Hot Road: prime impressioni sull'iconico manga di Taku Tsumugi
Una storia di formazione senza filtri: la rabbia, la solitudine, la disobbedienza di una generazione incompresa degli anni '80
di zettaiLara
Entrambi i volumi raccolgono due dei tankobon originali.
Non si riesce a trovare un personaggio positivo, non ci si affeziona molto a loro, dato che risultano tutti un po' freddi e spesso per un motivo o per un altro si fa anche fatica a inquadrare "chi è chi". La lettura è spesso pesante, un po' per i temi trattati e un po' per le tavole non sempre chiarissime.
Stilisticamente sono tantissimi gli echi di Megumi Mizusawa, Aoi Hiiragi, Miho Obana, la prima Ai Yazawa (tutte autrici della stessa scuderia di Taku Tsumugi, la Shueisha), per una storia che è un po' un Tre metri sopra il cielo di tanti anni fa, dove alla nostra Roma si sostituisce un'affascinante Yokohama.
Hot Road perplime e allo stesso tempo affascina, ti fa odiare i suoi personaggi ma ti fa desiderare per loro un lieto fine. Un manga che si nutre di contraddizioni, come quella rappresentata da questi quattordicenni che vanno in moto a fare risse, che cercano il loro posto nel mondo nel modo sbagliato ma con un certo calore. Una proposta decisamente particolare da parte di Dynit, difficile da inquadrare ma a suo modo degna di nota.
Attraverso gli occhi di Kazuki, Hot Road ci mostra un mondo fatto di luci e ombre, corse, risse, amori.
Il lettore segue le vicende di questa giovane ragazza, la sua solitudine e i tormenti tipici dell’adolescenza. Tuttavia, l’opera svela in modo più ampio la condizione di tanti giovani che riversano nella strada le proprie frustrazioni e in qualche modo cercano di fuggire a situazioni familiari molto difficili, spesso degenerando in atti estremi e mettendo in gioco la loro stessa vita.
A volte non è semplice seguire il corso degli eventi narrati, a causa di dialoghi molto serrati combinati a un tratto spesso etereo che, se da un lato dona una certa delicatezza ai personaggi e alle scene, dall'altro a volte rende complicato il passaggio da una vignetta all'altra. Nonostante ciò, la storia risulta coinvolgente per chi è alla ricerca di un’opera di formazione dai toni vintage.
Kazuki ha "già" quattordici anni, si sente una giovane donna in procinto di sbocciare, sentire e percepire, una persona in grado di fare cose "da adulti" quando arriva a conoscere i ragazzi di una band di teppisti motociclisti e frequentarne regolarmente la compagnia in favore di una vita notturna, dai ritmi sballati, senza regole, senza capo né coda, senza alcun vero rifugio cui fare ritorno, nessun luogo da poter chiamare veramente casa.
Kazuki ha "solo" quattordici anni, tuttavia; non abbastanza per impedirsi di cadere nel baratro che si porta dentro sin da bambina, figlia indesiderata di una madre assente e di un padre inesistente.
Sentirsi rifiutata dalla madre è, per Kazuki, come sentirsi rifiutata dal mondo intero: allora tanto vale farlo per davvero, divenire una di quelli rifiutati dalla società perché allergici alle regole. La ragazzina cerca strenuamente di tingersi i capelli, di mostrare una forza che non le appartiene, di affascinare il teppista Haruyama proprio in quanto colei "che non piange mai."
E' un vortice che annulla e recide lentamente ogni cosa, in verità, e che lascia anche il lettore preda di uno struggimento persistente e di una sorda malinconia.
Difficile dire come si esce dalla lettura di una storia così, che ricama vicende di giovani allo sbando attraverso un tratto grafico delicato ed etereo che si sfalda, talora su tavole troppo concitate e confuse per essere chiare nel loro intento; il disegno sembra ricordare le atmosfere invero più pacate e serene dei manga di Aoi Hiiragi (Sussurri del Cuore) o Megumi Mizusawa (Hime-chan no Ribbon), eppure Hot Road è quanto di più diverso vi possa essere, e il contrasto al confronto è quasi spiazzante. Sono tutte opere, queste, figlie di una medesima epoca ma al contempo emblemi di uno shojo manga che stava compiendo mirabili capriole stilistiche e tematiche in quel periodo.
Ammalianti, allo stesso tempo, le fedeli riproduzioni grafiche che talora sottraggono la scena ai personaggi, in particolare con il richiamo alla libertà, al sogno e al miraggio suggerito dall'evocazione ripetuta del mare con l'isoletta di Enoshima; tutti dettagli, questi, che ci permettono di inquadrare la storia tra Yokohama e la baia di Shonan, già sfondo di bande di teppisti in opere coetanee di Hot Road, come il GTO o lo Shonan Junai Gumi di Tohru Fujisawa.
Per la sua collocazione storico-temporale, per il pubblico cui è stata scritta e per la franchezza con cui racconta vicende così poco edificanti eppur dotate di un certo oscuro fascino, Hot Road è un manga come pochi altri, reticente a svelarsi e sfuggente anche nei confronti dei suoi stessi lettori. Forse proprio da qui nasce la sua fama, i cui echi a distanza di anni non si sono ancora spenti, e forse proprio per questo ci giunge l'occasione oggi di poterlo leggere anche nel nostro Paese, benché l'edizione collocata al prezzo di euro 29,90 per un doppio volume di 400 pagine poco si presti ad essere ben accolta dai più.
Vi presentiamo anche il nostro video curato da Aphrodite Urania uscito proprio oggi!
Hot Road 1
Shojo vintage anni Ottanta! Uno degli shojo più rappresentativi degli anni Ottanta, un classico da milioni di copie vendute, incentrato sulla vita di alcuni adolescenti e della loro ribellione alla società degli adulti. Ambientato nello Shonan, nel mondo delle bande di motoclisti, Hot Road è una storia di formazione che dà voce a una generazione di giovani incompresi che fa fatica a trovare il suo posto nel mondo.
Prezzo: 24,90 €
Totale voti: 8 0 1
CloveRed
Primo volume molto bello, interessante e drammatico, anche se in alcuni punti mi è risultato un poco troppo "pesante" (soprattutto per colpa di tutte quelle parole non dette). Il tratto accennato dell'autrice è piacevolissimo e d'effetto. Ottimo ^^
17/05/2021
Utente64390
Un manga veramente particolare che però riesce in ogni modo a conquistarti. Una storia di ragazzi con problemi personali da cui scappano attraverso risse con altre gang e con sfide piuttosto spericolate. Disegno scarno ma che ha un suo fascino.
03/01/2021
2247
Un gradevole romanzo passionale, che mescola i toni accesi e furenti tipici del mondo dell'adolescenza a quelli tenui e soffusi del melodramma sentimentale. Sia narrativamente che graficamente parlando.
04/12/2020
zettaiLara
Sguardi assenti, il terribile bisogno di essere riconosciuti da famiglie mai esistite, allo sbando ben prima dei figli che si rifugiano in risse, azioni spericolate, gang e sfide all'ordine del giorno. Un quadro spiazzante attraverso disegni eterei.
02/12/2020
Kotaro
Un "Tre metri sopra il cielo" vintage e in salsa di soia, capace di suscitare diverse sensazioni contrastanti. E' una lettura abbastanza pesante e complicata, ma ha un suo fascino tutto particolare in qualche modo.
01/12/2020
lightorange
Una storia fatta di luci e, soprattutto, di tante ombre. Molto affascinante e allo stesso tempo pesante per i diversi temi trattati. È sicuramente una lettura particolare, che va digerita poco alla volta.
29/11/2020
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
---|---|---|
Hot Road 1 | € 24.90 | Dynit |
Hot Road 2 | € 29.90 | Dynit |
d111
Edizione atroce di un manga fenomenale, che sicuramente non si meritava di essere sprecato in una orrible edizione 2 in 1
15/05/2023