Hitorijime My Hero - Anche i teppisti hanno bisogno di eroi! Recensione anime

Quando l’eroe di un (presunto) teppista indossa le vesti di un professore

di Arashi84

Cos’è un eroe? Una persona dai poteri straordinari? Qualcuno sempre pronto a salvarci? La persona che più ammiriamo e alla quale vorremmo assomigliare? Per Masahiro Setagawa esiste una persona che incarna tutte queste caratteristiche, il suo eroe: Kousuke Ooshiba.
Masahiro è un ragazzo che vive una difficile condizione familiare, con una madre poco attenta e il peso di responsabilità che male si addicono alla sua giovane età. Il suo carattere sottomesso lo trascina a far parte di un gruppetto di bulletti di quartiere, ma lui che sarà anche un mollaccione ma è essenzialmente un bravo ragazzo, finisce per diventarne il galoppino.
 

Settie lo chiamano, quasi come se fosse un cagnolino. Masahiro è palesemente insoddisfatto di se stesso e della piega che la sua vita pare voler prendere, ma quando davanti ai suoi occhi appare il leggendario Kumagoroshi (l’ammazza orsi) scorge in lui l’eroe che potrà cambiare la sua vita. Stringendo amicizia con Kensuke Ooshiba, Masahiro finisce per entrare fin dentro casa del suo eroe e gli chiede di diventare il suo discepolo.
Masahiro e Kousuke crescono insieme ma quell’eroe così splendente diventa per il ragazzo una presenza troppo importante, ogni giorno di più. Al contempo però, dovendo gestire questi sentimenti, il biondino diventa sempre più insicuro e il pessimismo gli insinua un tarlo in testa: gli eroi che appaiono al momento giusto per salvarti, forse non esistono. Sono solo fantasie da bambini.

In principio fu Hitorijime Boyfriend, manga di Memeko Arii che in un singolo volume raccontava le vicende di Kensuke Ooshiba e Asaya Hasekura, amici d’infanzia separatisi malamente e poi ritrovatisi da liceali. Poco tempo dopo, l’autrice crea Hitorijime My Hero, spin-off che si incentra su due personaggi secondari: Setagawa e Kousuke, rispettivamente amico e fratello maggiore di Kensuke.
L’anime di Hitorijime My Hero condensa nei primi tre episodi gli eventi di Boyfriend e per i restanti nove si concentra su My Hero, tagliando qua e là e aggiungendo elementi vari e anche piuttosto inutili.
Mentre Boyfriend riesce in qualche modo a cavarsela e anzi, la versione anime risulta migliore del manga poiché elimina alcune scene di fastidioso non-con (momenti intimi non consensuali), My Hero risulta per forza di cose un po’ monco.
 


Per quanto la storia possa essere stata leggermente rimaneggiata, con personaggi aggiunti, situazioni un po’ inutili ed eventi cronologicamente invertiti, l’anime ci presenta una storia comunque godibile e molto tenera ma essenzialmente improntata alla semplicità e al già visto. La relazione professore-studente è infatti un cliché tipico dello yaoi e dello shonen-ai, molto apprezzato sì ma che porta con sé delle tematiche standard facilmente riscontrabili in altre opere. Hitorijime My Hero è quindi una storia semplice e per nulla innovativa, quindi, cosa l’ha resa apprezzabile?

Sarebbe banale esaltare la bellezza del prof Ooshiba, la sua voce maschia e il suo atteggiamento ora da tenerone, ora da bad boy, per cui, pur apprezzando fortemente il personaggio, il punto di forza della serie è il dolce Masahiro Setagawa. Un cucciolo, a tutti gli effetti, tanto che non ci dispiace chiamarlo Settie perché la sua tenerezza è pari a quella di un dolce cagnolino. Setagawa stimola l’istinto materno, la voglia di proteggerlo e trattarlo come il prezioso che è, soprattutto nei momenti in cui si fa cogliere dalla sfiducia.
Probabilmente anche il suo eroe prova le stesse cose, ma da adulto qual è cerca di stimolarlo, a volte nel modo sbagliato, ad essere più sicuro di sé, ad avere più stima e fiducia in se stesso.
Masahiro non è una "principessina passiva" che aspetta di essere salvata dall'eroe, ma la sua visione disfattista delle cose, unita ad un animo tenero e romantico, gli imprimono su mente e cuore quella visione dell'eroe senza paura che ti salverà nei momenti critici.


Il rapporto tra Kousuke e Setagawa è tenerissimo ma non esula da alcune problematiche, vedasi la differenza di età e soprattutto i ruoli di professore e studente.
È bello vedere come in alcuni momenti il giovane Setagawa sia più maturo del prof, un po’ sadico e un po’ dispettoso.
A far compagnia alla coppia ci sono il chiassoso Kensuke e il freddo Hasekura più tanti compagni di classe e amici.
La serie è quindi un tripudio di tenerezza, scenette divertenti e momenti da batticuore.

Purtroppo però ci sono almeno due grossi problemi: il primo è la mancanza di approfondimento al background dei personaggi, soprattutto per quanto riguarda Setagawa. Possiamo dedurre la sua situazione familiare ma sappiamo poco di sua madre, di un eventuale padre e di come il ragazzo abbia vissuto la sua vita. Anche la trasformazione di Kousuke, con il passaggio da teppista leggendario e prof perfetto, è un po’ troppo lasciata all’immaginazione. Manca insomma un vero approfondimento, cosa che seppur non indispensabile, sarebbe stata gradevole. Ma il tempo è poco direte, e in 12 episodi bisogna far entrare due coppie e tanti problemi.

Il secondo difetto è un comparto tecnico davvero dozzinale, con animazioni al risparmio, chara traballante e una generale staticità del tutto. Buona invece la prova dei doppiatori, dal giovane Toshiki Masuda nei panni di Setagawa, Tomoaki Maeno (vi ricordate Haru di Super Lovers?) con il prof Ooshiba, il cool Shinnosuke Tachibana per Hasekura e il prezzemolino Yoshitsugu Matsuoka per Kensuke.
Deliziosa l’opening Heart Signal cantata da Wataru Hatano mentre la ending True Love, cantata dai quattro doppiatori principali, è troppo lenta e melensa.
 
 
Hitorijime My Hero è la tenera storia di una coppia che segue un cliché parecchio abusato nel mondo del BL ma che riesce a farsi apprezzare per la dolcezza dei suoi personaggi e una tenerezza senza pari. Non vuol essere più di quel che è.
Se le yaoiste più hardcore potranno lamentarsi della mancanza delle scene hot (invero contenute anche nel manga), la serie si rende così accessibile anche a chi non digerisce le scene esplicite, permettendogli di godere di una semplice storia d’amore.
Purtroppo viene penalizzata da un livello tecnico decisamente basso, ma in fondo, la cosa importante è che Setagawa trovi il suo eroe, e che il suo eroe sia sempre lì, pronto ad aiutarlo. 


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