Josee, la Tigre e i Pesci: intervista al doppiatore Mosè Singh

4 chiacchiere con il nostro amico Mosè che presta la voce al protagonista Tsuneo

di Ironic74

Abbiamo avuto l'opportunità di guarda in anteprima Josée, la Tigre e i Pesci lungometraggio a cura dello studio Bones tratto dal romanzo del 1984 di Seiko Tanabe e che sarà disponibile grazie ad Anime Factory nelle sale italiane il 27-28-29 settembre. Il nostro Zelgadis ha potuto visionare il film sia in giapponese che in italiano e possiamo affermare che l'adattamento è davvero buono. Ne parleremo presto nella nostra recensione, nel frattempo non potevamo non approfittare della presenza tra i doppiatori de nostro amico Mosè Singh, autore a nostro avviso di un'altra ottima performance sul personaggio principale di Tsuneo, per fargli qualche domande su questo film che tra poco avremo la possibilità di goderci anche noi sul grande schermo

 
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Mosè è bello ritrovarsi di nuovo, come va a livello lavorativo? Stai avendo numerose soddisfazioni nel mondo dell’animazione giapponese, o sbaglio?

Ciao, Ale, ciao a te e a tutti i lettori. Come sempre è un piacere essere qui. Sai bene che mi sento a casa. Spero siate altrettanto contenti nel dovermi ritrovare -e sopportare-

È un momento di grandi cambiamenti. L’animazione sta ritrovando un proprio spazio qui in Italia. In particolare grazie a figure e professionisti che credono nel potere di questo Media. Ultimamente ho avuto il piacere di prendere parte a diverse opere, alcune già annunciate, altre già uscite, ed altre ancora “in cantiere”. Spero che il pubblico stia trovando gradevole le uscite a cui ho partecipato. La soddisfazione dell’appassionato è la mia priorità. Assieme all’amore per l’opere. Sapete bene quanto io in primis sia un amante del genere.

In Josee tu presti la voce al protagonista maschile, Tsuneo. Come ti ci sei trovato?

Tsuneo è già parte integrante del mio cuore. Si è rivelato fin da subito un personaggio “atipico”, rispetto ad altri a cui ho avuto modo di dar voce. Si presenta in maniera più matura. Sia graficamente, che vocalmente, facendo fede al seiyuu nipponico Taishi Nakagawa.
Io ho cercato di seguire quanto è stato fatto in originale. L’importante è non tradire mai lo spirito di un personaggio. Ho trovato tanti punti comuni tra me e Tsuneo. Sia nell’analisi che ho fatto mentre lo vedevo in sala, sia a posteriori. Attendo ora di riesaminarlo un’ultima volta. Credo sia un personaggio estremamente umano, scaraventato in un contesto in cui in molti, forse (specie se alla sua età) avrebbero agito e reagito come lui.


 
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Conoscevi già di nome il film? Che idea te ne sei fatto?

Devo essere sincero: non mi fu anticipato nulla. Io per mio scrupolo personale feci una ricerca sui titoli che, potenzialmente, potevano uscire in Italia nei prossimi mesi. Josée fu tra quelli che mi balzarono agli occhi. Quindi analizzai la trama: lessi dei personaggi, dell’opera da cui è tratto e visionai i trailer per farmi un’idea maggiore. Questo avvenne anche per gli altri ipotetici titoli. Quando arrivai in studio rimasi estremamente felice: speravo in Josée. Sono un inguaribile romantico innamorato delle storie con un fondo di malinconia e difficoltà. Mi piacciono.
Per me è sempre importante arrivare in sala con qualche elemento in più per svolgere la lavorazione. Mi piace vedere quanta attenzione e attesa c’è da parte del pubblico. Per me il pubblico del doppiaggio è come quello del teatro: non sono in sala con me, ma sono seduti altrove, in attesa di vedere quel che sto facendo e augurandosi che io lo stia facendo al meglio, perché ci tengono, lo vogliono. E allora mi metto al servizio dei tanti appassionati, che devono poter uscire dalla sala con un solo pensiero: raccontare agli amici di aver visto un film bello. Senza preoccuparsi di dover discutere note negative varie ed eventuali. Ecco. Se non vi è una nota negativa nel doppiaggio, allora saprò di aver reso giustizia al prodotto. Il film è estremamente affascinante: partendo dal punto di vista grafico, passando per i testi, che non hanno un sapore prettamente “animato”, ma sono reali. Hai l’impressione di star vedendo una storia raccontata da attori che operano nel mondo reale. Vi verrà da ridere, ma anche da piangere. E non potrete fare a meno di provare delle emozioni “di pancia”, davanti ad una narrazione così ben orchestrata.

 
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Come è andata in fase di doppiaggio? Quanto tempo ci è voluto? Che indicazioni hai avuto dal direttore del doppiaggio?

È andata benissimo. Si è trattata della mia prima esperienza a Roma. In CDR. Mi sono sentito in famiglia. Uno staff che non posso non ringraziare. Il fonico e l’assistente, così come il direttore, naturalmente, sono stati l’elemento più importante atto a mettermi a mio agio e a garantire che potessi lavorare senza pensieri di altro tipo. Riccardo si è dimostrato fin da subito proposito, collaborativo e più che mai informato. Quel che diceva aveva sempre una logica che ti permetteva di comprendere che lui, il film, non solo lo aveva visto, ma lo aveva propriamente studiato. Il doppiaggio è durato 3 turni. Un giorno, quindi, nel mio caso. Ero emozionato, felice, ma anche ansioso. E lo sono ancora. Sia per l’importanza della pellicola, che per i colleghi coinvolti. Spero vivamente che la fiducia concessami non venga tradita. Colgo l’occasione per ricordare che il film uscirà nelle sale italiane il 27, 28 e 29. 

Grazie Mosè, nel salutarti a nome di tutta AnimeClick volevo chiederti dove ti potremo “sentire” prossimamente oltre questo film

Vi posso anticipare che l’8 ottobre mi sentirete nei panni di Koko, il protagonista delle vicende narrate nel film “Pokémon: I segreti della giungla”. Altri anime vi attendono. Non posso dire di più. Suggerisco di tenere le orecchie puntate anche agli amanti delle serie tv e dei videogiochi.
Vi ringrazio ancora per avermi concesso questo spazio: come sempre, è un piacere e un onore.
Vi saluto. E per qualunque feedback: sono qui. Grazie ancora!


 

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