Protect Me, Shugomaru!: prime impressioni sul nuovo manga di Jump
Nuova opera per l'autore di Koisuru One Piece
di Alex Ziro
Vi ricordiamo che potete leggere questo nuovo manga tramite l'app gratuita Manga Plus cliccando QUI. Di seguito la trama e le nostre impressioni, ovviamente SPOILER.
Sanagi Ojo è l'unica erede di una ricchissima famiglia e nonostante stia iniziando la sua nuova vita da liceale non può di certo rilassarsi, perchè è diventata l'obiettivo di un assassino temibile conosciuto come "Skull". Ma lei non dovrà temere perché è in arrivo una guardia del corpo speciale: Shugomaru Tekku! Speciale... perché è maldestro e non si rende conto dei danni che causa quando cerca di difenderla, mettendo a rischio la vita della stessa Sanagi.
Per qualsiasi serie sarebbe stato difficile debuttare subito dopo Ayashimon, una serie che già si candida tra le più interessanti del prossimo futuro... certo è che se la serie nuova in arrivo è un gag-manga, diventa tutto più difficile per forza di cose. Quando la serie è stata presentata nel Jump e con il leak della cover (estremamente descrittiva, ok, farlo una volta può essere un pregio, ti differenzi dalle altre) pensavo che questa serie comunque sia mi sarebbe potuta piacere molto, mi dava qualche vibe alla Guru Guru che un poco di hype me lo metteva... e invece nulla.
Questa serie è chiaramente demenziale e quindi si torna nuovamente al classico discorso dell'ironia che fa tanto ridere ai giapponesi e con gli occidentali non funziona sempre; in realtà non siamo alla stregua di Me & Roboco, qui non c'è nulla di così particolare però perlomeno voglio dire che non mi sorprende per nulla se una serie simile possa non essere particolarmente apprezzata da noi occidentali. Su Jump abbiamo, oltre il già citato Roboco, anche High School Family come serie gag e breve e sinceramente non sentivo il bisogno di un altro manga simile, per questo speravo che perlomeno fosse un minimo più serio.
Mi ha dato fastidio leggerlo? Ovviamente no, non sono questi i sacrifici della vita, però alla fine è un'opera di cui non sentivo particolarmente il bisogno e che non aggiunge nulla su Jump. Come inizio non è stato davvero nulla di che, spero proprio che possa perlomeno sorprendermi.
Questa serie è chiaramente demenziale e quindi si torna nuovamente al classico discorso dell'ironia che fa tanto ridere ai giapponesi e con gli occidentali non funziona sempre; in realtà non siamo alla stregua di Me & Roboco, qui non c'è nulla di così particolare però perlomeno voglio dire che non mi sorprende per nulla se una serie simile possa non essere particolarmente apprezzata da noi occidentali. Su Jump abbiamo, oltre il già citato Roboco, anche High School Family come serie gag e breve e sinceramente non sentivo il bisogno di un altro manga simile, per questo speravo che perlomeno fosse un minimo più serio.
Mi ha dato fastidio leggerlo? Ovviamente no, non sono questi i sacrifici della vita, però alla fine è un'opera di cui non sentivo particolarmente il bisogno e che non aggiunge nulla su Jump. Come inizio non è stato davvero nulla di che, spero proprio che possa perlomeno sorprendermi.
Protect Me, Shugomaru! si mostra come una serie che vuole riportare su Jump la comicità nuda e cruda, senza mascherarla con una trama parodistica. Il primo capitolo è un susseguirsi di sketch demenziali dove il piccolo Shugomaru per proteggere la sua padroncina Sanagi combina un guaio dopo l’altro. La storia è piuttosto semplice, la figura del killer che dovrebbe attentare alla vita di Sanagi è piuttosto astratta, ma i due protagonisti ci mostrano comunque una caratterizzazione interessante, creando una certa complicità, anche se i due sembrano stare su due poli opposti.
Non si può non partire dall’analisi della piccola guardia del corpo. Shugomaru Tekko sembra un “normale bambino di 10 anni” (se così si può definire qualcuno a cui spunta un’antenna dalla testa che ricorda una patata in crescita), eppure sin dalle prime pagine scopriamo che di normale ha ben poco. La sua famiglia protegge i nobili della casata Ojo da generazioni e ciò l’ha portato a ricevere un addestramento intenso… così intenso da portarlo a ritenere un manga, dalle pagine semplicemente umide, una trappola mortale. Se questo esempio sembra assurdo, allora avete colto l’andamento dell’opera. Grande particolarità del bambino è, poi, di aver a disposizione un arsenale di gadget stravaganti per proteggere la signorina Ojo: si passa da un lanciafiamme a forma di drago a una cintura “allontana persone”. Tutto ciò ricorda molto l’apprensivo Doraemon che con i suoi chiusky era sempre pronto ad aiutare Nobita. La comparazione non è a caso, dato che in una vignetta compare e viene nominata una parodia di Suneo, uno dei bulli-amici di Nobita, che per la protagonista rappresenta il ragazzo nobile che vuole assolutamente evitare di frequentare.
Sanagi Ojo è infatti una ragazza quindicenne che cerca l’indipendenza dal mondo nobiliare e più precisamene desidera trovare un ragazzo “normale” da frequentare. Il suo piano è semplice: frequentare un liceo pubblico invece che uno privato. Peccato che non aveva messo in conto di essere l’obbiettivo dell’assassino Skull e, quindi, di dover stare 24/7 con la sua “addestratissima” guardia del corpo. Credo che possiate immaginare come il ragazzo abbia reso le cose difficili ad Ojo, che nel cercare di fare amicizia con i compagni si ritrova, per esempio, fulminata (letteralmente) da uno dei gadget di Shugomaru. Gli effetti “collaterali” della protezione del ragazzo provocano la rabbia in Ojo che sfocia in gag assurde dove Shugomaru si scusa e cerca di capire i propri errori, mentre la ragazza cerca di mantenere un briciolo di dignità ed entusiasmo.
Il legame tra i due si potrebbe benissimo fermare ad un rapporto padroncina-bodyguard, dato il genere comico-surreale di cui tratta il manga, ma l’autore ha deciso di dare maggiore profondità alla loro storia e, con uno dei cliché più classici del mondo, scopriamo che i due si conoscono sin dall’infanzia, ma lei sembra non ricordarlo. Quindi al lettore che seguirà le avventure di Shugomaru e Ojo nei prossimi capitoli ci sarà ad attenderlo non solo una serie di gag demenziali, che sono un sempreverde della comicità, ma anche la storia del rapporto tra i protagonisti, che potrebbe svilupparsi in qualcosa di più o rimanere un ricordo di infanzia lasciato alle spalle.
Non si può non partire dall’analisi della piccola guardia del corpo. Shugomaru Tekko sembra un “normale bambino di 10 anni” (se così si può definire qualcuno a cui spunta un’antenna dalla testa che ricorda una patata in crescita), eppure sin dalle prime pagine scopriamo che di normale ha ben poco. La sua famiglia protegge i nobili della casata Ojo da generazioni e ciò l’ha portato a ricevere un addestramento intenso… così intenso da portarlo a ritenere un manga, dalle pagine semplicemente umide, una trappola mortale. Se questo esempio sembra assurdo, allora avete colto l’andamento dell’opera. Grande particolarità del bambino è, poi, di aver a disposizione un arsenale di gadget stravaganti per proteggere la signorina Ojo: si passa da un lanciafiamme a forma di drago a una cintura “allontana persone”. Tutto ciò ricorda molto l’apprensivo Doraemon che con i suoi chiusky era sempre pronto ad aiutare Nobita. La comparazione non è a caso, dato che in una vignetta compare e viene nominata una parodia di Suneo, uno dei bulli-amici di Nobita, che per la protagonista rappresenta il ragazzo nobile che vuole assolutamente evitare di frequentare.
Sanagi Ojo è infatti una ragazza quindicenne che cerca l’indipendenza dal mondo nobiliare e più precisamene desidera trovare un ragazzo “normale” da frequentare. Il suo piano è semplice: frequentare un liceo pubblico invece che uno privato. Peccato che non aveva messo in conto di essere l’obbiettivo dell’assassino Skull e, quindi, di dover stare 24/7 con la sua “addestratissima” guardia del corpo. Credo che possiate immaginare come il ragazzo abbia reso le cose difficili ad Ojo, che nel cercare di fare amicizia con i compagni si ritrova, per esempio, fulminata (letteralmente) da uno dei gadget di Shugomaru. Gli effetti “collaterali” della protezione del ragazzo provocano la rabbia in Ojo che sfocia in gag assurde dove Shugomaru si scusa e cerca di capire i propri errori, mentre la ragazza cerca di mantenere un briciolo di dignità ed entusiasmo.
Il legame tra i due si potrebbe benissimo fermare ad un rapporto padroncina-bodyguard, dato il genere comico-surreale di cui tratta il manga, ma l’autore ha deciso di dare maggiore profondità alla loro storia e, con uno dei cliché più classici del mondo, scopriamo che i due si conoscono sin dall’infanzia, ma lei sembra non ricordarlo. Quindi al lettore che seguirà le avventure di Shugomaru e Ojo nei prossimi capitoli ci sarà ad attenderlo non solo una serie di gag demenziali, che sono un sempreverde della comicità, ma anche la storia del rapporto tra i protagonisti, che potrebbe svilupparsi in qualcosa di più o rimanere un ricordo di infanzia lasciato alle spalle.
Primo capitolo molto fresco di una nuova storia che potrebbe rivelarsi finalmente una buona carta giocata da Jump dopo le molte serie concluse all’improvviso. Sempre se l’autore non prenda dei rischi che non è in grado di affrontare.
Abbiamo visto più e più volte il classico bodyguard sbadato o iper protettivo combina guai. Aggiungiamo una bella e giovane protagonista e il tutto diventa quasi un cliché. Il character design non è così unico: la protagonista Sanagi Ojo ha i tipici occhioni giganti e luminosi e viene rappresentata con caratteristiche quasi nella norma, la guardia del corpo Shugomaru sembra una caricatura con i suoi occhi rotondi e capelli a zig zag. Diciamo che se dovessi mettere davanti agli occhi i due personaggi assieme ad altri di altre serie non sarebbero così riconoscibili, almeno per ora. Qual è dunque quel qualcosa che mi ha spinto a scrivere che “potrebbe rivelarsi finalmente una buona carta giocata da Jump?”.
La comicità di questa storia spinge sull’esagerazione, il che funziona relativamente quasi sempre. Il modo in cui vengono rappresentate le disavventure della protagonista assieme alla sua nuova guardia del corpo è molto fine e gradevole, introducendo al meglio quella che forse si rivelerà la loro amicizia. Le bizzarre invenzioni e gli attacchi di Shugomaru quasi casuali strappano un sorrisetto, accompagnati da vari riferimenti ad altri manga (tra cui Doraemon), alla rivista Jump stessa e tanti altri della cultura pop (per esempio Bowser dai videogiochi di Super Mario). Le espressioni sono le chiavi della comicità in questa serie, e anche le più “stupide” (direi soprattutto quelle, come quando Shugomaru deve mangiare le verdure per vedere se c’è del veleno) riescono nel loro intento.
Occhio però a non lasciarsi distrarre. Se c’è bisogno di una guardia del corpo, vuol dire che c’è qualcuno di pericoloso in circolazione. Alcune tavole hanno saputo rigirare completamente la frittata, prendendomi completamente alla sprovvista (touché). Da ciò nasce un misto di comicità e adrenalina che si addice abbastanza bene allo stile di disegno (che alcune volte risulta un po’ sproporzionato, ma lo dico ad occhio e non da artista).
Non resta fare altro che attendere la prossima settimana per il nuovo capitolo!
Abbiamo visto più e più volte il classico bodyguard sbadato o iper protettivo combina guai. Aggiungiamo una bella e giovane protagonista e il tutto diventa quasi un cliché. Il character design non è così unico: la protagonista Sanagi Ojo ha i tipici occhioni giganti e luminosi e viene rappresentata con caratteristiche quasi nella norma, la guardia del corpo Shugomaru sembra una caricatura con i suoi occhi rotondi e capelli a zig zag. Diciamo che se dovessi mettere davanti agli occhi i due personaggi assieme ad altri di altre serie non sarebbero così riconoscibili, almeno per ora. Qual è dunque quel qualcosa che mi ha spinto a scrivere che “potrebbe rivelarsi finalmente una buona carta giocata da Jump?”.
La comicità di questa storia spinge sull’esagerazione, il che funziona relativamente quasi sempre. Il modo in cui vengono rappresentate le disavventure della protagonista assieme alla sua nuova guardia del corpo è molto fine e gradevole, introducendo al meglio quella che forse si rivelerà la loro amicizia. Le bizzarre invenzioni e gli attacchi di Shugomaru quasi casuali strappano un sorrisetto, accompagnati da vari riferimenti ad altri manga (tra cui Doraemon), alla rivista Jump stessa e tanti altri della cultura pop (per esempio Bowser dai videogiochi di Super Mario). Le espressioni sono le chiavi della comicità in questa serie, e anche le più “stupide” (direi soprattutto quelle, come quando Shugomaru deve mangiare le verdure per vedere se c’è del veleno) riescono nel loro intento.
Occhio però a non lasciarsi distrarre. Se c’è bisogno di una guardia del corpo, vuol dire che c’è qualcuno di pericoloso in circolazione. Alcune tavole hanno saputo rigirare completamente la frittata, prendendomi completamente alla sprovvista (touché). Da ciò nasce un misto di comicità e adrenalina che si addice abbastanza bene allo stile di disegno (che alcune volte risulta un po’ sproporzionato, ma lo dico ad occhio e non da artista).
Non resta fare altro che attendere la prossima settimana per il nuovo capitolo!