Kumano Kodo: il pellegrinaggio sacro giapponese con più di 1000 anni di storia
Iscritto nel 2004 fra i Patrimoni dell'Umanità protetti dall'UNESCO
di Hachi194
La zona del Kumano è stata considerata sacra e associata al culto della natura fin dai tempi preistorici. Quando il buddismo arrivò in Giappone nel VI secolo questa zona divenne un luogo di addestramento ascetico e si affermò la credenza che fosse una terra pura buddista. Nel IX e X secolo furono costruiti i siti sacri che conosciamo ancora oggi. Poiché vi era la convinzione che nell'XI secolo sarebbe iniziata un'era chiamata Mappo, in cui la forza del Buddha sarebbe diminuita e le difficoltà avrebbero afflitto la società, l'Imperatore decise di fare un pellegrinaggio nella zona del Kumano per scongiurare questi tempi funesti.
Tra l'XI e il XIII secolo questi viaggi religiosi da parte della famiglia imperiale furono ripetuti quasi 100 volte! A seguito di ciò, considerando che il numero di "turisti" aveva superato di gran lunga le altre parti del Giappone, gli edifici sacri e le strutture ricettive furono costruite e migliorate una dopo l'altra.
Tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII vi furono varie lotte per il potere e questo pose fine ai pellegrinaggi imperiali, ma aristocratici e samurai continuarono a recarsi a Kumano per pregare il Buddha.
Dal quattordicesimo al diciassettesimo secolo la storia del paese fu travagliata da numerosi stravolgimenti di potere, fra samurai, famiglia imperiale e signori feudali, ma la zona del Kumono Kodo riuscì ad attraversare questi secoli senza troppi contraccolpi: essendo considerati sacri, tutti i poteri che si avvicendavano andavano a versare un obolo di ringraziamento.
Dal XVII al XIX secolo i Tokugawa riuscirono finalmente ad ottenere 270 anni di pace consecutivi: questo portò ad un aumento degli artigiani e dei commercianti con alti redditi interessati a visitare il paese e la zona di Kumano divenne meta turistica. Tutto cambiò nel 1868: il Giappone fu aperto con la forza al mondo esterno e la Restaurazione Meiji vide il crollo del sistema feudale.
Per trasformarsi rapidamente in uno stato moderno, competitivo con i paesi occidentali, la religione fu messa quasi al bando: il nuovo governo emanò un Decreto per separare shintoismo e buddismo, proibì il sincretismo shinto-buddhista e bandì del tutto lo Shugendo. Migliaia di templi furono distrutti e i complessi che incorporavano sia le istituzioni scintoiste che quelle buddiste separate forzatamente.
Conseguenza logica fu un crollo dei pellegrini che perdurò fino agli anni '90, quando si assistette ad un graduale aumento che culminò in un autentico boom quando nel 2004 l'area divenne patrimonio mondiale dell'UNESCO.
Le montagne sacre di Kumano stanno vivendo quindi una seconda giovinezza, riscoperte dai giapponesi alla ricerca delle loro radici spirituali.
L'obiettivo principale del pellegrinaggio del Kumano Kodo è quello di visitare i tre principali templi:
1) Kumano Hongu Taisha
Una lunga scalinata in pietra conduce al Kumano Hongu Taisha circondato da giganteschi alberi di cedro e cipresso. La leggenda narra che le divinità di Kumano, sotto forma di tre lune, discesero fra i rami di una gigantesca quercia situata nella zona. Originariamente situato a Oyunohara, un banco di sabbia alla confluenza dei fiumi Kumano e Otonashi, a causa di una grave alluvione nel 1889, fu distrutto e ricostruito nel sito attuale. Tutte le strade del Kumano Kodo portano a questo tempio.
2) Kumano Hayatama Taisha
Il Kumano Hayatama Taisha si trova alla foce del fiume Kumano-gawa che dalle montagne Kii arriva fino all'Oceano Pacifico. La natura dentro e intorno al santuario è parte integrante del sito: l'antico albero Nagi-no-Ki ha 800 anni ed è il simbolo del profondo legame con l'ambiente circostante.
3) Kumano Nachi Taisha
Il Kumano Nachi Taisha è un santuario shintoista situato sul monte Nachi, a circa 350 metri sul livello del mare. Ha la sua origine religiosa nell'antica adorazione della cascata di Nachi-no-Otaki. Circondata da una foresta primordiale sempreverde, alta 133 metri e larga 13, è la cascata più alta del Giappone e può essere vista da lontano nell'Oceano Pacifico.
Il santuario è utilizzato da tempo immemore per l'addestramento ascetico dai monaci montanari che praticano lo Shugendo, una religione mista di credenze straniere e indigene.
Per arrivare ai tre grandi santuari si possono seguire quattro percorsi principali, d'altronde camminare è parte integrante del viaggio spirituale di un pellegrino e mai come qui è possibile farlo, visto che nel Kumano Kodo è vietato usare bici, cavalli o altro, si deve andare esclusivamente a piedi.
1) Nakahechi: La via imperiale per Kumano
È considerato il Kumano Kodo per antonomasia. Inizia da Tanabe sulla costa occidentale della penisola di Kii e attraversa a est le montagne verso i grandi santuari di Kumano. A partire dal X secolo, questo percorso fu ampiamente usato dalla famiglia imperiale per iniziare il pellegrinaggio da Kyoto. Ad oggi è la più frequentata, grazie anche alla presenza di infrastrutture efficienti e alloggi tradizionali lungo la strada.
2) Kohechi: La via montuosa per Kumano
L'itinerario di Kohechi attraversa il centro della penisola di Kii da nord a sud, collegando il complesso del tempio buddista di Koyasan e il Kumano Hongu Taisha. Lungo 70 km, è caratterizzato da ripidi sentieri che arrivano fino ad oltre 1000 metri di altitudine, quindi è consigliato solo ad escursionisti esperti.
3) Ohechi: La via costiera per Kumano
Il percorso di pellegrinaggio corre lungo la costa verso sud da Tanabe fino al Tempio Fudarakusan-ji. Durante il periodo Edo (1603-1868), questo percorso era utilizzato sia per il pellegrinaggio che per turismo: il bellissimo paesaggio infatti attirava molti scrittori e artisti.
4) Iseji: La via orientale per Kumano
Il percorso Iseji corre lungo la costa orientale della penisola di Kii tra il Santuario di Ise-jingu e il Kumano Sanzan. Verso la fine si snoda in due direzioni: la prima, diretta al Santuario di Kumano Hongu Taisha, si sviluppa in 19 tappe per un totale di circa 200 km, mentre la seconda, diretta al santuario Hayatama-taisha, si sviluppa in 16 tappe per un totale di circa 160 km.
L'uso di questa strada ebbe la sua punta massima nel periodo Edo (1603-1868) con il crescente numero di pellegrini al Santuario di Ise-jingu. Dopo aver reso omaggio a Ise infatti i devoti continuano la strada fino a Kumano. Per evitare l'erosione causata dalle forti piogge, ampie sezioni del percorso sono state pavimentate con pittoreschi ciottoli. Il tragitto è molto variegato e prevede passi di montagna, foreste di bambù, campi di riso terrazzati e spiagge.
Fonte consultata:
KumanoKodo