Majo no Tabitabi: il viaggio oltre la destinazione - Recensione

Un magico viaggio in compagnia di una carinissima strega

di tenshi5100

Lassù, nell'azzurro cielo, c'è una maga che solca i venti sulla sua fidata scopa. La sua chioma è color cenere, in testa porta un grosso cappello appuntito e sul petto un maestosa spilla che le conferisce il titolo di strega. Chi sarà mai questa ragazza bellissima e solare che in maniera spensierata vaga fra le nuvole? Esatto, è Elaina!
 
Majo no Tabitabi

Quello qui sopra è a grandi linee il classico incipit delle avventure di Elaina, una giovane e talentuosa strega che gira per il mondo alla ricerca di nuovi posti da esplorare e ammirare con i propri occhi. Se questo nome non vi dice nulla, allora non c'è da preoccuparsi. Siamo qui a posta per parlare di Majo no Tabitabi, ovvero l'opera che raccoglie tutte le esperienze e i viaggi vissuti di questa maghetta un po' speciale. Siete pronti a fare le valigie e tuffarvi all'interno di questo mondo tutto da scoprire? Preparatevi bene, perché la nostra non sarà una semplice gita di piacere.

Majo no Tabitabi (conosciuto anche con il titolo inglese Wandering Witch - The Journey Elaina) nasce in origine come romanzo scritto e autoprodotto da Jougi Shiraishi. Nel 2016 l'opera diventa una light novel pubblicata dalla casa editrice giapponese SoftBank Creative e che al momento può vantare 15 volumi. Le illustrazioni originali sono realizzate da Azure. Nell'autunno del 2020 è andato in onda un adattamento animato di 12 episodi prodotto dallo studio C2C.
 
Majo no Tabitabi

Un po di trama ve l'abbiamo già accennata nell'introduzione, ma è giusto approfondirla per capire che genere di racconto è Majo no Tabitabi. La protagonista Elaina è una giovane fanciulla con due grandi passioni: la magia e la letteratura. Grazie ad un talento per le arti magiche a dir poco invidiabile, diventerà già all'età di 15 anni una strega a tutti gli effetti, riconosciuta con il titolo di Ashen Witch, la Strega Cinerea. È inoltre un'accanita lettrice di libri, in special modo quelli di narrativa. Sarà proprio grazie a una serie di romanzi, "Le Avventure di Nike", che Elaina deciderà di salutare casa per imbarcarsi in un viaggio senza meta, alla scoperta di posti lontani. La storia di Majo no Tabitabi, infatti, non prevede né il raggiungimento di uno scopo preciso e né è mossa da grandi eventi che influenzano il mondo della protagonista. Abbiamo davanti una storia episodica, dove ogni racconto è quasi sempre scollegato dagli altri. In ogni nuovo luogo visitato da Elaina, c'è sempre una nuova favola diversa che viene raccontata.

Il tipo di storie che Elaina vive in prima persona e la gente che lei va incontrando di città in città cambiano a seconda della località. Ogni angolo di mondo visitato dalla Strega Cinerea ha la sua storia, le sue consuetidini e i suoi costumi. Majo no Tabitabi ci porta all'interno di un universo fantasy abbastanza ampio e variegato: paesi abitati da maghi, nazioni cadute in rovina, borghi invasi dai banditi e così via. Nei vari episodi, Elaina verrà coinvolta nelle vicissitudini, alcune piuttosto "oridinarie" e altre addirittura tragiche, che la gente del luogo vive ogni giorno, imparando a conoscere le esperienze personali dei vari abitanti. Da saggia viaggiatrice qual è lei, la nostra strega dai lunghi capelli bianchi cercherà il più possibile di mantenere le distanze da ciò che le accade intorno e di non creare scompiglio in ogni dove provando a far ragionare gli estranei secondo la sua logica. Elaina è una ragazza con le proprie convinzioni (e ci mancherebbe altro!), la quale però sa leggere l'atmosfera e ritenere opportuno il caso in cui è possibile agire con discrezionalità o meno. Il suo ruolo è, in teoria, quello dell'osservatore-viaggiatore, colui che narra ciò che vede da una posizione super partes, una figura molto presente all'interno della narrativa e che già abbiamo ritrovato a più riprese anche in altri prodotti dell'animazione nipponica. Pure se, bisogna dirlo, la personalità della protagonista va oltre questo compito "prefissato".
 
Majo no Tabitabi

Per capire meglio questo passaggio, andiamo ora ad analizzare la stessa Elaina in qualità di personaggio e la sua posizione all'interno della storia, più centrale che mai, essendo lei non solo la protagonista ma anche la voce narrante che racconta gli eventi principalmente dalla sua prospettiva. Innanzitutto, bisogna ribadire nuovamente un concetto importante. Elaina è una semplice viaggiatrice. Non è un'eroina in viaggio a salvare il mondo o la prescelta che sconfiggerà il male, bensì una comune maga che dovrà districarsi in un mondo pieno di insidie e pericoli che molto spesso vanno oltre la sua sfera di competenza. Il suo è un carattere ben delineato che abbraccia sia punti di forza che debolezze, e lei stessa, seppur è consapevole di essere una talentuosa strega, sa riconoscere i propri limiti. Questo si traduce in un approccio molto guardingo nei confronti di ciò che la circonda, anche perché quando si viaggia da soli bisogna sempre tenere gli occhi aperti: non sappiamo mai chi possiamo ritrovarci davanti. Elaina è inoltre consapevole del fatto che lei è comunque una straniera in terra straniera e qui torniamo al discorso di prima: la tolleranza del diverso. Elaina si ritroverà frequentemente a essere in disaccordo con gli abitanti dei vari paesi, ma si rivolgerà a tutti con il rispetto dovuto. La Strega Cinera appare come un essere umano in tutto e per tutto, e non come una fredda osservatrice.

È sempre molto interessante vedere in un anime moderno un personaggio principale che si attiene a una mentalità da realista. C'è però da dire che abbiamo anche un discreto cast di personaggi secondari di tutto rispetto. A partire ovviamente da Fran, la strega sotto la quale Elaina diviene apprendista e inizia a crescere anche come individuo. La storia loro rapporto è tutt'altro che banale ed infatti è fondamentale per lo sviluppo e la caratterizzazione della Strega Cinerea, oltre che ad essere un ottimo incipt d'impatto, sia visivo che emotivo, per la serie anime. Altro personaggio abbastanza ricorrente è Saya, una ragazza che vuole diventere strega e che ammira (in maniera quasi morbosa) la sua senpai Elaina. C'è davvero molto da discutere sulla relazione (a senso unico) fra le due, perché di fatto è possibile percepire qualche "sensazione yuri" nelle atmosfere dell'anime. Ad ogni modo, tocca agli occhi degli spettatori decidere cosa guardare nelle loro particolari interazioni.
 
Majo no Tabitabi

Per quanto riguarda invece i personaggi che si trovano al centro dei vari racconti nei quali verrà coinvolta Elaina, bisognerà procedere episodio per episodio. Nell'anime di Majo no Tabitabi si alternano novelle leggere, a volte anche spensierate e dai risvolti divertenti, con altre che sono al limite della tragedia e del grottesco. Fra una puntata e l'altra ci sono casi in cui si sente parecchio una discrepanza fra i toni e le tematiche. Di sicuro, vista anche la mole di scenari diversi presenti, ci sono storie più accattivanti di altre, a prescindere dalle diverse situazioni. Non tutti gli episodi possono risultare equamente entusiasmenti, e questo potrebbe dipendere anche dalla soggettività dello spettatore. Possiamo però invece discutere della selezione che è stata fatta per l'adattamento da anime a light novel. L'anime copre infatti buona parte dei volumi 1 e 3, mentre salta quasi del tutto il volume 2. In soli 12 episodi è stato in effetti necessario scegliere solamente una manciata di racconti e probabilmente lo staff dell'anime avrà pescato quelli che riteneva più adatti per essere inclusi nella serie anime. La trasposizione è stata comunque buona e abbastanza fedele al materiale originale, salvo giusto qualche piccolo cambiamento qua e là.

Il lavoro svolto dallo studio C2C è da promuovere sotto molti punti di vista. A livello visivoMajo no Tabitabi è stato uno degli anime più belli da vedere durante lo scorso anno, merito soprattutto di un character design decisamente rifinito e sfondi mozzaffiato, e anche le animazioni più dinamiche sono state realizzate in maniera discreta. In certi frangenti la regia sa esaltarsi regalando momenti di alta tensione, nei quali riesce a tirare fuori il meglio di sè. Sul versante del sonoro, c'è da evidenziare una buona colonna sonora, che si adatta alle atmosfere fantasy della serie, e l'ottima performance delle doppiatrici Kaede Hondo (Elaina), che nell'episodio 12 è riuscita a fare un lavoro enorme e non da molti, Tomoyo Kurosawa (Saya) e l'infinita Kana Hanazawa (Fran). La opening "Literature" e la ending "Haiiro no Saga" sono infine la cieliegina sulla torta, in quanto stile, visual e componente musicale.
 
Majo no Tabitabi
 
Come abbiamo appena visto, Majo no Tabitabi è una serie per tanti versi intriganti e che riesce a ritagliarsi un'identità propria nonostante si rifaccia a un filone classico della narrativa. In conclusione si può dare un buon giudizio in base a ciò che si è visto in questi 12 episodi, che fra alti e bassi riescono ad offrire un prodotto di intrattenimento godibile nelle sue varie forme. Merito anche di una protagonista poco convenzionale la quale, che la si ami o la si detesti, riesce a imporsi per la sua caratterizzazione e la sua naturalezza. Se vi è piaciuto l'anime, il consiglio è quello di recuperare in seguito la light novel per approfondire ancor di più la vastità di storie che quest'opera ha da offrire.

 

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