Anche se il mondo finisse domani: recensione e unboxing dell'edizione blu ray

Dal 24 settembre disponibile in home video doppiato in italiano ad opera di Anime Factory

di Ironic74

Il tema degli universi paralleli ormai è un grande classico di film, serie tv e ovviamente anche anime e manga. E se ci fosse un altro te là fuori che magari non ama gli anime, guarda il Grande Fratello e ha successo con le donne? E cosa succederebbe se tu e il tuo io alternativo vi incontraste?

Questa è la premessa dietro "The Relative Worlds", il nuovo film anime in CG, scritto e diretto da Yuhei Sakuragi, già responsabile CG di Kemushi no Boro del Premio Oscar Hayao Miyazaki per Studio Ghibli,  andato in sala in Giappone il 25 gennaio 2019 e che ora Anime Factory ci porta direttamente in home Video con il titolo Anche se il mondo finisse domani 
 


 
La trama riprende buona parte della storia già vista in ONA del 2017, diretta dallo stesso regista. Shin e Kotori sono entrambi studenti al terzo anno delle superiori. Shin ha perso la madre quando era piccolo e da allora ha la tendenza a chiudersi in sé stesso mentre Kotori è l'amica d'infanzia che si è sempre presa cura di lui. Solita commedia scolastica fatta di amori e fraintendimenti? Qualcosa in realtà ci fa pensare che non sia così, troppe le morti inspiegabili che si succedono a partire proprio dalla madre del protagonista fino ad arrivare al padre. E come se non bastasse, proprio mentre il povero Shin sta per rivelare il suo amore all'amica arriva di colpo un altro se stesso a scombussolargli la già non facile situazione, insieme ad un paio di robot senzienti, che ricordano due celebri sorelle di un noto isekai. Sono tutti abitanti di un Giappone parallelo, un impero dilaniato dalla guerra che sembra un mix tra Giappone feudale e Star Wars.


Senza fare ulteriori spoiler, dico solo che i due universi parallelli sono la causa delle morti inspiegabili e che spetterà quindi al protagonista salvare il suo mondo e non solo.
Fan della fantascienza e del mistero incuriositi ne abbiamo? "The Relative Worlds" sembrerebbe pane per i loro denti, a patto che si riescano a superare l'abbondanza dei più classici cliché degli anime uniti a una sceneggiatura che non sempre riesce a dosare bene i tempi, come l'incipit degli universi paralleli che arriva ad un certo punto come uno spiegone quando lo spettatore, specialmente quello più avvezzo, ha in realtà già capito da solo come stanno i fatti.
Da dinosauro legato agli anni 80/90 non ho potuto non notare quanto poi questo film sia debitore della saga di Robocop, non solo dal punto di vista contenutistico ma anche d'immagine: c'è un forte profumo di "Hasta la vista Baby" dall'inizio alla fine, notare anche solo le armi usate dai cattivi per capire cosa intendo...


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Dal punto di vista grafico arrivano le note più interessanti ma anche forse più indigeste per l'anime fan duro e puro. Le scelte di Craftar Studios, e del regista sono quelle di utilizzare alcune interessanti tecnologie di ultima generazione per l'animazione in 3D. La compagnia tech Preferred Networks, è  parte del comitato di produzione dell'opera e ha procurato allo staff due software di deep-learning: DesignChainer e MotionChainer.

DesignChainer, grazie alla sua tecnologia deep-learning, riesce a reinterpretare i suggerimenti (input) di design applicati ai disegni tramite una tecnica denominata "astrazione". Il software registra il design iniziale e, applicando vettori astratti ed altre funzionalità, interpreta il movimento tridimensionale del disegno nel tempo. L'immagine qui sotto è la testa di Armatik, personaggio del film; a sinistra nella sua versione originale, mentre a destra è proposta la versione astratta creata da DesignChainer.




 



MotionChainer, invece, è stato utilizzato per ricreare scene affollate. Alla luce del fatto che le scene in cui compare una folla di persone che si muove richiedono un enorme dispendio di tempo da parte degli animatori, Preferred Network sostiene che via software il tempo venga notevolmente diminuito, senza bisogno dell'input di nessun animatore. La compagnia ha dichiarato che MotionChainer è in grado di ricreare in modo semplice una folla di 1000 persone. 
 
 
E' evidente, come ribadiamo spesso, che l'industria dell'animazione giapponese stia inevitabilmente abbracciando le nuove tecnologie che potrebbero ridurre i costi di produzione e le ore di lavoro dei vari animatori. Questo film ne dimostra però ancora qualche limite portando sullo schermo personaggi a volte troppo legnosi nei movimenti per delle animazioni non del tutto convincenti a dispetto invece degli ottimi fondali, vivacemente colorati e di una discreta OST impreziosita dalla theme song, intitolata "Ashita Sekai ga Owaru Toshitemo" e cantata da Aimyon



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Di buona fattura il doppiaggio italiano dove ho trovato molto azzeccata la voce di Emanuela "Violet Evergarden" Ionica su Miko, un personaggio "robotico" ma molto più umano degli altri protagonisti a mio avviso, come quella di Sara Labidi su Riko. Le due nuove giovani colonne del doppiaggio anime in coppia, speriamo succeda spesso visto la loro bravura.


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Questo film è disponibile in home video dal 24 settembre 2020 (DVD e Blu-ray) con un booklet esclusivo di 24 pagine con interviste a regista e doppiatori, approfondimenti, gallerie personaggi e scenari e 6 Card da collezione.


DATI TECNICI BLU RAY

Durata: 94 minuti (Extra esclusi)
Video: 1080p @24 1.78:1
Audio: Italiano 5.1 DTS-HD Master Audio, Giapponese 5.1 DTS-HD Master Audio
Sottotitoli: Italiano
Extra:
- Trailer
- Original Preview
- TV Commercial
- Teaser
- Booklet esclusivo di 24 pagine con interviste a regista e doppiatori, approfondimenti, gallerie personaggi e scenari.
Contenuti Speciali: 6 Card da collezione

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Uno sguardo al Blu Ray nel video qui sotto. In Gallery trovate l'unboxing di questa nuova release targata Anime Factory.

 


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