persino... una sezione dedicata a figure amatoriali per un pubblico omosessuale, con figure di omaccioni e furry vari con muscoli e batacchi in bella vista!
Gli amanti delle figure avrebbero avuto un bel po' di pane per i loro denti, io mi sono limitato a scattare un po' di foto qua e là (ne trovate qualcuna nella gallery), concentrandomi principalmente sulla zona cosplay, più piccola e concentrata rispetto a quella del più famoso Comiket (vedi sotto), ma che mi ha dato un bel po' di soddisfazioni, prima fra tutte il trovare una ragazza vestita da Dai del mio amatissimo Dragon Quest: The adventure of Dai, con la quale ho avuto modo di chiacchierare un po'.
TOKYO - GURREN LAGANN & KILL LA KILL
Dal 12 al 29 luglio 2024 si è tenuta al centro commerciale Parco di Ikebukuro una piccola mostra dedicata a Sfondamento dei cieli Gurren Lagann e Kill La Kill, due serie accomunate dallo stesso staff e da uno stile piuttosto simile, votato all'esagerazione fra azione, fanservice e divertimento. La mostra, in realtà, era davvero piccola: un paio di stanzette con decine e decine di disegni preparatori dei due anime (vietatissimi da fotografare), un paio di figure, una riproduzione del robot principale di Gurren Lagann e dell'arma della protagonista di Kill La Kill. Pur essendoci andato l'ultimo giorno, è più il tempo che ho aspettato in fila prima di entrare (circa una quarantina di minuti) che quello che ho passato dentro la mostra (non più di un quarto d'ora al massimo). La beffa? Un paio di giorni dopo, ho lasciato Tokyo per andare a Nagoya... e la mostra si era spostata lì! Avrei potuto tranquillamente evitare quei quaranta minuti di fila per farne magari di meno in un'altra città...
NAGOYA - SAILOR MOON MUSEUM
Avendoci vissuto per circa due anni, è per me obbligatorio, quando torno in Giappone, passare qualche giorno a Nagoya, per ritrovare i tanti vecchi amici che ho lasciato lì. Quest'anno la rosa dei vecchi amici che ho ritrovato si è ampliata molto, dato che abbiamo fatto una gran bella rimpatriata con gli amici della scuola di giapponese che ho frequentato lì, ma anche e soprattutto perché ho trovato ad attendermi le mie care, vecchie amiche con la marinaretta. Sailor Moon Museum, una mostra dedicata a Sailor Moon, si è tenuta al Kanayama Minami Building di Nagoya fra il 13 luglio e il 1 settembre 2024, a due passi dalla stazione di Kanayama che è uno dei luoghi della città che conosco meglio e a cui sono più legato. Una mostra di due piani che avrebbe fatto andare in iperventilazione qualsiasi fan delle guerriere Sailor.
Si inizia con una riproduzione dei vari scettri di trasformazione, per poi seguire con una sezione dedicata al manga di Naoko Takeuchi, dove la storia del fumetto veniva raccontata saga per saga raccogliendone le tavole più significative, dipinte su pareti brillantinate.
Poi, tutti gli anime, serie tv e film, in ordine cronologico di realizzazione, dalla prima serie del 1992 al recentissimo film Sailor Moon Cosmos: bozzetti, schizzi preparatori, riproduzioni delle scene più iconiche, poster, firme degli animatori, schermi che mandavano le sigle, riassunti delle trame ed elenchi di tutto lo staff.
Segue una ricchissima parte dedicata al merchandise: bambole, giocattoli, figure, costumi, peluche, scettri e spille, la statua di Serenity ed Endymion già vista nella mostra per il ventennale tenutasi a Roppongi nel 2016, vestiti ispirati alle mise delle guerriere Sailor.
La stanza successiva raccoglie i costumi utilizzati per i musical teatrali, non molto noti all'estero ma che sono stati un'istituzione in Giappone per molti anni.
Si prosegue con una stanza dedicata a Nakayoshi, la rivista che ha ospitato il manga per cinque anni, con una raccolta di tutti i numeri in cui Sailor Moon è stato in copertina, delle tavole a colori apparse su Nakayoshi, e di tutto il merchandise dedicato uscito con la rivista: borse, carte, calendari, adesivi, quaderni, tutti oggetti illustrati dall'autrice Naoko Takeuchi.
Autrice alla quale è interamente dedicato tutto il secondo piano della mostra, con un'esposizione delle sue illustrazioni a colori, alcune anche recentissime, realizzate appositamente per questa mostra o per collaborazioni e anniversari particolari degli ultimissimi anni.
La mostra si chiude con un fornitissimo shop, che ha messo a durissima prova il mio portafoglio e la mia forza di volontà, perché avrei comprato di tutto. Ho deciso di comprare Sailor Moon Raisonné, l'ultimissimo artbook di Naoko Takeuchi, venduto a un prezzo decisamente inferiore a quello in cui vengono proposti gli artbook d'epoca nei negozi dell'usato e decisamente più completo. Funge anche da catalogo della mostra e mi ha evitato di comprare diecimila cartoline solo per ammirare le illustrazioni che avrei comunque già trovato dentro il libro.
TOKYO - COMIKET
Una volta all'anno, per un motivo o per un altro, mi tocca andare al Comiket estivo. Quest'anno è stato più duro del previsto, dato che ho letto male l'orario d'apertura, arrivando con due ore d'anticipo. Una volta aperti i cancelli sono entrato subito... ma ho aspettato l'apertura per un'ora e mezza in mezzo alla gente, su un molo di Odaiba, sotto un sole talmente cocente che qualsiasi parte del mio corpo non coperta dai vestiti si è bruciata come un pollo allo spiedo!
Quest'anno sono andato completamente da solo, ma avevo un paio di obbiettivi in mente, che fortunatamente sono riuscito a compiere.
Il primo era quello di incontrare nuovamente il maestro Hisashi Kagawa, storico animatore (fra le mille cose che ha fatto, ricordiamo il character design di Fresh Precure, Tiger Mask W, Oda Cinnamon Nobunaga) che avevo già incontrato sia lo scorso anno sempre al Comiket estivo sia nel 2018 a Firenze, al Florence Fun & Japan. Non ho mai avuto modo di raccontarvi qui su Animeclick di com'è andata quel giorno a Firenze, col maestro assediato dai fan di Sailor Moon (serie per la quale ha fatto da animatore e character designer negli anni '90 e alla quale dedica ancora oggi un sacco di disegni) fatti aspettare perché il maestro ha prima parlato per mezz'ora di wrestling con me, che all'epoca stavo scrivendo la tesi di laurea e avevo bisogno di informazioni su Tiger Mask W dalla sua viva voce. Assolutamente per puro caso, quel giorno avevo deciso di indossare la maglietta di Tiger Mask W comprata in Giappone... e il maestro Kagawa indossava la stessa maglietta! E' rimasto così colpito dalla cosa che ha voluto assolutamente farsi una foto insieme a me, e va ancora in giro a raccontarlo a chiunque!
Al Comiket, quest'anno, mi ha visto passare dallo stand e mi ha chiamato, dicendomi subito di farci una foto insieme, onde evitare di dimenticarcene come lo scorso anno, e poi, prontamente, ha raccontato l'aneddoto della maglietta al maestro Junichi Hayama che disegnava allo stesso stand.
Sono stato felicissimo di reincontrare il maestro, di vedere che si ricorda ancora di me... ma mi sono dimenticato di farmi firmare i nuovi artbook che ho comprato!
Il secondo motivo che mi ha spinto al Comiket era vedere i cosplay, e uno in particolare: Nikotatsu, che seguo abitualmente su X e Instagram, e che sarebbe stato presente nei panni di Terryman da Kinnikuman.
Fortunatamente, quest'anno l'organizzazione del Comiket ha evitato che i cosplayer e il pubblico si squagliassero al sole e ha creato un'area cosplay al chiuso, più contenuta e più fresca, dov'era più facile trovare i cosplayer, perciò ho trovato in fretta quello che cercavo. Che mi ha riconosciuto, mi ha chiamato "-kun" (cosa che adoro, dato che mi fa sembrare più giovane) e abbiamo chiacchierato un bel po', interrotti solo da altre persone che volevano fotografarlo e fargli i complimenti per il suo fisico.
Seguono: io che chiedo una foto a una cosplayer della ragazza-cervo di Nokotan in cerVa di amici, solo per sentirmi rispondere con un vocione profondo da uomo; io che placco una cosplayer di Kenma Kozume dicendole che sono il traduttore dell'edizione italiana di Haikyu e lei che ha reagito chiedendomi a sua volta una foto; io che ribecco un bellissimo cosplay di Tora-san già visto al Wonder Festival e ci mettiamo a chiacchierare; io che becco un gruppo cosplay quasi al completo di Jungle no ohja Tar-chan, gli dico che gli manca un personaggio e loro che rimangono sorpresi nel vedere uno straniero che se n'era accorto.
Mancava un illustre assente: il mio amico Taichi Shimizu, bodybuilder e cosplayer che in seguito a gravi problemi di salute e una grossa operazione chirurgica manca dal Comiket dal 2019, ma si sta impegnando per poterci tornare il prossimo anno. Sono comunque riuscito a uscirci una sera a cena insieme. Sono felice che, fra i suoi mille impegni, anche quest'anno abbia trovato comunque un'oretta di tempo per mangiare un boccone con me e di questo gli sono immensamente grato. Quando tornerà a fare cosplay al Comiket, sarò come sempre in prima fila per fotografarlo.