Side Job: il sesso facile di Fukushima post-tsunami, dal regista di Marmalade Boy
Dopo Kabukicho Love Hotel, lo slice-of-life dopo la tragedia, narrato da Ryuichi Hiroki originario di Fukushima.
di zettaiLara
Vi presentiamo l'intervista che il regista ha concesso alla stampa e al pubblico il giorno successivo alla proiezione del film girato a Fukushima, ricordando che Ryuichi Hiroki era già stato ospite del Far East Film Festival un po’ di anni fa, presentando il film "River", girato poco dopo il disastro che ha colpito il Giappone nel marzo 2011.
Il grande terremoto che ha colpito il Giappone orientale nel 2011 e i suoi effetti sono stati al centro di diversi film, di fiction e non, ma la maggior parte di tali film è stata girata da registi che non provenivano dalla prefettura di Fukushima, la più devastata.
Ryuichi Hiroki, originario di Koriyama, Fukushima, ha riscritto il suo film River, nel 2011, affinché descrivesse gli effetti catastrofici del terremoto, ma non ha ancora esaurito l’argomento, come dimostra la sua ultima pellicola Side Job.
Ryuichi Hiroki, originario di Koriyama, Fukushima, ha riscritto il suo film River, nel 2011, affinché descrivesse gli effetti catastrofici del terremoto, ma non ha ancora esaurito l’argomento, come dimostra la sua ultima pellicola Side Job.
Marc Shilling - Far East Film Festival
Ryuichi Hiroki : "Side Job." è stato girato a Fukushima. Gli effetti del disastro continuano tutt’oggi: evacuazioni, assegnazione degli alloggi, decontaminazione… Il film fa vedere come procedono questi lavori.
La protagonista è un’eroina fuori dai canoni, con comportamenti poco nobili… Perché è stata scelta questa persona come protagonista? Perché questo atteggiamento verso il disastro?
Ryuichi Hiroki: Dopo il disastro sono stati girati diversi film su Fukushima. Personalmente, ho riflettuto su cosa potessi fare e, dopo cinque anni, ho scritto un romanzo da cui poi ho tratto questo film. Spesso mi viene detto che sono un regista da documentari, ma non è così: io faccio film di finzione. Una protagonista del genere non sarebbe andata bene per un documentario. Il suo è un nuovo approccio per andare avanti con la vita.
Side Job. ~ Trailer
Miyuki (Kumi Takiuchi) è una ex dipendente del municipio di Fukushima. Dopo lo Tsunami si è trasferita in una casa temporanea dove vive con suo padre (Ken Mitsuishi). Nei fine settimana, si reca con l'autobus a Tokyo, a Shibuya, dove lavora come prostituta.
Lei ha scritto il libro, ma la sceneggiatura del film non si basa direttamente sul romanzo…
Ryuichi Hiroki : Col romanzo ho usato una forma di espressione di un certo tipo.
Ho poi preferito avere uno sceneggiatore per il film, così da avere un punto di vista esterno rispetto al mio. Si tratta di due opere piuttosto diverse tra loro.
L’attrice che interpreta la protagonista (Kumi Takiuchi) non è molto conosciuta; l’ha scelta tramite audizioni. Come è stato lavorare con lei? Com'è stato farle esprimere i propri sentimenti con le azioni e non con le parole?
Ryuichi Hiroki: L’ho scelta perché fa l’attrice da anni. Mi ha anche detto che, se non fosse stata selezionata, avrebbe abbandonato la recitazione. Forse ha provato qualcosa di simile a ciò che prova il suo personaggio. Nonostante sia di Toyama (un'altra prefettura del Giappone, ndr), ho pensato fosse adatta alla parte, a prescindere dalla sua provenienza. Le ho chiesto di vivere per un po’ a Fukushima insieme a chi ha vissuto il disastro.
È stato difficile farle esprimere i sentimenti? Abbiamo notato che riusciva ad esprimere tutto con lo sguardo…
Ryuichi Hiroki: È vero. È una dote di questa attrice. Io non dico agli attori come debbano esprimere i sentimenti; sento la loro opinione e, pur con qualche restrizione, li lascio liberi di recitare.
Quanto tempo ci è voluto per girare il film?
Ryuichi Hiroki: Tre settimane all'incirca.
È vero che ci sono molte donne che, come la protagonista del film, lavorano nel mondo del sesso?
Ryuichi Hiroki: Anche in altri film ho usato questo espediente. Ho condotto delle ricerche ed è venuto fuori che sono molte a condurre questa vita. Ma non conosco le ragioni dietro a questa scelta: spesso non è dovuta a una questione di denaro o al voler acquisire maggior sicurezza di sé. Certo, si tratta di soldi facili, ma credo che queste donne spesso cerchino di colmare un vuoto.
Un film su una tragedia del genere è difficile… Con che spirito lo ha affrontato? Che messaggio vuole proporre?
Ryuichi Hiroki: Ho girato il mio film precedente appena dopo il disastro. Sono andato nel Tohoku chiedendomi se avessi ancora voglia di fare film. Ho sentito che dovevo fare qualcosa. Ora mi rendo conto che forse volevo registrare l’immagine di quanto ho visto: le immagini possono aiutare a ricordare.
Vuole continuare a parlare di Fukushima anche in futuro? Abbiamo l’impressione che oggi l’attenzione si stia spostando verso altro, ad esempio verso le Olimpiadi del 2020…
Ryuichi Hiroki: Questo è il mio primo film ambientato a Fukushima, nonostante le mie origini. Se dovessi trovare qualche tematica interessante, non mi dispiacerebbe continuare a parlare di Fukushima.
Abbiamo sentito dire che lei è molto severo sul set. Con l’attrice protagonista ha instaurato un rapporto particolare? Può dirci qualcosa sul suo rapporto con le attrici?
Ryuichi Hiroki: Anche lei sarebbe voluta venire qui a Udine, ma attualmente è molto impegnata con la promozione del film. Con le attrici ho un semplice rapporto professionale regista-attore.
A che cosa sta lavorando adesso?
Ryuichi Hiroki: Il 27 aprile uscirà un film basato su un fumetto (Marmalade Boy, ndr). Sto lavorando a due film, uno su un gruppo di ragazzi punk, mentre l’altro tratta di una storia d’amore. Spero possano essere presentati qui.
Dei film che ha girato tra il 2017 e il 2018, qual è il suo preferito?
Ryuichi Hiroki: Credo che il migliore sia proprio "Side Job".
Grazie per essere stato qui con noi.
Il nostro parere:
"Side Job." è un film che, in punta di piedi, accompagna lo spettatore in questo spaccato di vite quotidiane vissute dai vari personaggi, persone sopravvissute al disastro che ha colpito Fukushima nel marzo 2011, mostrando come hanno affrontato e reagito alla catastrofe e come, ancora oggi, le ferite siano tutt’altro che rimarginate. Famiglie separate non solo dal lutto, ma anche dalle pressioni economiche e sociali.
Ed è qui che si colloca la protagonista, Miyuki, una ragazza appartenente a una delle tante famiglie colpite dal disastro: una madre mai ritrovata dopo lo tsunami, un padre agricoltore che ha perso il lavoro a causa delle radiazioni che hanno contaminato i terreni, e un fidanzato che, incapace di gestire emotivamente la pressione, decide di lasciarla. È così che Miyuki sfoga il suo dolore decidendo di prostituirsi, facendo diventare questo secondo lavoro parte della sua routine.
Il film, il cui titolo originale (Kanojo no jinsei wa machigai janai) può essere tradotto in "la sua vita non ha colpa", invita a osservare con occhio attento, quasi fosse un documentario, non solo Miyuki ma tutti i personaggi che, sì, hanno subito danni inimmaginabili, ma in un modo o nell’altro riescono ad andare avanti.
Si tratta della conclusione di un capitolo drammatico della propria vita, per aprirne uno nuovo in cui il dolore non viene rimosso, ma accettato consapevolmente.
Ed è qui che si colloca la protagonista, Miyuki, una ragazza appartenente a una delle tante famiglie colpite dal disastro: una madre mai ritrovata dopo lo tsunami, un padre agricoltore che ha perso il lavoro a causa delle radiazioni che hanno contaminato i terreni, e un fidanzato che, incapace di gestire emotivamente la pressione, decide di lasciarla. È così che Miyuki sfoga il suo dolore decidendo di prostituirsi, facendo diventare questo secondo lavoro parte della sua routine.
Il film, il cui titolo originale (Kanojo no jinsei wa machigai janai) può essere tradotto in "la sua vita non ha colpa", invita a osservare con occhio attento, quasi fosse un documentario, non solo Miyuki ma tutti i personaggi che, sì, hanno subito danni inimmaginabili, ma in un modo o nell’altro riescono ad andare avanti.
Si tratta della conclusione di un capitolo drammatico della propria vita, per aprirne uno nuovo in cui il dolore non viene rimosso, ma accettato consapevolmente.
Ryuichi Hiroki (n. 1955) viene dall’industria dei film pink (su nudità o erotismo, ndr). Nel 1994, 800 Two Lap Runners lo ha fatto conoscere a livello internazionale. È considerato il regista giusto per i drammi romantici.
Nel 2015 è tornato al cinema pink con Kabukicho Love Hotel (FEFF 2015), sebbene gli altri due film realizzati quello stesso anno, A Man’s Life e Strobe Edge, siano due drammi romantici. Da allora ha continuato ad alternare lavori commerciali a progetti più personali, come Side Job. (2017), che il sondaggio fra i critici della Kinema Junpo ha incluso Side Job. nella classifica dei migliori dieci film dell’anno.
Della sua filmografia ricordiamo inoltre:
2013 – Yellow Elephant
2013 – Crying 100 Times: Every Raindrop Falls
2014 – Kabukicho Love Hotel
2015 – A Man’s Life
2015 – Strobe Edge
2017 – Policeman and Me
2017 – Side Job.
2017 – Miracles of the Namiya General Store
2018 – Ito-kun A to E (The Many Faces of Ito)
2018 – Marmalade Boy
Fonte consultata:
Far East Film Festival
Si ringrazia sentitamente lightorange per la stesura del reportage