Anime Factory: Shinko e la Magia Millennaria in home video da aprile
Il film, presentato a Lucca Comics nel 2019, sarà finalmente reso disponibile sia in DVD che Blu-ray a cura di Anime Factory
di Kean
Ci troviamo dunque nella primavera del 1955 a Mitajiri nella prefettura di Yamaguchi: Shinko Aoki ha nove anni ed è cresciuta con le storie del nonno riguardanti la vita di quei luoghi un millennio prima. Ma ci troviamo anche, al contempo, in un epoca remota distante mille anni, di quando la principessina Nagiko Kiyohara viveva in quello stesso villaggio, all'epoca in cui l'area era conosciuta come provincia di Suō con capitale Kokuga. Shinko rivede quei tempi, quella bimba e le sue vicende. Secondo la ragazzina, la propria capacità di vedere nel passato è un potere che le deriva dal ciuffo che si ostina a rimanere ribelle sulla testa e che lei chiama "ghiribizzo", mentre in lingua originale è "mai mai", da cui il riferimento nel titolo.
Frattanto l'amicizia con Kiiko Shimazu, studentessa appena trasferitasi dalla capitale Tokyo, sembra del tutto fuori discussione poiché le due bambine sono diverse come il giorno e la notte: tanto è compita, beneducata ed introversa Kiiko, quanto Shinko non fa mistero della propria esuberanza e del volitivo carattere da maschiaccio. E tuttavia, ambedue paiono trovare della complementarietà l'una nell'altra, e complice anche una scatola di cioccolatini ripieni al whisky, stringeranno un legame che le porterà ad abbeverarsi ed imparare dalle rispettive differenze culturali, crescere insieme, affacciarsi alla vita degli adulti e scoprirne le note dolciamare.
Frattanto l'amicizia con Kiiko Shimazu, studentessa appena trasferitasi dalla capitale Tokyo, sembra del tutto fuori discussione poiché le due bambine sono diverse come il giorno e la notte: tanto è compita, beneducata ed introversa Kiiko, quanto Shinko non fa mistero della propria esuberanza e del volitivo carattere da maschiaccio. E tuttavia, ambedue paiono trovare della complementarietà l'una nell'altra, e complice anche una scatola di cioccolatini ripieni al whisky, stringeranno un legame che le porterà ad abbeverarsi ed imparare dalle rispettive differenze culturali, crescere insieme, affacciarsi alla vita degli adulti e scoprirne le note dolciamare.
Di seguito trovate un estratto della nostra recensione curata da zettaiLara, seguito dal cast di doppiatori italiani:
Prodotto da Mad House e distribuito da Shochiku, il film è arrivato nei cinema giapponesi il 21 novembre 2009 e lì vi è rimasto per un tempo sorprendentemente lungo, pari a sette mesi circa. Per l'Italia ricordiamo invece che la pellicola era giunta in anteprima nazionale doppiata alla più recente edizione del Giffoni Film Festival.
Nella presentazione al film dello scorso 1 novembre presso il Cinema Astra di Lucca, Gualtiero Cannarsi e il traduttore Francesco Nicodemo hanno fornito agli spettatori pochi elementi, gli stessi che poteva avere il pubblico giapponese all'epoca dell'uscita nei cinema del film. Si tratta del capolavoro del regista Sunao Katabuchi, docente d'arte a Tokyo, che oggi conosciamo soprattutto per la direzione de In questo angolo di mondo (Kono sekai no katasumi ni), ma che è stato in verità assistente di Hayao Miyazaki sin dagli esordi, già dai tempi de Il Fiuto di Sherlock Holmes.
Apprendiamo, inoltre, che Kiki - Consegne a domicilio avrebbe inizialmente dovuto essere diretto da Katabuchi, ma poi Miyazaki intervenne segnalando che avrebbe voluto fare tutto da sé. Katabuchi, anziché essere sdegnato di essere stato estromesso, è rimasto a lavorare al suo fianco come aiuto regista, ed è segnalato nei credits come tale.
In Shinko e la magia millenaria Sunao Katabuchi cura la regia e la sceneggiatura di un soggetto originale altrui, poiché il film è tratto infatti dal libro del 2004 Maimai Shinko (マイマイ新子) di Nobuko Takagi, acclamata scrittrice che ha conseguito in patria il 90° Premio letterario Akutagawa nonché il 35° Premio Tanizaki, e per i suoi contributi è stata inoltre insignita del premio come "bunka kōrōsha", ovvero Personalità dagli Alti Meriti Artistici. A sua volta, il testo originale è una versione romanzata dell'autobiografia della Takagi, nata nella prefettura di Yamaguchi nel sud del Giappone, dov'è ambientata la storia del film.
In questo gioco di continui rimandi siamo in verità solo agli inizi: il film ne è un tripudio, dal momento che la storia è ambientata in un passato collocato su piani temporali diversi, uno dei quali richiama parzialmente il testo letterario Le Note del Guanciale (Makura no Soshi) della poetessa Sei Shōnagon.
Quello di Shinko e la magia millenaria è un percorso complessivamente dai ritmi pacati, che scorre in scioltezza dall'inizio e sino alle ultime battute del film; i personaggi e le loro interazioni sono gradevoli, la storia evolve mescolando abilmente temi e toni, ed a livello visivo la pellicola è piuttosto gratificante.
I diversi piani di lettura su cui gioca l'opera non sono tutti di facile o rapido accesso allo spettatore occidentale medio, che però non si vede pregiudicate le possibilità di gradimento generale del film. Si vede restituita, soprattutto, la sensazione che si tratti di una storia molto giapponese ma dai temi al tempo stesso molto universali, e per ambedue le ragioni sarà difficile giungere alla fine senza uscirne decisamente arricchiti, su molteplici livelli.
L'adattamento in lingua italiana ricorda quello già udito nei film dello Studio Ghibli, benché stavolta in misura meno marcata: il linguaggio utilizzato cerca di rimandare da un lato alle complessità del testo letterario originale della Takagi, senza perderne allo stesso tempo le espressioni dialettali, poste in evidenza perlopiù attraverso volute allungamenti di vocali o sillabe.
A livello di doppiaggio, il lavoro di Chiara Fabiano su Shinko e di Vittoria Bartolomei su Kiiko è molto buono, con voci vivaci che ben esprimono al contempo le differenze caratteriali tra le due bambine; anche il tono annoiato ma volitivo di Nagiko si percepisce piuttosto bene nell'interpretazione di Carolina Gusev, e in generale ognuno dei tanti personaggi che s'incontrano durante la narrazione assume un'adeguata incarnazione in italiano per tramite del proprio doppiatore.
Nella presentazione al film dello scorso 1 novembre presso il Cinema Astra di Lucca, Gualtiero Cannarsi e il traduttore Francesco Nicodemo hanno fornito agli spettatori pochi elementi, gli stessi che poteva avere il pubblico giapponese all'epoca dell'uscita nei cinema del film. Si tratta del capolavoro del regista Sunao Katabuchi, docente d'arte a Tokyo, che oggi conosciamo soprattutto per la direzione de In questo angolo di mondo (Kono sekai no katasumi ni), ma che è stato in verità assistente di Hayao Miyazaki sin dagli esordi, già dai tempi de Il Fiuto di Sherlock Holmes.
Apprendiamo, inoltre, che Kiki - Consegne a domicilio avrebbe inizialmente dovuto essere diretto da Katabuchi, ma poi Miyazaki intervenne segnalando che avrebbe voluto fare tutto da sé. Katabuchi, anziché essere sdegnato di essere stato estromesso, è rimasto a lavorare al suo fianco come aiuto regista, ed è segnalato nei credits come tale.
In Shinko e la magia millenaria Sunao Katabuchi cura la regia e la sceneggiatura di un soggetto originale altrui, poiché il film è tratto infatti dal libro del 2004 Maimai Shinko (マイマイ新子) di Nobuko Takagi, acclamata scrittrice che ha conseguito in patria il 90° Premio letterario Akutagawa nonché il 35° Premio Tanizaki, e per i suoi contributi è stata inoltre insignita del premio come "bunka kōrōsha", ovvero Personalità dagli Alti Meriti Artistici. A sua volta, il testo originale è una versione romanzata dell'autobiografia della Takagi, nata nella prefettura di Yamaguchi nel sud del Giappone, dov'è ambientata la storia del film.
In questo gioco di continui rimandi siamo in verità solo agli inizi: il film ne è un tripudio, dal momento che la storia è ambientata in un passato collocato su piani temporali diversi, uno dei quali richiama parzialmente il testo letterario Le Note del Guanciale (Makura no Soshi) della poetessa Sei Shōnagon.
Quello di Shinko e la magia millenaria è un percorso complessivamente dai ritmi pacati, che scorre in scioltezza dall'inizio e sino alle ultime battute del film; i personaggi e le loro interazioni sono gradevoli, la storia evolve mescolando abilmente temi e toni, ed a livello visivo la pellicola è piuttosto gratificante.
I diversi piani di lettura su cui gioca l'opera non sono tutti di facile o rapido accesso allo spettatore occidentale medio, che però non si vede pregiudicate le possibilità di gradimento generale del film. Si vede restituita, soprattutto, la sensazione che si tratti di una storia molto giapponese ma dai temi al tempo stesso molto universali, e per ambedue le ragioni sarà difficile giungere alla fine senza uscirne decisamente arricchiti, su molteplici livelli.
L'adattamento in lingua italiana ricorda quello già udito nei film dello Studio Ghibli, benché stavolta in misura meno marcata: il linguaggio utilizzato cerca di rimandare da un lato alle complessità del testo letterario originale della Takagi, senza perderne allo stesso tempo le espressioni dialettali, poste in evidenza perlopiù attraverso volute allungamenti di vocali o sillabe.
A livello di doppiaggio, il lavoro di Chiara Fabiano su Shinko e di Vittoria Bartolomei su Kiiko è molto buono, con voci vivaci che ben esprimono al contempo le differenze caratteriali tra le due bambine; anche il tono annoiato ma volitivo di Nagiko si percepisce piuttosto bene nell'interpretazione di Carolina Gusev, e in generale ognuno dei tanti personaggi che s'incontrano durante la narrazione assume un'adeguata incarnazione in italiano per tramite del proprio doppiatore.
CAST:
- AOKI SHINKO – Chiara Fabiano
- SHIMAZU KIIKO – Vittoria Bartolomei
- AOKI KOUTARO – Luca Biagini
- AOKI NAGAKO – Benedetta Ponticelli
- AOKI MITSUKO – Anita Ferraro
- AOKI HATSUE – Barbara Castracane
- AOKI TOUSUKE – Edoardo Stoppacciaro
- SIGNOR SUZUKI – Massimiliano Virgilii
- SIGNOR SHIMAZU – Raffaele Carpentieri
- KIYOHARA NAGIKO – Carolina Gusev
- KIYOHARA NO MOTOSUKE – Silvio Anselmo
- TATARA KEN – Pierluigi Astore
- SHICHIRO – Leonardo Caneva
- SENKO – Agnese Marteddu
- MADRE DI SENKO – Tiziana Martello
- SUZUKI TATSUYOSHI – Riccardo Suarez
- MARUKI SHIGERU – Mattia Fabiano
- MITSURU – Tito Marteddu
- TACHIKAWA IPPEI – Diego Follega
- HITOSHI – Vittorio Thermes
- YOSHIOKA KIMIKO – Luna Iansante
- MAESTRA MURAKAMI HIDZURU – Rossa Caputo
- MAESTRO HANADA – Nicola Braile
- SIGNOR FUJIIWARA – Gaetano Lizzio
- ARCHEOLOGO – Gianluca Solombrino
- SIGNOR EJIMA – Mauro Magliozzi
- SIGNOR YOSHIMURA – Guido Sagliocca
- BOSS YAKUZA – Stefano Thermes
- BIONDA DEL BAR CALIFORNIA – Cristina Poccardi
Edoardo Benedetti, Fabiola Bittarello, Christian Borromeo, Giovanni Caravaglio, Veronica Cuscusa, Daniele DeLisi, Luca Ghillino, Dario Follis, Carmen Iovine, Giulia Lozi, Alessandro Messina, Sarah Nicolucci, Mirta Pepe, Arianna Polidori, Germana Savo, Serena Sigismondo, Francesca Teresi, Annalisa Usai, Rachele Vaganrelli.
La versione completa della recensione, dove è inoltre presente il dibattito tra il pubblico, Gualtiero Cannarsi e Francesco Nicodemo, potete visionarla cliccando qui.
Fonte Consultata:
Anime Factory